Xenoblade Chronicles 3D
A volte le software house decidono di non esportare i loro giochi oltre i confini del Giappone, altre volte ce li fanno semplicemente sospirare: é il caso di Xenoblade Chronicles, che insieme ad altre due esclusive Nintendo (The Last Story e Pandora's Tower) é arrivato sui nostri scaffali molto tardi, nello specifico nell'Agosto del 2011, dopo petizioni online, preghiere dei fan su forum e social media e molte, molte indagini marketing da parte della casa di Kyoto.
A distanza di quasi quattro anni il titolo Monolith Software si accinge a tornare sugli scaffali, questa volta sul gioiellino portatile che Nintendo ha appena sfornato: New 3DS. New, attenzione: come avremo modo di analizzare tra breve, Xenoblade Chronicles 3D é infatti il primo titolo sviluppato espressamente per la console di nuova concezione e non é compatibile con il “vecchio” 3DS.
Alle origini dei tempi in un mondo a cavallo tra il fantasy e la fantascienza, due ciclopiche entità di
nome Bionis e Mechanis si sono date battaglia fino a rimanere inanimate strette l'una nell'abbraccio dell'altra. Incapaci di combattersi ancora, i due Dei hanno in un certo senso delegato la guerra alle creature che popolano i loro corpi: gli Homs (umani) e i Mechan (robot). Negli ultimi anni sono stati questi ultimi a prendere ferocemente il sopravvento, ma utilizzando un misterioso artefatto – una spada di nome Monade – gli Homs sono riusciti a sopravvivere all'ultima furiosa ondata. Ma dopo appena un anno dall'ultima battaglia, un'altra ondata di Mechan invade Bionis: toccherà al protagonista Shulk, poco più di un ragazzo, impugnare la Monade e scoprire di essere l'unico ad avere la capacità di controllarla e scoprirne poco alla volta i numerosi poteri nascosti.
Il gioco é strutturato come un JRPG open world: saremo chiamati a guidare Shulk e i suoi amici all'esplorazione di un mondo vasto e virtualmente aperto. In realtà non mancheranno i “paletti”, i “confini” e i “percorsi obbligati”, imposti soprattutto dalle esigenze di trama, ma più la vicenda prosegue e più locazioni diventano via via accessibili. Il Vostro party sarà composto da 3 personaggi per volta (al crescere del roster dovrete fare delle scelte), di cui uno solo, e non necessariamente Shulk, sarà sotto il vostro diretto controllo. Il gioco offre un ciclo giorno notte in tempo reale (in scala 1: 60) che modificherà sia la presenza di determinati PNG e mercanti nei loro negozi in città, sia la natura dei nemici che vagheranno per le terre selvagge.
I mostri e i nemici vagheranno ben visibili nel mondo, e potrete ingaggiarli liberamente o, viceversa, essere attaccati da loro, sebbene quelli più pacifici (o di livello molto più basso del vostro) di base tenderanno ad ignorarvi. Anche durante i combattimenti, gestiti in tempo reale, comanderete un singolo personaggio, mentre agli altri due potrete impartire alcuni semplici comandi (“difendetemi”, “all'attacco” e “autogestitevi”) lasciandoli per il resto all'IA. Il sistema di combattimento ricorda quello proprio dei MMORPG: gli attacchi di base verranno portati automaticamente a cadenza regolare, mentre per usare le abilità speciali dovrete impartire il comando tramite il menù; quest'ultimo é riportato pari-pari dalla versione Wii, quindi non si avvale dei comandi Touch
Le tecniche d'attacco speciali non consumeranno alcun tipo di punti magia, ma ciascuna avrà il suo tempo di ricarica;
ciascun personaggio ha inoltre un'abilità particolare che si ricarica sferrando attacchi normali (per Shulk questa riguarda i vari poteri della Monade).
