Zombie Revenge

di Redazione Gamesurf
Ad esempio se tentate di realizzarne una col primo boss di fine livello, vi ritroverete a tentare di estrarre uno dei pali di metallo che ha infilati nel corpo per poi, in caso di riuscita, poterlo usare per randellarlo. La maggior parte delle armi supplementari richiedono entrambe le mani per essere imbracciate rendendo impossibile il combattimento corpo a corpo (a parte il fucile, il cui calcio si può usare per colpire i nemici, e, ovviamente, le armi bianche). In genere col tasto sinistro si effettua un attacco ad ampio raggio, mentre col destro si colpisce esclusivamente il nemico che si sta mirando (in pratica la differenza che passa fra l'agitare il trivellone come dei forsennati e l'usarlo per perforare nello stomaco lo zombie che si ha di fronte). Fondamentalmente é tutto qua. Un sistema di controllo sulle prime forse un po' ostico, ma che alla distanza offre la possibilità di gestire un gran numero di attacchi senza doversi avvitare le dita per realizzare chissà quali combinazioni. La presenza delle armi da fuoco dona oltretutto un aspetto tattico non indifferente al tutto, visto che le munizioni sono ben lungi dall'essere illimitate ed é quindi sempre meglio conservarle per quando servono veramente (situazioni di inferiorità numerica o boss di fine livello) ripiegando sul combattimento corpo a corpo ogni volta che é possibile. Ovviamente é difficile riuscire a controllarsi, vista la bellezza e la varietà delle armi (mitra, fucili a pompa, 44 magnum, accette, coltelli, trivelloni elettrici, bombe a mano, taniche di benzina con cui seminare combustile da incendiare a colpi di pistola e così via) ma col tempo imparerete a farlo.