Yakuza: Dead Souls
Sembrava un giorno come tanti altri a Kamurocho, quando di punto in bianco gli zombie hanno cominciato a vagare per le strade. In una situazione del genere ciascuno reagisce in maniera differente: la forza di autodifesa (l'equivalente Giapponese dell'esercito) non può far altro che erigere barricate temporanee, persone altruiste come Shun Akiyama si danno da fare per aiutare i sopravvissuti, altri come Goro Majima imbracciano uno shotgun per il semplice gusto di spappolare Zombi. Nel frattempo, anche Ryuji Goda e Kazuma Kiryu arrivano a Tokyo...
Yakuza: Dead Souls, per quanto faccia pieno riferimento alla saga di Yakuza, é decisamente uno spin-off. L'idea di base é quella di ambientare nel quartiere fittizio di Kamurocho un episodio degno del più classico degli horror-movie di serie B proponendo un gameplay incentrato non già sui canonici scontri corpo a corpo quanto soprattutto sull'abbondanza di piombo da sparare. La vicenda é divisa in “parti” come Yakuza 4, e come nel capitolo ufficiale ciascuna “Parte” avrà un protagonista differente: Shun Akiyama, Goro Majima, Ryuji Goda e Kazuma Kiryu.
La mappa di Kamurocho sarà però suddivisa in zone di due tipi: nelle parti “libere” la vita scorrerà su per giù nella consueta maniera, con gente a passeggio per le strade, negozi e ristoranti da visitare, sale-giochi, casinò e hostess-bar. Oltre le barricate, però, si estende la zona di Quarantena, dove gli zombie vagano numerosi - innumerevoli, in verità - e dove é necessario combattere per la propria vita. Inutile dire che nelle fasi “tranquille” di gioco potrete vagare per la zona libera e svolgere molteplici attività, ma man mano che la zona di quarantena si espanderà - con l'avanzare della trama - anche le varie strutture saranno conglobate, e sarà vostro compito opzionale quello di liberarle per poterci ancora accedere.
Ecco pertanto che presto o tardi vi troverete, per esigenze di trama o per libera scelta, a dover accedere alla zona infestata, dove dovrete combattere per vivere. Il gioco si configura come un arcade-shooter che fa largo uso del sistema di automira: basterà premere il tasto di fuoco perché il personaggio spari automaticamente ai nemici di fronte a sé. Nelle situazioni più delicate sarà possibile premere l'apposito tasto per portare la visuale alle sue spalle, pratica che renderà il gioco più simile a un TPS permettendo di spostarsi lateralmente o all'indietro, ma la mira rimarrà ancora automatica: un altro tasto farà comparire il mirino di precisione (tra l'altro puntando inizialmente la testa del nemico più vicino), ma in questa visuale non potrete muovere il personaggio.
Quando i nemici si avvicinano troppo potrete evitare i loro attacchi con delle capriole, oppure sferrare dei calci che li allontanino; é anche possibile raccogliere armi da mischia e oggetti vari con cui percuotere i mostri, ma in linea di massima saranno le armi da fuoco a far da padroni. É importante il fatto che le pistole, pur avendo caricatori dalla capienza limitata, possono contare su una dotazione illimitata di munizioni (Tomb Raider docet?) mentre per tutte le altre armi (fucili, shogun, mitra, fino alle armi antimateria) dovrete tenere conto delle scorte e dello spazio che queste occupano nell'inventario.
Nel gioco dovrete tenere d'occhio due indicatori: il primo é la tradizionale barra della vita, la quale indica quanto ci separa dal game-over e può essere ripristinata col riposo o col cibo, sia esso preso dall'inventario o consumato al ristorante. La seconda é la cosiddetta “sniping gauge”, necessaria per eseguire colpi speciali: proiettili che colpiscono barili esplosivi, tubi del gas, bocchettoni d'idrante, serbatoi d'auto e quant'altro possa provocare danni a un gran numero di nemici col minimo sforzo. L'utilizzo dello Snipe sarà però limitato, oltre che dalla barra, dalla presenza di questi elementi sul campo: alla peggio, se avete con voi un gregario che vi scorti, potrete far lanciare a lui un mazzo di granate.
