Yaiba: Ninja Gaiden Z
di
Sin dal suo annuncio, Yaiba: Ninja Gaiden Z si é distinto dalla serie principale che vede Ryo Hayabusa come protagonista assoluto. In questa sorta di spin off, ideato da brillante Keiji Inafune (attualmente al lavoro sul kickstartato Mighty N.9) e realizzato in collaborazione con Spark Unlimited e Team Ninja, la classica giocabilità alla Ninja Gaiden, viene sacrificata in favore di un prodotto più accessibile ed immediato. Siete pronti ad affettare quintali di zombie con la vostra Katana? Allora continuate a leggere!
Cyborg e zombie alla riscossa
La storia, a differenza dei capitoli passati, ci metterà nei panni di Yaiba Kamikaze, un ninja del clan Kamikaze che stancatosi della poca abilità dei suoi concittadini, decide di sterminare l'intero clan e attirare le attenzioni del leggendario ninja Ryo Hayabusa.
Durante il loro scontro però, Yaiba, oltre a rimetterci un braccio ed un occhio, perderà anche la vita. A dargli una seconda chance ci penserà però il proprietario, chiamato Del Gonzo, della Forge Industries, un'azienda ultra tecnologica che riporterà il nostro protagonista in vita trasformandolo in una sorta di cyborg.
Il nostro novello “Robocop” si troverà cosi coinvolto in una missione quasi impossibile: tentare di bloccare un'invasione zombie. Ovviamente, questa seconda chance gli servirà anche per provare a vendicare la sua morte, andando alla ricerca dell'odiato Hayabusa.
Come si intuisce, la trama si prende decisamente poco sul serio, così come il progetto nella sua interezza. Il no sense é alla base del titolo e questo si riflette anche in un gameplay che offre una leggerezza decisamente lontana dai tecnicismi della serie principale di Ninja Gaiden.
Yaiba sfrutta infatti un'impostazione che quasi si avvicina a quella dei vecchi coin op da sala giochi: rapida, immediata e con i movimenti totalmente privi di inerzia. Avremo sette livelli di gioco, suddivisi in aree che in base a come verranno completate, ci daranno un punteggio che decreterà poi anche il giudizio finale. All'interno di queste sezioni potremo sfruttare tutti i nostri poteri da Ninja potenziato. Dalla nostra avremo la classica katana, una frustra per gli attacchi di zona, il braccio bionico per quelli ravvicinati e ovviamente l'abilità della schivata e del salto. A questo poi, si aggiunge l'immancabile parata che, utilizzata con il giusto tempismo, ci permetterà di mettere a segno potenti contrattacchi, una modalità berserk utile per le situazioni più concitate e l'altrettanto classica vista bionica.
Un sistema leggero quindi, decisamente user friendly, che partendo da una serie di attacchi base, potremo costantemente migliorare sfruttando la crescita del nostro ninja all'interno di un classico skill tree, andando a potenziare le nostre combo o addirittura aggiungendo nuove mosse.
Ovviamente i nemici conterranno varie tipologie di zombie, alcuni semplici e quasi del tutto innocui, altri con determinate abilità speciali e che richiederanno pattern di attacco differenti e specifici. Inoltre, una volta abbattuti questi nemici potremo per un breve lasso temporale raccogliere la loro arma e utilizzarla al posto di quelle classiche. Il tutto fila abbastanza liscio, con una difficoltà che si assestante su un livello che richiede sicuramente un briciolo di abilità, ma in grado di far divertire anche i neofiti. Purtroppo, però i problemi si verificano in alcune boss fight (una in particolare) dove la difficoltà aumenta esponenzialmente, rendendo addirittura frustranti queste sezioni.
Ad aggiungere malumori ad un gaemplay tutto sommato canonico, vi sono poi le sezioni platform. Dei passaggi estremamente guidati in cui, con il giusto tempismo, dovremo schiacciare dei tasti specifici per far compiere le acrobazie a Yaiba. Oltre ad essere decisamente brutte da vedere e slegate completamente dal contesto e dalla filosofia di gioco, queste sezioni sono risultate estremamente punitive. In caso di errore infatti, bisognerà infatti ripartire dall'inizio della sezione. Non da meno é la gestione della telecamera, che utilizzando un sistema fisso, non viene usata alla perfezione dagli sviluppatori, lasciando il più delle volte fuori inquadratura parte dello scontro.
Insomma, tanti piccoli errori che con una cura migliore - tra l'altro era lecito aspettarsi da team così esperti - avrebbero sicuramente reso più piacevole il gameplay.
Di fatto, Yaiba, rimane un titolo divertente per larga parte della sua esperienza, ma oltre ad essere minato dai limiti sopra citati, manca nello spunto di offrire qualcosa di diverso all'interno del panorama degli action in terza persona. Il tutto scorre senza troppo sussulti e questo porterà il giocatore a notare il più delle volte i limiti più che i pregi di questo prodotto.
