Ys X: Nordics, una recensione per il viaggio di Adol nelle terre del Nord!

Ys X: Nordics è il decimo episodio della serie regolare della saga action-JRPG di Nihon Falcom, un tuffo nel passato di Adol!

di Fabio Fundoni

A soli 17 anni, Adol Christin affrontò i pirati...

Ci sono eroi che durano il tempo di un'avventura, altri più longevi, alcuni dimenticabili, altri ancora leggendari. Poi c'è Adol Christin. Adol è un vero stakanovista dei videogame, uno di quelli che ha fatto dell'onnipresenza un marchio di fabbrica. Anche se non gode di fama planetaria, Adol ha un un posto nel cuore su tutti gli appassionati della saga Ys, di cui è protagonista indiscusso dal lontano 1987. Come ci si sente a fare l'eroe in dieci capitoli di una serie action JRPG? Il solo modo per scoprirlo è restare in sua e nostra compagnia, leggendo la recensione di Ys X: Nordics! Siamo davanti al decimo episodio della saga principale, ma parlando di timeline ci troviamo esattamente dopo i primi due YS e prima di Memories of Celceta, con il nostro eroe in viaggio verso le terre del nord, in compagnia del fido Dogi. Tutto inizia con un tranquillo viaggio per mare da Estelia verso Celceta che in breve tempo si trasforma in un sanguinoso assalto da parte dei pirati Norman (caratterizzati da un look in stile vichingo) intenzionati a fare razzia ai danni di Adol e compagni. Facciamo la conoscenza di una rocciosa principessa pirata, ma gli eventi prendono immediatamente una piega inaspettata, con il palesarsi di mostri che richiedono ad Adol e alla principessa, che scopriremo chiamarsi Karja, di unirsi per salvare la pelle. La baia di Obelia sembra essere teatro di problemi più gravi del previsto e la temporanea alleanza tra Adol e Karja diventerà il fulcro di tutta la trama di Ys X: Nordics.

Ancora una volta i misteri da scoprire sono tanti, a partire dalle origini dei Grieger, i mostri non-morti di cui parlavamo poco sopra e che sembrano aver preso di mira Obelia e i suoi abitanti. Gli stessi Norman sono fonte di intrighi tra fazioni alla ricerca del potere, ma il più grande quesito a cui trovare risposta è il ritrovamento di una conchiglia che sembra parlare con voce femminile al nostro eroe e crea una particolare unione tra lui, armato con la fedele spada, e Karja, dotata di una mortale accetta. Dopo un breve periodo di gioco arriverà il momento in cui Adol e Karja dovranno effettivamente iniziare a fare coppia fissa, non solo dal punto di vista della storia. Durante la nostra avventura avremo a disposizione unicamente questi due personaggi e potremo scegliere di utilizzarli a nostro piacimento, lasciando all’intelligenza artificiale il compito di guidare l’altro, ma la grande novità è che grazie ai poteri derivati dalla nostra “conchiglia parlante” si creerà un legame letteralmente indissolubile tra Adol e Karja, che andrà ad avere ricadute importantissime del gameplay. La saga di Ys è sinonimo di gameplay action che con il passare degli anni si è sempre più evoluto grazie e la base delle battaglie gestite singolarmente sono abbastanza classiche e riconoscibili dai gamer di vecchia data. 

In due si pesta il doppio

Con un tasto si attacca, con uno si schiva, con uno si para e grazie alla combinazione con un trigger dorsale, si attivano le mosse speciali. Come spesso accade, tutto passa dalla gestione dei punti vita, di quelli magia e del giusto tempismo con cui usare la parata, cosa che renderà l'avversario momentaneamente vulnerabile (ma attenti ai colpi adornati da aura rossa: sono imparabili). Insomma, tutto già visto ed estremamente familiare a tanti gamer, se non fosse che proprio grazie alla nostra conchiglia parlante, tenendo premuto il tasto della parata (che invece bloccherà l'avversario tramite pressione singola), inizieremo a utilizzare sia Adol che Karja, con il risultato che assisteremo a una pioggia di colpi estremamente coreografica ed efficace, soprattutto nei combattimenti standard. Naturalmente anche in questa situazione non mancano le mosse speciali, le quali potranno essere utilizzate quando entrambi i protagonisti avranno abbastanza tacche riempite in una apposita barra, il cui caricamento avverrà in modo quasi autonomo durante il combattimento stesso. Chiaramente la possibilità di combattere singolarmente o in coppia va a aprire diverse possibilità tattiche visto che, quando useremo solo un personaggio, l'altro inizierà a recuperare punti vita, fattore molto importante durante le boss fight. Bisogna anche tenere da conto il fatto che gestendo a dovere le patate, oltre agli immediati benefici, faremo salire un counter che moltiplicherà i danni inflitti con i colpi speciali di coppia. 