Le varie mosse speciali potranno essere potenziate spendendo gli appositi punti, rendendo la progressione un pochino più varia rispetto al comunque presente “livello d'esperienza”; parimenti importanti saranno l'equipaggiamento e i “cristalli” assemblabili su di esso. Potrete inoltre guadagnare poteri passivi progredendo su diversi alberi, che tra l'altro creano interessanti sinergie tra i membri del roster.
Oltre a gestire queste abilità, il giocatore dovrà tenere d'occhio la barra dell'affinità di gruppo: sarà infatti necessario spendere una delle tre sezioni che la compongono per rianimare un compagno caduto (o essere rianimati), mentre utilizzarla tutta consentirà di attivare combo devastanti. Il gioco non prevede il game-over: se si viene sconfitti, si torna semplicemente all'ultimo checkpoint. Le sotto-quest, assegnate dai PNG, abbondano: seguirle tutte potrà sembrare dispersivo, ma l'apposito diario ci aiuterà a tenere traccia dei progressi ottenuti in ciascuna di esse.
Come abbiamo già specificato, Xenoblade Chronicles 3D é il primo gioco ad esigere New Nintendo 3DS: la versione precedente della console portatile, dunque, non é stata ritenuta idonea per il porting del titolo Monolith. Uno dei motivi é certamente da ricercare nei comandi, i quali fanno uso sia del C-Stick sia dei tasti ZL e ZR, ma é anche vero che per questo dettaglio sarebbe stato sufficiente un Circle Pad Pro. Le esigenze sono dunque da ricercarsi nel processore più prestante e nello schermo di proporzioni maggiori (meglio ancora con console XL): il primo é certamente necessario per gestire il motore grafico e gli ambienti molto vasti del gioco, il secondo per rendere visibili le numerose scritte e i blocchi di dialogo.
Nonostante questa esigenza, il porting non é stato indolore: il dettaglio dei modelli e delle textures, pur fornendo una resa dignitosa nell'esplorazione ed in battaglia, sgrana tantissimo nei primi piani e in generale nelle cinematiche, e con alcune creature, specie quelle di taglia piccola, si fa fatica a capire bene che anatomia abbiano. Le scritte, inoltre, tendono ad essere numerose ed invasive su schermo a meno di non disattivarne almeno una parte (opzione disponibile), cosa che naturalmente riduce le informazioni immediatamente a disposizione dl giocatore. Per il resto però il lavoro é stato sostanzialmente preservato, ed anche se qualche effetto rimane un po' poverello (come la pioggia) molti altri come luci e nebbie sono molto ben realizzati.
Per quanto riguarda la colonna sonora non ci sono da fare grandi appunti: il porting é ben realizzato e tutte le ottime musiche dell'originale sono presenti nella loro qualità natia. Buoni anche i doppiaggi, sebbene disponibili solo in lingua Inglese: probabilmente per motivi di spazio-memoria si é scelto di privare il gioco del banco Giapponese, pure presente nell'originale PAL Wii. Dopotutto, é un dato non da poco che la versione Digital Delivery del gioco occupi già così oltre 30.000 blocchi, tanto da non trovare spazio sulla MicroSD da 4 GB che Nintendo fornisce di serie con la console, fatto che obbliga l'acquirente a montare una scheda più capiente. Tutti i testi sono in lingua Italiana.
Xenoblade Chronicles ha saputo portare una ventata di novità in un genere, quello dei JRPG, che nella scorsa generazione di console é rimasto un po' accantonato, soprattutto dalle grosse software house, sfruttando sapientemente meccaniche tratte dagli open world e dai MMORPG, pur senza snaturare il suo concept essenzialmente story-driven. Come si assesta un prodotto simile sul mercato portable? A monte delle considerazioni tecniche già eviscerate, Xenoblade Chronicles 3D rimane un gran bel gioco con un sistema ben strutturato, un'ambientazione suggestiva e una trama gradevole.
