XIII

di Giuseppe 'Sovrano' Schirru

Ancora Ubisoft. La piccola Hollywood del campo videoludico, sperduta tra i meandri di una Francia che si affaccia sempre più prepotentemente in questo oceano di squali, propone l'ennesimo gioco da tenere sotto osservazione. Che a poco a poco stia diventando un punto di riferimento per tutti gli appassionati è palese, che continui a riconfermarsi prodotto dopo prodotto, è una piacevole constatazione. Speriamo che anche l'Italia in futuro possa vantare simili software house, ma realtà quali Milestone sono un ben sperare.


Dalle vignette di Van Hamme prende forma quello che milioni di videogiocatori hanno atteso calorosamente, XIII, un fps "insolito" per la sua cosmesi visiva. Il cell shading, un vezzo snobistico, affiancato a onomatopee che si animano su schermo, fossili del passato. Strano il destino? No, beffardo. Se il videogioco trova sempre più punti di contatto col cinema, stavolta cambia rotta e li trova con i fumetti. Con l'opera di Van Hamme, XIII per la precisione. Non più il fumetto raccontato attraverso le vie del videogioco, ma il videogioco raccontato attraverso le vie del fumetto. Qua non parliamo di background, di storia presa e riciclata o di altro, il nostro è un discorso più articolato: è lo stravolgimento dei canoni espressivi del videogioco, che lasciano la scena a quelli del fumetto, e insieme si fondono armoniosamente. Un'unione dal quale scaturisce un fumetto interattivo?

Vagamente lo si potrebbe definire così, pochi storcerebbero il naso dinnanzi a tale affermazione. Il punto che molti non colgono è il lucchetto tolto ad una porta serrata, che conduce a una nuova strada finora poco percorsa, finora poco battuta. Non siamo visionari e non crediamo che quella adottata da Ubisoft sia una rivoluzione copernicana del mondo dei videogiochi, giammai, ma un qualcosa da cui prendere spunto. E in questo mercato multimiliardario, quel che c'è di buono viene sempre copiato, riciclato e riproposto in milioni di salse. Se XIII sarà un successone, prepariamoci a titoli che sfrutteranno le sue caratteristiche salienti, le sue onomatopee che si animano su schermo e i riquadri, che ora ci avvisano della presenza di un nemico, ora ci esplicano la sua morte.