Ys: Memories of Celceta
di
Davide Ottagono
Adol Christin é, forse, il concetto di avventuriero per antonomasia. Fa i bagagli anche solo per farsi investire dal fascino dell'esplorazione più pura, per superare confini e barriere come nessuno ha mai osato. Insomma, sarà anche di poche parole, ma non sta mai fermo un attimo. Ys: Memories of Celceta non cerca molto di distinguersi dai suoi predecessori, tant'é vero che torna nuovamente in campo con un racconto collaudato ma sempre interessante: il lungo viaggio di un uomo, questa volta, alla ricerca del proprio passato.
Memories of Celceta - per chi non lo sapesse - é un rifacimento del vecchio Ys IV per Super Nintendo, e ci mette nei panni del solito eroe dai capelli rossi, solo e perso in una città a lui sconosciuta, senza forze e senza memoria. La trama vedrà il protagonista ripercorrere i suoi ultimi spostamenti, alla ricerca di indizi che possano così svelare il mistero della sua amnesia. Inutile dire che, durante la ricerca, incapperemo in personaggi e colpi di scena di ogni tipo, mentre allo stesso tempo - in pieno stile da ruolistico giapponese - ci ritroveremo invischiati in una faccenda ben più grossa di noi.
Adol, infatti, ben presto capirà come la sua ultima spedizione si sia conclusa nella grande foresta che cresce sull'intero continente: nessuno é mai stato così fortunato da entrarci e raccontare le proprie gesta. Cosa nasconde questa misteriosa ed intricatissima giungla? Come mai il nostro eroe non ricorda più nulla dopo esserci stato? Starà a noi ritornare sul "luogo del delitto" e mettere insieme gli innumerevoli frammenti del puzzle, sorpresa dopo sorpresa, incontro dopo incontro, battaglia dopo battaglia.
Dare un giudizio sulla trama di Memories of Celceta é piuttosto difficile, a dire il vero. Di certo non si presenta nel migliore dei modi. Assenza totale di filmati, dialoghi statici e poco interessanti ed un incipit che definire classico é un eufemismo. Il racconto, in linea di massima, si dipana con un ritmo da sbadaglio e scambi di battute visti e rivisti. Eppure, l'affascinante mondo di Celceta nasconde molto altro, ed é solo dopo svariate ore che comincerà a rivelarsi in tutto il suo potenziale. Dopo una prima metà piuttosto lenta, infatti, il plot riesce comunque a decollare in modo piuttosto discreto. Niente che faccia gridare al miracolo, sia chiaro, ma da un certo punto in poi il quadro generale inizia a risultare più interessante, con sorprendenti misteri che vengono riportati a galla ed altri che continuano ad infittirsi. Nonostante un primo impatto di certo non eccezionale, sarà più facile poi incontrare personaggi davvero unici e pregni di caratterizzazione, oltre che situazioni capaci di tenerci con il fiato sospeso. Alla fine della fiera, pur nella sua semplicità e (voluta) ingenuità, l'avventura di Adol é riuscita ad appassionarci e a sorprenderci a più riprese, regalando al contempo numerosi spunti di riflessione su argomenti per niente scontati. Secondo voi, l'umanità merita davvero il libero arbitrio o necessita perennemente di qualcuno che la "scruti dall'alto" e che non la faccia deragliare?
La verità é che Ys é un prodotto che basa tutto su un ritmo veloce ed irresistibile. nato con questa concezione, e i vari cambiamenti apportati alla sua struttura nel corso degli anni non sempre gli hanno giovato. Forse é un po' questo a far storcere il naso: un gameplay immediatissimo smorzato a più riprese da scenette insipide e ridondanti. Per non parlare dell'esplorazione delle città, poi, vuote e senza alcun segreto da dissotterrare.