L'unico appunto che ci sentiamo di muovere nei confronti del porting riguarda il fatto di non fare alcun uso dei comandi touch, utilizzando lo schermo inferiore “solo” per riportare la mappa, le condizioni dei personaggi e poche altre informazioni. Anche semplicemente traslare in esso il menù degli attacchi speciali avrebbe, a nostro parere, giovato alla comprensibilità dell'azione su schermo, ma probabilmente gli sviluppatori hanno preferito conservare l'interfaccia “classica” della versione Wii piuttosto che obbligare il giocatore a destreggiarsi tra lo stilo e il c-stick (sebbene Monster Hunter dimostri che sia fattibilissimo).
La possibilità di poter salvare in qualsiasi momento (fuorché in battaglia o durante le cinematiche, ovviamente, in cui cmq é possibile mettere la console in sospensione) lo rende inoltre molto gestibile per chi vuole fare delle sessioni brevi. Certo: la trama é lunga, in certe situazioni sarete obbligati da questo o quel boss a fermarvi a grindare un po' e in generale l'esperienza di gioco richiede tante ore (mediamente sopra le 60), quindi giocarlo a “pezzettini” lo renderebbe alla lunga dispersivo, ma la possibilità c'é.
L'ultima considerazione riguarda il pubblico a cui consigliarlo: in questo rientrano certamente tutti coloro i quali hanno appena acquistato o contano di acquistare un New 3DS (meglio se XL, visto il problema delle scritte) e non hanno giocato l'originale Wii, visto che hanno la possibilità di recuperare una vera perla. Chi invece ha già completato la storia di Shulk e soci sulla console casalinga probabilmente potrà anche passare oltre, visto che di fatto il gioco non offre granché in più. Se infine eravate indecisi sull'acquistare o meno un New 3DS, magari versando il “vecchio” 3DS, allora questo gioco può aiutare la bilancia a pendere maggiormente verso il “S”, ma in ultima analisi la decisione spetta a voi.
A distanza di quasi quattro anni il titolo Monolith Software si accinge a tornare sugli scaffali, questa volta sul gioiellino portatile che Nintendo ha appena sfornato: New 3DS. New, attenzione: come avremo modo di analizzare tra breve, Xenoblade Chronicles 3D é infatti il primo titolo sviluppato espressamente per la console di nuova concezione e non é compatibile con il “vecchio” 3DS.
La Storia di Shulk e della Monade
Alle origini dei tempi in un mondo a cavallo tra il fantasy e la fantascienza, due ciclopiche entità di
Il primo titolo sviluppato espressamente per New 3DS
nome Bionis e Mechanis si sono date battaglia fino a rimanere inanimate strette l'una nell'abbraccio dell'altra. Incapaci di combattersi ancora, i due Dei hanno in un certo senso delegato la guerra alle creature che popolano i loro corpi: gli Homs (umani) e i Mechan (robot). Negli ultimi anni sono stati questi ultimi a prendere ferocemente il sopravvento, ma utilizzando un misterioso artefatto – una spada di nome Monade – gli Homs sono riusciti a sopravvivere all'ultima furiosa ondata. Ma dopo appena un anno dall'ultima battaglia, un'altra ondata di Mechan invade Bionis: toccherà al protagonista Shulk, poco più di un ragazzo, impugnare la Monade e scoprire di essere l'unico ad avere la capacità di controllarla e scoprirne poco alla volta i numerosi poteri nascosti.
Il gioco é strutturato come un JRPG open world: saremo chiamati a guidare Shulk e i suoi amici all'esplorazione di un mondo vasto e virtualmente aperto. In realtà non mancheranno i “paletti”, i “confini” e i “percorsi obbligati”, imposti soprattutto dalle esigenze di trama, ma più la vicenda prosegue e più locazioni diventano via via accessibili. Il Vostro party sarà composto da 3 personaggi per volta (al crescere del roster dovrete fare delle scelte), di cui uno solo, e non necessariamente Shulk, sarà sotto il vostro diretto controllo. Il gioco offre un ciclo giorno notte in tempo reale (in scala 1: 60) che modificherà sia la presenza di determinati PNG e mercanti nei loro negozi in città, sia la natura dei nemici che vagheranno per le terre selvagge.