Un ninja giappo americano
Sotto l'aspetto puramente tecnico il titolo ci ha soddisfatto solo parzialmente. Lo stile scelto dal team di sviluppo mischia elementi tipici dell'anime/manga giapponese a quello dei fumetti americani. Un connubio che funziona discretamente bene, e che guadagna ulteriore valore grazie all'utilizzo dello cell shading.
Purtroppo però solo lo stile non basta, e se andiamo ad analizzare nel dettaglio il comparto tecnico, troviamo un level design sicuramente non all'altezza di quella che é la maestria che i diversi team di sviluppo hanno saputo dimostrare nei loro precedenti prodotti. Il tutto scorre abbastanza piatto, e come aggravante troviamo le già citate sezioni platform guidatissime, che proprio non riescono ad amalgamarsi al contesto di gioco.
A questo poi bisogna aggiungere sporadici, ma comunque presenti, problemi di frame rate e tempi di caricamento inspiegabilmente lunghi nonostante il peso non eccessivo del mondo di gioco. Insomma, sotto l'aspetto tecnico/visivo si poteva fare decisamente meglio, vista soprattutto l'ormai ampia dimestichezza che si ha con l'hardware della passata generazione.
Più che buono invece il comparto sonoro che grazie ad un doppiaggio efficace riesce a trasmettere al giocatore l'umorismo che viene descritto nelle scene di intermezzo disegnate in stile fumetto. Il gioco é completamente in inglese, ma sono comunque presenti i sottotitoli in lingua italiana.
In termini di longevità il titolo offre un sufficiente monte ore che oltre alla missione principale, che si completa in poco oiù di 6 ore, contempla anche tutta una serie di collezionabili da raccogliere sparsi per i vari livelli (e che vi daranno accesso ad una serie di contenuti aggiuntivi come nuovi costumi o art work) e l'ormai famosa modalità arcade, con elementi in 8 bit che risulterà decisamente più impegnativa e “stilosa” in onore dei tempi videoludici che furono.
In sostanza non si può certo dire che Yaiba: Ninja Gaiden Z sia un brutto titolo, ma purtroppo, non é sicuramente il prodotto curato e pulito che pensavamo. Un gameplay mal bilanciato, delle sezioni platform assolutamente inguardabili, un sistema di difficoltà con picchi preoccupanti sono tutti elementi che presi singolarmente possono anche essere “gestiti” ma che nel complesso riducono di molto l'impatto generale che il gioco può avere agli occhi del videogiocatore.
Un'occasione mancata, che dimostra ancora una volta, come la serie Ninja Gaiden (sia quella ufficiale che gli spin off) viva una fase di stallo, alla ricerca della via che la porti a riconquistarsi il successo che ha saputo assaporare in passato. Noi da videogiocatori, rimaniamo speranzosi e fiduciosi per il futuro.
Cyborg e zombie alla riscossa
La storia, a differenza dei capitoli passati, ci metterà nei panni di Yaiba Kamikaze, un ninja del clan Kamikaze che stancatosi della poca abilità dei suoi concittadini, decide di sterminare l'intero clan e attirare le attenzioni del leggendario ninja Ryo Hayabusa.
Durante il loro scontro però, Yaiba, oltre a rimetterci un braccio ed un occhio, perderà anche la vita. A dargli una seconda chance ci penserà però il proprietario, chiamato Del Gonzo, della Forge Industries, un'azienda ultra tecnologica che riporterà il nostro protagonista in vita trasformandolo in una sorta di cyborg.
Il nostro novello “Robocop” si troverà cosi coinvolto in una missione quasi impossibile: tentare di bloccare un'invasione zombie. Ovviamente, questa seconda chance gli servirà anche per provare a vendicare la sua morte, andando alla ricerca dell'odiato Hayabusa.
Come si intuisce, la trama si prende decisamente poco sul serio, così come il progetto nella sua interezza. Il no sense é alla base del titolo e questo si riflette anche in un gameplay che offre una leggerezza decisamente lontana dai tecnicismi della serie principale di Ninja Gaiden.
Yaiba sfrutta infatti un'impostazione che quasi si avvicina a quella dei vecchi coin op da sala giochi: rapida, immediata e con i movimenti totalmente privi di inerzia. Avremo sette livelli di gioco, suddivisi in aree che in base a come verranno completate, ci daranno un punteggio che decreterà poi anche il giudizio finale. All'interno di queste sezioni potremo sfruttare tutti i nostri poteri da Ninja potenziato. Dalla nostra avremo la classica katana, una frustra per gli attacchi di zona, il braccio bionico per quelli ravvicinati e ovviamente l'abilità della schivata e del salto. A questo poi, si aggiunge l'immancabile parata che, utilizzata con il giusto tempismo, ci permetterà di mettere a segno potenti contrattacchi, una modalità berserk utile per le situazioni più concitate e l'altrettanto classica vista bionica.
