Yoshi’s Universal Gravitation

Yoshis Universal Gravitation
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La ricerca di alternativa ludica è uno dei cardini del passato più prossimo, del presente e dell'avvenire della casa più celebre in quel di Kyoto; se poi è vero che l'esempio più lampante è incarnato nel Nintendo DS, non mancano all'appello tanto indiscrezioni inerenti la futura console casalinga (nome in codice Revolution), quanto titoli sviluppati con il chiaro intento di stupire ed al contempo sperimentare. A tal proposito Donkey Kong Jungle Beat si è rivelato (insieme alle sue tribali percussioni) un platform fra i più pregevoli della generazione, così come si annota che il terzo episodio di Wario Ware (Twisted!, finora apparso sui soli Game Boy Advance nipponici ed americani) vanti all'interno della sua bizzarra cartuccia un interessante sensore del movimento.
Applicato alle architetture del platform (di per sé, dunque, meccanica ben più ardua da conciliare alle stravaganze di quanto non lo siano cascate di minigiochi), la medesima tecnologia è stata infusa all'episodio del piccolo sauro ora in analisi.


Yoshi's Universal Gravitation si affaccia così nell'oltremodo vasta ludoteca Game Boy Advance, confermando anzitutto la tendenza della casa madre di voler ampliare il proprio abbraccio sia ad una nuova, potenziale utenza (facendola magari invaghire dall'anti-convenzionalità), sia a sviluppatori per così dire sussidiari. Ed i compiti assegnati ad Artoon saranno stati sicuramente non facili, in virtù appunto della via più perigliosa attraversata, ma il risultato finale (pure alla luce di questa condizionale) risulta alquanto altalenante. Va detto infatti come il prodotto fosse perfettibile in alcuni aspetti ed in primo luogo nell'esigua durata la quale rimane, pur preferibile a minestroni diluiti, un dato di fatto (e l'ambito portatile ha confermato storicamente come possa essere garante di ottima longevità). Come poco sopra accennato, la tipologia di gioco non è solamente e classicamente a base di piattaforme, ma dipende dall'inclinazione che la console (qualunque sia delle tre compatibili) impartisce all'ambiente o verso destra o verso sinistra attraverso la guida del fruitore. Questo dare attenzione a quanto ci circonda (vuoi per salire su rotolanti massi e comporre così melodie sopra xilofoni, vuoi per evitare nemici, spuntoni ed altro, vuoi per indirizzare i veicoli in cui di volta in volta Yoshi si trasforma), mette in secondo piano la tecnica ginnica del buon bipede (comunque dotato di salto, sgambettamento e colpo di lingua canonici).


Il pretestuoso incipit narrativo aiuterà invero chiunque a comprendere obbiettivi, incontri e la brevità stessa dei frammenti di livello: una spirito superiore ha infatti intrappolato all'interno di un libro magico il perfido Bowser sacrificando, ciononostante, l'isoletta allegra da noi abitata. Al fine di far tornare tutto alla tranquillità originaria basterà soddisfare gli avidi spiritelli nelle loro richieste ed arrivare così fino all'ultima, salvifica pagina. La varietà di spiriti per così dire minori (invero assai infelici nella resa estetica) si tramuta nella differenziazione dei compiti: talvolta occorrerà raccogliere un determinato numero di mele o monete, talaltra bisognerà liquidare una fila di nemici o, ancora, si dovrà tagliare il traguardo nel rispetto del cronometro su schermo (capitano anche richieste commiste). Medaglie Felicità (più pregiate se il livello è esplorato fino in fondo e ripulito da capo a coda), bonus (tramite i quali accedere mediante pseudo-roulette) e qualche piccolo fattore collezionismo fanno il resto (raccogliere i frutti comporta la liberazione degli ovetti, il cui novero è accessibile dai menu iniziali).

Di tanto in tanto la testa del giocatore ne uscirà indispettita, laddove non mancano attimi di frustrazione (il modello strizza l'occhio al trial & error) che, uniti alla fugacità del titolo, minacciano gravosamente l'uniformità del ritmo di gioco. Queste le principali problematiche di Universal Gravitation, garante per il resto di alcuni spunti degni di interesse, ma privo, al contempo, di quella cura pandemica complementare in passato ad ogni uscita di Yoshi (si pensi anche alle colonne sonore ed alle atmosfere soleggiate qui smorzate).


Yoshi’s Universal Gravitation
6.5

Voto

Redazione

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Yoshi’s Universal Gravitation

Di tanto in tanto la testa del giocatore ne uscirà indispettita, laddove non mancano attimi di frustrazione (il modello strizza l'occhio al trial & error) che, uniti alla fugacità del titolo, minacciano gravosamente l'uniformità del ritmo di gioco. Queste le principali problematiche di Universal Gravitation, garante per il resto di alcuni spunti degni di interesse (in virtù del sensore d'inclinazione), ma privo, al contempo, di quella cura pandemica complementare in passato ad ogni uscita di Yoshi (si pensi anche alle colonne sonore ed alle atmosfere soleggiate qui smorzate).

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