I mostri e i nemici vagheranno ben visibili nel mondo, e potrete ingaggiarli liberamente o, viceversa, essere attaccati da loro, sebbene quelli più pacifici (o di livello molto più basso del vostro) di base tenderanno ad ignorarvi. Anche durante i combattimenti, gestiti in tempo reale, comanderete un singolo personaggio, mentre agli altri due potrete impartire alcuni semplici comandi (“difendetemi”, “all'attacco” e “autogestitevi”) lasciandoli per il resto all'IA. Il sistema di combattimento ricorda quello proprio dei MMORPG: gli attacchi di base verranno portati automaticamente a cadenza regolare, mentre per usare le abilità speciali dovrete impartire il comando tramite il menù; quest'ultimo é riportato pari-pari dalla versione Wii, quindi non si avvale dei comandi Touch
Le tecniche d'attacco speciali non consumeranno alcun tipo di punti magia, ma ciascuna avrà il suo tempo di ricarica;
Il porting non si avvale dei comandi Touch
ciascun personaggio ha inoltre un'abilità particolare che si ricarica sferrando attacchi normali (per Shulk questa riguarda i vari poteri della Monade).
Le varie mosse speciali potranno essere potenziate spendendo gli appositi punti, rendendo la progressione un pochino più varia rispetto al comunque presente “livello d'esperienza”; parimenti importanti saranno l'equipaggiamento e i “cristalli” assemblabili su di esso. Potrete inoltre guadagnare poteri passivi progredendo su diversi alberi, che tra l'altro creano interessanti sinergie tra i membri del roster.
Oltre a gestire queste abilità, il giocatore dovrà tenere d'occhio la barra dell'affinità di gruppo: sarà infatti necessario spendere una delle tre sezioni che la compongono per rianimare un compagno caduto (o essere rianimati), mentre utilizzarla tutta consentirà di attivare combo devastanti. Il gioco non prevede il game-over: se si viene sconfitti, si torna semplicemente all'ultimo checkpoint. Le sotto-quest, assegnate dai PNG, abbondano: seguirle tutte potrà sembrare dispersivo, ma l'apposito diario ci aiuterà a tenere traccia dei progressi ottenuti in ciascuna di esse.
Un Porting Impegnativo
Come abbiamo già specificato, Xenoblade Chronicles 3D é il primo gioco ad esigere New Nintendo 3DS: la versione precedente della console portatile, dunque, non é stata ritenuta idonea per il porting del titolo Monolith. Uno dei motivi é certamente da ricercare nei comandi, i quali fanno uso sia del C-Stick sia dei tasti ZL e ZR, ma é anche vero che per questo dettaglio sarebbe stato sufficiente un Circle Pad Pro. Le esigenze sono dunque da ricercarsi nel processore più prestante e nello schermo di proporzioni maggiori (meglio ancora con console XL): il primo é certamente necessario per gestire il motore grafico e gli ambienti molto vasti del gioco, il secondo per rendere visibili le numerose scritte e i blocchi di dialogo.
Nonostante questa esigenza, il porting non é stato indolore: il dettaglio dei modelli e delle textures, pur fornendo una resa dignitosa nell'esplorazione ed in battaglia, sgrana tantissimo nei primi piani e in generale nelle cinematiche, e con alcune creature, specie quelle di taglia piccola, si fa fatica a capire bene che anatomia abbiano. Le scritte, inoltre, tendono ad essere numerose ed invasive su schermo a meno di non disattivarne almeno una parte (opzione disponibile), cosa che naturalmente riduce le informazioni immediatamente a disposizione dl giocatore. Per il resto però il lavoro é stato sostanzialmente preservato, ed anche se qualche effetto rimane un po' poverello (come la pioggia) molti altri come luci e nebbie sono molto ben realizzati.
