Zombie Revenge

di Redazione Gamesurf
Dopo la morte delle console a 16 bit il genere dei picchiaduro a scorrimento é stato quasi totalmente dimenticato in favore dei beat 'em up a incontri. Il crescente successo di titoli come Virtua Fighter o Tekken ha fatto completamente dimenticare al grande pubblico il divertimento insito nell'andarseli a cercare i teppisti da riempire di calci e pugni. Se si escludono timidi (e neanche molto ben riusciti) tentativi come Die Hard Arcade (aka Dynamite Deka) e Fighting Force, da qualche anno a questa parte non si é visto praticamente nulla di decente (anche se, a onor del vero, vanno citati gli splendidi Guardian Heroes e Dungeons and Dragons collection usciti per Saturn)

Ora, dopo l'abbastanza scadente Dynamite Deka 2, la SEGA ha deciso finalmente di dare una scossa alla situazione con la conversione per la sua console di Zombie Revenge. Certo, probabilmente si tratta di un caso isolato, di una semplice conversione da coin op che difficilmente rivitalizzerà un genere ormai in fin di vita ma, come gli appassionati di adventure grafiche in campo PC, non possiamo che goderci quello che passa il convento sperando in un futuro migliore. Agli RPG-fan é andata bene e il genere ha ripreso improvvisamente vita. Magari in un futuro non lontano saremo graziati dalla stessa fortuna. Comunque non sono qui per sproloquiare sui generi di gioco abbandonati da pubblico e software house, ma per spendere seimila caratteri su un videogame per Dreamcast... per cui vediamo di darci da fare
Zombie Revenge é ambientato nello stesso universo narrativo dei due House Of The Dead. La causa scatenante dell'invasione di zombie e mostri vari é, quindi, sempre la stessa: un virus rilasciato da chissà quale scienziato pazzo. Il giocatore (o i giocatori, visto che, come da tradizione, sarà possibile affrontare l'avventura in compagnia) dovrà affrontare una mediamente lunga serie di livelli prendendo a calci, pugni e colpi d'arma da fuoco qualsiasi bizzarra creatura gli si pari davanti. Tutto questo avverrà nello splendore di una grafica interamente poligonale veramente ben realizzata, con forse qualche caduta di tono qua e la, ma con dei picchi incredibili come la pozza d'acqua nello stage del quarto boss