Ziggy, il platform di precisione al prezzo di un cornetto – Recensione PC

Di platform a scorrimento Steam è pieno, e tra questi non c’è certo carenza di gemme e piccoli capolavori. Ziggy, di Afil Games, non appartiene certo a quest’ultima categoria. Il titolo proviene infatti da una software house specializzata in progetti modesti, che fanno del prezzo contenuto il loro principale vanto, proponendo esperienze “lite” magari già viste altrove ma comunque funzionali, come il recente Dice Assassin, sempre di Afil Games.

Ziggy prova a farsi strada nel panorama delle mascotte videoludiche con un platform di precisione e un protagonista “carino” a livello di design (Ziggy per l’appunto, che possiamo ammirare nell’unico artwork che lo ritrae dal menù di Steam); il tentativo di far breccia nel cuore degli appassionati è però destinato a naufragare non appena si affondano i denti nelle meccaniche di gioco. 

Intendiamoci, Ziggy non ha nulla che non vada, anzi, la formula di gioco è anche competente nel suo piccolo, con un personaggio che si controlla piuttosto bene e dalle capacità intuitive. Ziggy è letteralmente una saetta, e questo gli consente di compiere rapidi scatti a velocità luce nella direzione di marcia, una mossa utilissima per coprire brevi distanze in volo e in un batter d’occhio. Poi abbiamo gli immancabili doppio salto e salto a parete, e checkpoint in forma di cabinato arcade sparsi per i livelli, irti di spunzoni, tagliole, macigni e altre trappole letali.

Si muore parecchio e facilmente, ma il tempo di respawn è pressoché nullo e non c’è penalità nel perire, anzi si viene quasi incentivati dalla presenza di alcuni achievement che chiedono di tirare le cuoia un certo numero di volte. E a proposito di trofei, gli sviluppatori hanno tarato maluccio il loro sblocco, visto che si riesce a platinare il titolo una volta superato il decimo livello, mentre in totale ne abbiamo 30; è una svista curiosa che non ci spieghiamo, ma se piace andare a caccia di achievement qui avrete vita facile. Potreste persino sbloccarli tutti e chiedere il rimborso, tanto bastano una decina di minuti. 

Strategia di marketing? Fatto sta che arrivare all’epilogo diventa un po’ vuoto sapendo che non c’è nessuna ricompensa ad attenderci. E non è nemmeno così difficile; ci abbiamo impiegato circa 40 minuti per superare l’ultimo livello, frangente nel quale siamo morti più o meno 250 volte, molte delle quali accidentali; in che senso? Diciamo che il respawn in Ziggy è tanto immediato quanto poco pulito. In caso di morte, infatti, il moto si conserva, portando Ziggy a proseguire la sua corsa verso spine e baratri vicino al checkpoint. Non solo, la sua abilità è soggetta a cooldown, e questo non si resetta in caso di dipartita, ragion per cui tocca aspettare qualche secondo dopo il ritorno in campo o si rischia di restare a secco nel momento del bisogno.

Le collisioni se non altro funzionano bene e il level design, per quanto banale, regala un discreto tasso di sfida. I livelli si suddividono in quattro biomi, ognuno dei quali introduce nuovi ostacoli, per una progressione non sempre bilanciata (alcuni scenari sono molto più difficili di altri che vengono in seguito) ma comunque stimolante, complice un’interfaccia snella e un gameplay altrettanto scorrevole.   

Il problema principale di Ziggy? Non fa nulla che non sia già stato sondato infinite volte in produzioni decisamente più accattivanti. La “gimmick” del nostro uomo saetta? Niente più di uno scatto aereo con relative applicazioni. I livelli? Un’accozzaglia di trappole ben disposte ma poco interessanti da vedere e da giocare. I fondali? Anonimi. I Controlli? Ok. Non c’è nulla di sbagliato nel titolo Afil Games, come già anticipato in precedenza, ma allo stesso tempo non c’è nulla che gli permetta di spiccare nel panorama videoludico contemporaneo. E no, costare poco non è un’attenuante.