Per quanto riguarda la colonna sonora non ci sono da fare grandi appunti: il porting é ben realizzato e tutte le ottime musiche dell'originale sono presenti nella loro qualità natia. Buoni anche i doppiaggi, sebbene disponibili solo in lingua Inglese: probabilmente per motivi di spazio-memoria si é scelto di privare il gioco del banco Giapponese, pure presente nell'originale PAL Wii. Dopotutto, é un dato non da poco che la versione Digital Delivery del gioco occupi già così oltre 30.000 blocchi, tanto da non trovare spazio sulla MicroSD da 4 GB che Nintendo fornisce di serie con la console, fatto che obbliga l'acquirente a montare una scheda più capiente. Tutti i testi sono in lingua Italiana.
Il Mito Rivive
Xenoblade Chronicles ha saputo portare una ventata di novità in un genere, quello dei JRPG, che nella scorsa generazione di console é rimasto un po' accantonato, soprattutto dalle grosse software house, sfruttando sapientemente meccaniche tratte dagli open world e dai MMORPG, pur senza snaturare il suo concept essenzialmente story-driven. Come si assesta un prodotto simile sul mercato portable? A monte delle considerazioni tecniche già eviscerate, Xenoblade Chronicles 3D rimane un gran bel gioco con un sistema ben strutturato, un'ambientazione suggestiva e una trama gradevole.
La versione DD occupa oltre 30.000 blocchi
L'unico appunto che ci sentiamo di muovere nei confronti del porting riguarda il fatto di non fare alcun uso dei comandi touch, utilizzando lo schermo inferiore “solo” per riportare la mappa, le condizioni dei personaggi e poche altre informazioni. Anche semplicemente traslare in esso il menù degli attacchi speciali avrebbe, a nostro parere, giovato alla comprensibilità dell'azione su schermo, ma probabilmente gli sviluppatori hanno preferito conservare l'interfaccia “classica” della versione Wii piuttosto che obbligare il giocatore a destreggiarsi tra lo stilo e il c-stick (sebbene Monster Hunter dimostri che sia fattibilissimo).
La possibilità di poter salvare in qualsiasi momento (fuorché in battaglia o durante le cinematiche, ovviamente, in cui cmq é possibile mettere la console in sospensione) lo rende inoltre molto gestibile per chi vuole fare delle sessioni brevi. Certo: la trama é lunga, in certe situazioni sarete obbligati da questo o quel boss a fermarvi a grindare un po' e in generale l'esperienza di gioco richiede tante ore (mediamente sopra le 60), quindi giocarlo a “pezzettini” lo renderebbe alla lunga dispersivo, ma la possibilità c'é.
L'ultima considerazione riguarda il pubblico a cui consigliarlo: in questo rientrano certamente tutti coloro i quali hanno appena acquistato o contano di acquistare un New 3DS (meglio se XL, visto il problema delle scritte) e non hanno giocato l'originale Wii, visto che hanno la possibilità di recuperare una vera perla. Chi invece ha già completato la storia di Shulk e soci sulla console casalinga probabilmente potrà anche passare oltre, visto che di fatto il gioco non offre granché in più. Se infine eravate indecisi sull'acquistare o meno un New 3DS, magari versando il “vecchio” 3DS, allora questo gioco può aiutare la bilancia a pendere maggiormente verso il “S”, ma in ultima analisi la decisione spetta a voi.
Xenoblade Chronicles 3D
8.5
Voto
Redazione
Xenoblade Chronicles 3D
Xenoblade Chronicles era bello su Wii e rimane bello su New 3DS, pur dovendo fare i conti con i limiti imposti dal dispositivo portable che un po' abbassano l'asticella della resa grafica. un peccato che il porting non sfrutti maggiormente alcune caratteristiche del dispositivo, primi fra tutti i comandi Touch, ma in generale l'esperienza si é preservata intonsa ed é pronta per essere goduta da tutti coloro i quali se la fossero persa su Wii.