L'idea è interessante e la resa rende giustizia all'inventiva del team di sviluppo, ma non tutto fila come dovrebbe, soprattutto riguardo al bilanciamento del gioco che già a modalità “normale” mostra una pesante differenza tra le sin troppo semplici battaglie “normali” e le difficili boss battle, che non sono a livello di quelle dei più arcigni soul’s like, ma offrono un livello di sfida molto più alto rispetto agli altri combattimenti di Ys X: Nordics, creando una sostanziale situazione di squilibrio. Anche contando sul fatto che i nostri eroi cresceranno grazie a un sistema di punti esperienza e rune da utilizzare in un albero di crescita, con nuove mosse speciali che ci renderanno più forti, poco cambierà all'atto pratico e non mancherete di dover ricominciare svariate volte le battaglie contro i boss, mentre negli altri casi sembrerete delle vere e proprie macchine da guerra. L'altra grande novità riguardo al gameplay di Ys X: Nordics è rappresentata dalle battaglie navali, che vengono inserite nella trama in quanto Adol e Karja dovranno muoversi per mare con una nave dai tratti chiaramente vichinghi.

Viaggio nel nord: fu vera gloria?

A dire la verità si fa un po' fatica a parlare di novità in senso stretto, in quanto il sistema è praticamente una copia carbone di quanto visto su altri titoli, tra cui il rimando più ovvio è quello ad Assassin's Creed IV: Black Flag. In concreto i comandi sono gli stessi già visti, con tanto di utilizzo di svariate tipologie di proiettili, arrembaggio e manovre di movimento che anche dal punto di vista della mappatura dei comandi sono tutt'altro che originali, vedi anche i meccanismi di miglioramento della nave stessa. Se vogliamo parlare di novità, dobbiamo essere ben consci che si tratta di qualcosa di nuovo soltanto rispetto alla saga di Ys e che questa volta i Falcom ci hanno messo davvero poco della loro inventiva, a differenza delle buone idee infuse nel combattimento di coppia. Anche gli spunti narrativi sono abbastanza nella media e non toccano i picchi raggiunti da altri capitoli (Lacrimosa of Dana e Monstrum Nox su tutti, per chi vi scrive), ma la trama di Ys X: Nordics rimane funzionale e riesce ad accompagnare sino alla fine della storia, raggiungibile in circa 50 ore, con qualche risvolto interessante tra missione principale e impegni secondari. 

Se da un lato anche questa volta il budget di sviluppo non è stato dei migliori e anche questo nuovo Ys mostra un comparto grafico che non può nemmeno lontanamente rivaleggiare con i titoli “tripla A”, si deve riconoscere ai Nihon Falcom di avere una totale padronanza dei propri mezzi che si riflette in un frame rate fluido e soddisfacente, ma rimane il fatto che il colpo d’occhio sia ancora indietro di un paio di generazioni. Piccolo, anzi piccolissimo, passo indietro per la colonna sonora, ancora una volta di buona fattura, ma più ridondante e con meno brani memorabili rispetto al passato, anche se dimostra una discreta ricercatezza nel riportare alle orecchie del giocatore le atmosfere della nuova ambientazione nordica. Come già in passato nella saga, anche in Ys X: Nordics dovremo accontentarci del doppiaggio in inglese e giapponese e dei sottotitoli in inglese, ma bisogna dire che i testi sono abbastanza semplici e risultano comprensibili anche da chi ha una conoscenza scolastica della lingua. Terminato il nostro viaggio per i freddi e pericolosi mari del nord, possiamo dire che Ys X: Nordics è un buon capitolo della saga di Adol Christin, ma non riesce a imporsi come uno dei migliori, per quanto abbia interessanti novità da offrire. Ai fan piacerà, ma potrebbe dire poco ai non appassionati, anche se non è assolutamente necessario conoscere la trama dei precedenti episodi per provare a scoprire questo universo che, comunque, ha sempre qualcosa da dire.