Zelda: Majora's Mask
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Come é facile intuire, quindi, il vostro scopo sarà proprio quello di rivivere continuamente lo stesso arco di tempo, collezionando vari oggetti (anche se quelli non fondamentali, come ad esempio le Deku Nuts o le bombe, vi verranno sottratti ogni volta che suonerete la Song of Time), esplorando quattro grossi dungeon e cercando di capire come diavolo fermare i folli propositi del vostro avversario
IL LATO OSCURO DI ZELDA
Questo nuovo capitolo di Zelda (inizialmente previsto per il 64DD, esattamente come il proprio predecessore) era atteso da giocatori e addetti ai lavori con una punta di scetticismo visto che, evidentemente impegnato a creare i capolavori che accompagneranno i primi mesi del GameCube, Miyamoto non sarebbe stato alla guida del progetto. Orrore e raccapriccio! La Nintendo vuole forse propinarci una pallida imitazione della genialità di Ocarina of Time ? Dopo qualche giorno passato assieme a Link, posso tranquillamente affermare che la risposta alla suddetta domanda é decisamente no
Majora's Mask non é un clone mal riuscito di Ocarina of Time, né uno striminzito data disk per alleviare la fame di capolavori dei fan della grande N, ma un seguito che riesce a bilanciare perfettamente innovazioni e graditi ritorni. Torna il motore grafico, pur supportato ed arricchito dall'ausilio dell Expansion Pack (finalmente utilizzato per scopi più utili del bieco aumento di risoluzione, con conseguente calo del frame rate a livelli da slideshow) e torna il geniale sistema di controllo che abbiamo imparato ad adorare pochi anni fa e che sarebbe stato decisamente stupido alterare visto che rappresenta la perfezione assoluta per quanto riguarda l'impiego del pad dell'N64
E' cambiata l'atmosfera, questo si: Ocarina of Time era, nei limiti del possibile, un gioco molto spensierato e leggero, e l'impronta di Miyamoto era facilmente riconoscibile in quell'aria fiabesca che lo pervadeva dall' inizio sino alla fine, mentre Majora's Mask é più cupo e oscuro. Intendiamoci, non ci troviamo di certo di fronte a un Silent Hill o a qualcosa che vi farà rabbrividire, ma ci sono diversi elementi che vi renderanno molto più partecipi delle vicende di Link
IL LATO OSCURO DI ZELDA
Questo nuovo capitolo di Zelda (inizialmente previsto per il 64DD, esattamente come il proprio predecessore) era atteso da giocatori e addetti ai lavori con una punta di scetticismo visto che, evidentemente impegnato a creare i capolavori che accompagneranno i primi mesi del GameCube, Miyamoto non sarebbe stato alla guida del progetto. Orrore e raccapriccio! La Nintendo vuole forse propinarci una pallida imitazione della genialità di Ocarina of Time ? Dopo qualche giorno passato assieme a Link, posso tranquillamente affermare che la risposta alla suddetta domanda é decisamente no
Majora's Mask non é un clone mal riuscito di Ocarina of Time, né uno striminzito data disk per alleviare la fame di capolavori dei fan della grande N, ma un seguito che riesce a bilanciare perfettamente innovazioni e graditi ritorni. Torna il motore grafico, pur supportato ed arricchito dall'ausilio dell Expansion Pack (finalmente utilizzato per scopi più utili del bieco aumento di risoluzione, con conseguente calo del frame rate a livelli da slideshow) e torna il geniale sistema di controllo che abbiamo imparato ad adorare pochi anni fa e che sarebbe stato decisamente stupido alterare visto che rappresenta la perfezione assoluta per quanto riguarda l'impiego del pad dell'N64
E' cambiata l'atmosfera, questo si: Ocarina of Time era, nei limiti del possibile, un gioco molto spensierato e leggero, e l'impronta di Miyamoto era facilmente riconoscibile in quell'aria fiabesca che lo pervadeva dall' inizio sino alla fine, mentre Majora's Mask é più cupo e oscuro. Intendiamoci, non ci troviamo di certo di fronte a un Silent Hill o a qualcosa che vi farà rabbrividire, ma ci sono diversi elementi che vi renderanno molto più partecipi delle vicende di Link