XIII
di
XIII fila via liscio a fluido, quindi, accompagnato da una colonna sonora in pieno stile "007" e da un doppiaggio in italiano davvero ben realizzato, anche se sono da registrare alcune battute che si sforzano di essere divertenti ma che risultano essere quantomeno scontate e banali. Ma tant'è. Tutto bello, liscio e perfetto, quindi? Non esattamente, perché se la realizzazione tecnica è eccellente (chiudiamo un occhio su qualche bad clipping) e il sistema di controllo risulta essere rapido ed preciso al contempo, non si può sorvolare sulle carenze dell'intelligenza artificiale che in più di un'occasione hanno facilitato più del dovuto la buona riuscita delle missioni. Non è stato raro, infatti, abbattere un nemico attorniato da altri suoi compagni che hanno avuto reazioni blande o inesistenti all'accaduto. Certo, se attaccati i nostri avversari cercheranno riparo dal nostro fuoco, ma non lo faranno mai con assoluta convinzione o efficienza, lasciandoci quindi via libera per una loro semplice eliminazione. Ultima critica va alla discutibile scelta da parte del team di programmazione di inserire di tanto in tanto alcuni "boss di fine livello", che tutto hanno, fuorché il carisma e la difficoltà tipica dei boss a cui siamo stati ad affrontare fino ad ora.
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Ultimo degli assi calati da XIII è una modalità multiplayer solida, basato sulle tipica modalità di Capture the flag, Teamplay e il classico carnage, tutte modalità che però assumono un gusto particolare grazie alla tipica impostazione grafica, che renderà l'esperienza in multigiocatore veramente unica e particolare.
Una bella sorpresa, quindi, questo XIII, che sicuramente non riscrive il genere degli FPS, ma lo arricchisce di un capitolo importante e da cui prendere spunto per le produzioni future. Una migliore intelligenza artificiale non avrebbe sicuramente guastato, ma l'esperienza di gioco che lo shooter Ubisoft riesce a regalare è sicuramente di quelle da tenere d'acconto e da metro di paragone per molti dei titoli con cui giocheremo da qui in avanti, dimostrando che una trama solida e ben strutturata non può che esaltare la bontà di un prodotto già ottimo di suo. E con questo è tutto.
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