Yakuza: Dead Souls, per quanto faccia pieno riferimento alla saga di Yakuza, é decisamente uno spin-off. L'idea di base é quella di ambientare nel quartiere fittizio di Kamurocho un episodio degno del più classico degli horror-movie di serie B proponendo un gameplay incentrato non già sui canonici scontri corpo a corpo quanto soprattutto sull'abbondanza di piombo da sparare. La vicenda é divisa in “parti” come Yakuza 4, e come nel capitolo ufficiale ciascuna “Parte” avrà un protagonista differente: Shun Akiyama, Goro Majima, Ryuji Goda e Kazuma Kiryu.
La mappa di Kamurocho sarà però suddivisa in zone di due tipi: nelle parti “libere” la vita scorrerà su per giù nella consueta maniera, con gente a passeggio per le strade, negozi e ristoranti da visitare, sale-giochi, casinò e hostess-bar. Oltre le barricate, però, si estende la zona di Quarantena, dove gli zombie vagano numerosi - innumerevoli, in verità - e dove é necessario combattere per la propria vita. Inutile dire che nelle fasi “tranquille” di gioco potrete vagare per la zona libera e svolgere molteplici attività, ma man mano che la zona di quarantena si espanderà - con l'avanzare della trama - anche le varie strutture saranno conglobate, e sarà vostro compito opzionale quello di liberarle per poterci ancora accedere.
Ecco pertanto che presto o tardi vi troverete, per esigenze di trama o per libera scelta, a dover accedere alla zona infestata, dove dovrete combattere per vivere. Il gioco si configura come un arcade-shooter che fa largo uso del sistema di automira: basterà premere il tasto di fuoco perché il personaggio spari automaticamente ai nemici di fronte a sé. Nelle situazioni più delicate sarà possibile premere l'apposito tasto per portare la visuale alle sue spalle, pratica che renderà il gioco più simile a un TPS permettendo di spostarsi lateralmente o all'indietro, ma la mira rimarrà ancora automatica: un altro tasto farà comparire il mirino di precisione (tra l'altro puntando inizialmente la testa del nemico più vicino), ma in questa visuale non potrete muovere il personaggio.
Quando i nemici si avvicinano troppo potrete evitare i loro attacchi con delle capriole, oppure sferrare dei calci che li allontanino; é anche possibile raccogliere armi da mischia e oggetti vari con cui percuotere i mostri, ma in linea di massima saranno le armi da fuoco a far da padroni. É importante il fatto che le pistole, pur avendo caricatori dalla capienza limitata, possono contare su una dotazione illimitata di munizioni (Tomb Raider docet?) mentre per tutte le altre armi (fucili, shogun, mitra, fino alle armi antimateria) dovrete tenere conto delle scorte e dello spazio che queste occupano nell'inventario.
Nel gioco dovrete tenere d'occhio due indicatori: il primo é la tradizionale barra della vita, la quale indica quanto ci separa dal game-over e può essere ripristinata col riposo o col cibo, sia esso preso dall'inventario o consumato al ristorante. La seconda é la cosiddetta “sniping gauge”, necessaria per eseguire colpi speciali: proiettili che colpiscono barili esplosivi, tubi del gas, bocchettoni d'idrante, serbatoi d'auto e quant'altro possa provocare danni a un gran numero di nemici col minimo sforzo. L'utilizzo dello Snipe sarà però limitato, oltre che dalla barra, dalla presenza di questi elementi sul campo: alla peggio, se avete con voi un gregario che vi scorti, potrete far lanciare a lui un mazzo di granate.
Yakuza: Dead Souls
7
Voto
Redazione
Yakuza: Dead Souls
Yakuza Dead Souls é un spin-off atipico, un titolo che fonde in sé elementi di gameplay classici del filone di appartenenza e elementi di tutt'altro genere, lasciando spazio all'improvvisazione ed alla sperimentazione. Il risultato é quello di un titolo sicuramente brioso e vasto, ma anche spesso approssimativo: ciò non toglie che sia veramente godibile dall'inizio alla fine, specie per i fan della serie.