Un sistema leggero quindi, decisamente user friendly, che partendo da una serie di attacchi base, potremo costantemente migliorare sfruttando la crescita del nostro ninja all'interno di un classico skill tree, andando a potenziare le nostre combo o addirittura aggiungendo nuove mosse.
Ovviamente i nemici conterranno varie tipologie di zombie, alcuni semplici e quasi del tutto innocui, altri con determinate abilità speciali e che richiederanno pattern di attacco differenti e specifici. Inoltre, una volta abbattuti questi nemici potremo per un breve lasso temporale raccogliere la loro arma e utilizzarla al posto di quelle classiche. Il tutto fila abbastanza liscio, con una difficoltà che si assestante su un livello che richiede sicuramente un briciolo di abilità, ma in grado di far divertire anche i neofiti. Purtroppo, però i problemi si verificano in alcune boss fight (una in particolare) dove la difficoltà aumenta esponenzialmente, rendendo addirittura frustranti queste sezioni.
Ad aggiungere malumori ad un gaemplay tutto sommato canonico, vi sono poi le sezioni platform. Dei passaggi estremamente guidati in cui, con il giusto tempismo, dovremo schiacciare dei tasti specifici per far compiere le acrobazie a Yaiba. Oltre ad essere decisamente brutte da vedere e slegate completamente dal contesto e dalla filosofia di gioco, queste sezioni sono risultate estremamente punitive. In caso di errore infatti, bisognerà infatti ripartire dall'inizio della sezione. Non da meno é la gestione della telecamera, che utilizzando un sistema fisso, non viene usata alla perfezione dagli sviluppatori, lasciando il più delle volte fuori inquadratura parte dello scontro.
Insomma, tanti piccoli errori che con una cura migliore - tra l'altro era lecito aspettarsi da team così esperti - avrebbero sicuramente reso più piacevole il gameplay.
Di fatto, Yaiba, rimane un titolo divertente per larga parte della sua esperienza, ma oltre ad essere minato dai limiti sopra citati, manca nello spunto di offrire qualcosa di diverso all'interno del panorama degli action in terza persona. Il tutto scorre senza troppo sussulti e questo porterà il giocatore a notare il più delle volte i limiti più che i pregi di questo prodotto.
Un ninja giappo americano
Sotto l'aspetto puramente tecnico il titolo ci ha soddisfatto solo parzialmente. Lo stile scelto dal team di sviluppo mischia elementi tipici dell'anime/manga giapponese a quello dei fumetti americani. Un connubio che funziona discretamente bene, e che guadagna ulteriore valore grazie all'utilizzo dello cell shading.
Purtroppo però solo lo stile non basta, e se andiamo ad analizzare nel dettaglio il comparto tecnico, troviamo un level design sicuramente non all'altezza di quella che é la maestria che i diversi team di sviluppo hanno saputo dimostrare nei loro precedenti prodotti. Il tutto scorre abbastanza piatto, e come aggravante troviamo le già citate sezioni platform guidatissime, che proprio non riescono ad amalgamarsi al contesto di gioco.
A questo poi bisogna aggiungere sporadici, ma comunque presenti, problemi di frame rate e tempi di caricamento inspiegabilmente lunghi nonostante il peso non eccessivo del mondo di gioco. Insomma, sotto l'aspetto tecnico/visivo si poteva fare decisamente meglio, vista soprattutto l'ormai ampia dimestichezza che si ha con l'hardware della passata generazione.
Più che buono invece il comparto sonoro che grazie ad un doppiaggio efficace riesce a trasmettere al giocatore l'umorismo che viene descritto nelle scene di intermezzo disegnate in stile fumetto. Il gioco é completamente in inglese, ma sono comunque presenti i sottotitoli in lingua italiana.
In termini di longevità il titolo offre un sufficiente monte ore che oltre alla missione principale, che si completa in poco oiù di 6 ore, contempla anche tutta una serie di collezionabili da raccogliere sparsi per i vari livelli (e che vi daranno accesso ad una serie di contenuti aggiuntivi come nuovi costumi o art work) e l'ormai famosa modalità arcade, con elementi in 8 bit che risulterà decisamente più impegnativa e “stilosa” in onore dei tempi videoludici che furono.
In sostanza non si può certo dire che Yaiba: Ninja Gaiden Z sia un brutto titolo, ma purtroppo, non é sicuramente il prodotto curato e pulito che pensavamo. Un gameplay mal bilanciato, delle sezioni platform assolutamente inguardabili, un sistema di difficoltà con picchi preoccupanti sono tutti elementi che presi singolarmente possono anche essere “gestiti” ma che nel complesso riducono di molto l'impatto generale che il gioco può avere agli occhi del videogiocatore.
Un'occasione mancata, che dimostra ancora una volta, come la serie Ninja Gaiden (sia quella ufficiale che gli spin off) viva una fase di stallo, alla ricerca della via che la porti a riconquistarsi il successo che ha saputo assaporare in passato. Noi da videogiocatori, rimaniamo speranzosi e fiduciosi per il futuro.