Memories of Celceta - per chi non lo sapesse - é un rifacimento del vecchio Ys IV per Super Nintendo, e ci mette nei panni del solito eroe dai capelli rossi, solo e perso in una città a lui sconosciuta, senza forze e senza memoria. La trama vedrà il protagonista ripercorrere i suoi ultimi spostamenti, alla ricerca di indizi che possano così svelare il mistero della sua amnesia. Inutile dire che, durante la ricerca, incapperemo in personaggi e colpi di scena di ogni tipo, mentre allo stesso tempo - in pieno stile da ruolistico giapponese - ci ritroveremo invischiati in una faccenda ben più grossa di noi.
Adol, infatti, ben presto capirà come la sua ultima spedizione si sia conclusa nella grande foresta che cresce sull'intero continente: nessuno é mai stato così fortunato da entrarci e raccontare le proprie gesta. Cosa nasconde questa misteriosa ed intricatissima giungla? Come mai il nostro eroe non ricorda più nulla dopo esserci stato? Starà a noi ritornare sul "luogo del delitto" e mettere insieme gli innumerevoli frammenti del puzzle, sorpresa dopo sorpresa, incontro dopo incontro, battaglia dopo battaglia.
Dare un giudizio sulla trama di Memories of Celceta é piuttosto difficile, a dire il vero. Di certo non si presenta nel migliore dei modi. Assenza totale di filmati, dialoghi statici e poco interessanti ed un incipit che definire classico é un eufemismo. Il racconto, in linea di massima, si dipana con un ritmo da sbadaglio e scambi di battute visti e rivisti. Eppure, l'affascinante mondo di Celceta nasconde molto altro, ed é solo dopo svariate ore che comincerà a rivelarsi in tutto il suo potenziale. Dopo una prima metà piuttosto lenta, infatti, il plot riesce comunque a decollare in modo piuttosto discreto. Niente che faccia gridare al miracolo, sia chiaro, ma da un certo punto in poi il quadro generale inizia a risultare più interessante, con sorprendenti misteri che vengono riportati a galla ed altri che continuano ad infittirsi. Nonostante un primo impatto di certo non eccezionale, sarà più facile poi incontrare personaggi davvero unici e pregni di caratterizzazione, oltre che situazioni capaci di tenerci con il fiato sospeso. Alla fine della fiera, pur nella sua semplicità e (voluta) ingenuità, l'avventura di Adol é riuscita ad appassionarci e a sorprenderci a più riprese, regalando al contempo numerosi spunti di riflessione su argomenti per niente scontati. Secondo voi, l'umanità merita davvero il libero arbitrio o necessita perennemente di qualcuno che la "scruti dall'alto" e che non la faccia deragliare?
La verità é che Ys é un prodotto che basa tutto su un ritmo veloce ed irresistibile. nato con questa concezione, e i vari cambiamenti apportati alla sua struttura nel corso degli anni non sempre gli hanno giovato. Forse é un po' questo a far storcere il naso: un gameplay immediatissimo smorzato a più riprese da scenette insipide e ridondanti. Per non parlare dell'esplorazione delle città, poi, vuote e senza alcun segreto da dissotterrare.
Ys: Memories of Celceta
7.5
Voto
Redazione
Ys: Memories of Celceta
Ys: Memories of Celceta é un prodotto interessante, capace di azzeccare tantissime scelte di design e, purtroppo, di sbagliarne tante altre. Falcom ha portato su PSVita un GdR onesto, adrenalinico e dalle poche pretese, che però non convince appieno in quanto a profondità ruolistica e sceneggiatura. Tutti gli aspetti confluiscono comunque in un buon gioco, non perfetto o chissà quanto vasto, ma comunque onesto nella sua offerta. Nonostante una certa mancanza di incisività e di voglia d'osare, i possessori di PSVita affamati d'avventura potranno lanciarsi nella nuova epopea di Adol Christin ad occhi chiusi. In linea di massima, Memories of Celceta riesce comunque ad offrire tutto quello che un appassionato di Ys dovrebbe aspettarsi. Prova superata, ma con qualche riserva.