Zone Of the Enders
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Finalmente é venuto il tempo di verificare sul campo almeno una delle supposte Killer Application, stiamo naturalmente parlando di Z.O.E., che abbiamo provato nella sua versione PAL, con discreto tempismo aggiungeremmo
Zone Of the Enders si presenta al pubblico europeo a soli pochi giorni dalla distribuzione della versione giapponese, sintomo di una rinnovata fiducia dei colossi nipponici nel mercato europeo (vero punto di forza dei bilanci Sony) e viene presentato nello splendore dei 60 Hz e dei sottotitoli in italiano. Tanta e talmente intrisa nel gioco é la trama che quest'ultima notizia inerente ai sottitoli non può che venire accolta con entusiasmo dai giocatori poco amanti della lingua d'albione
Cos'é Z.O.E.? Uno sparatutto, un picchiaduro, un gioco d'azione, un OAV interattivo e anche una simpatica confezione DVD. Manca solo un gioco e del cioccolato... (urgh, in realtà il gioco dovrebbe esserci). Nei panni del giovanissimo Leo (14 anni, se lo sanno al telegiornale come minimo fanno ritirare il gioco da mezza Italia), il giocatore si ritrova a guidare un abnorme mecha nomato Jehuty, nell'intento di salvare la sua colonia dall'attacco di una schiera nemica di super robottoni. Il perché e il percome tutto questo succeda viene ricostruito durante le prime fasi di gioco e quindi nell'intero svolgimento di Z.O.E., grazie a uno stile narrativo e a una trama che purtroppo adotta fin troppi dei classici cliché dei manga-adolescenziali, con tematiche ricorrenti quali "io sono buono non voglio fare del male, ma devo farlo perché il mondo é cattivo" e via di questo passo. Fortunatamente per quanto incentrato sulla sua trama, Z.O.E. in un certo senso prende forza da questo riciclo d'idee, che in realtà aiuta a completare la sensazione di trovarsi effettivamente all'interno di un mega Evangelion o chi per lui. Il tutto anche e soprattutto grazie alla realizzazione tecnica davvero eccellente
Al giovane Leo vengono quindi consegnate le chiavi dell'enorme ammasso di latta volante (presente quelle offerte tutto incluso chiavi in mano dove poi ti ritrovi i finestrini a manovella? Ecco...) con il semplice, si fa per dire, compito di spazzare via la feccia nemica dalle diverse zone della colonia. Un tutorial iniziale veloce e ottimamente strutturato porta il giocatore a compiere i primi passi nel controllo ottimale del robottone, operazione comunque facilitata dal sistema di controllo praticamente esente da qualsivoglia difetto. I primi minuti di gioco vengono spesi svolazzando sopra una cittadina futuristica già scossa dalle prime avvisaglie degli attacchi nemici. Il passo successivo é ovviamente quello di portare un paio di veloci attacchi ai felloni avversari, che riempono i cieli negli spazi immediatamente attorno a Leo. Per darvi una migliore idea della strutturazione del sistema di controllo, eccovi l'intera schematizzazione dei tasti utilizzati:
Joystick analogico sinistro: muove il bestio
Joystick analogico destro: muove la testa (ovvero la mira) del bestio
Pulsante X: spostamento verso il basso
Pulsante quadrato: utilizza arma secondaria o afferra il nemico (per proiettarlo)
Pulsante triangolo: spostamento verso l'alto
Pulsante cerchio: utilizza arma primaria (da lontano) o colpisce con un fendente (ravvicinato)
Tasto R1: attiva lo scudo protettivo
Tasto R2: permette di eseguire degli scatti e di caricare lo status di "burst"
Tasto L1: libera il "lock-on" di un nemico
Tasto L2: effettua il "lock-on" (aggancio nel mirino) del nemico
Tasto Start: permette di fermare il gioco, accedere alla mappa, leggere gli obiettivi della missione, cambiare area e salvare il gioco
FINE_PAGINA
NUREJEV AVEVA I BULLONI
L'intero sistema di controllo appare subito immediato e comodo, nonché particolarmente devoto alla spettacolarizzazione degli scontri (in realtà é il gioco vero e proprio a regalare spettacoli pirotecnici, non il sistema di controllo). I diversi colpi possono essere portati sempre tenendo conto della distanza rispetto al nemico e dei movimenti che si stanno compiendo. Oltre alla basilare differenziazione tra attacco a lungo raggio (si utilizza un'arma adatta allo scopo quindi) o a corto raggio (alabarda spaziale!), Z.O.E., similarmente a quanto succedeva in Virtual On, consente di effettuare colpi differenti se si stanno contemporaneamente eseguendo degli scatti. Lo stesso dicasi se si tiene premuto il tasto dorsale R2 mentre si é fermi: in questo ultimo caso possono svilupparsi due tipologie di offensive, la prima effettuata da notevole distanza porta il nostro mecha a creare una sfera (Genkidama?) di energia e lanciarla a mò di palla da baseball contro l'avversario di turno, se invece si é prossimi al nemico ci si esibisce in un efficace "giro" di spada a 360 gradi
Zone Of the Enders si presenta al pubblico europeo a soli pochi giorni dalla distribuzione della versione giapponese, sintomo di una rinnovata fiducia dei colossi nipponici nel mercato europeo (vero punto di forza dei bilanci Sony) e viene presentato nello splendore dei 60 Hz e dei sottotitoli in italiano. Tanta e talmente intrisa nel gioco é la trama che quest'ultima notizia inerente ai sottitoli non può che venire accolta con entusiasmo dai giocatori poco amanti della lingua d'albione
Cos'é Z.O.E.? Uno sparatutto, un picchiaduro, un gioco d'azione, un OAV interattivo e anche una simpatica confezione DVD. Manca solo un gioco e del cioccolato... (urgh, in realtà il gioco dovrebbe esserci). Nei panni del giovanissimo Leo (14 anni, se lo sanno al telegiornale come minimo fanno ritirare il gioco da mezza Italia), il giocatore si ritrova a guidare un abnorme mecha nomato Jehuty, nell'intento di salvare la sua colonia dall'attacco di una schiera nemica di super robottoni. Il perché e il percome tutto questo succeda viene ricostruito durante le prime fasi di gioco e quindi nell'intero svolgimento di Z.O.E., grazie a uno stile narrativo e a una trama che purtroppo adotta fin troppi dei classici cliché dei manga-adolescenziali, con tematiche ricorrenti quali "io sono buono non voglio fare del male, ma devo farlo perché il mondo é cattivo" e via di questo passo. Fortunatamente per quanto incentrato sulla sua trama, Z.O.E. in un certo senso prende forza da questo riciclo d'idee, che in realtà aiuta a completare la sensazione di trovarsi effettivamente all'interno di un mega Evangelion o chi per lui. Il tutto anche e soprattutto grazie alla realizzazione tecnica davvero eccellente
Al giovane Leo vengono quindi consegnate le chiavi dell'enorme ammasso di latta volante (presente quelle offerte tutto incluso chiavi in mano dove poi ti ritrovi i finestrini a manovella? Ecco...) con il semplice, si fa per dire, compito di spazzare via la feccia nemica dalle diverse zone della colonia. Un tutorial iniziale veloce e ottimamente strutturato porta il giocatore a compiere i primi passi nel controllo ottimale del robottone, operazione comunque facilitata dal sistema di controllo praticamente esente da qualsivoglia difetto. I primi minuti di gioco vengono spesi svolazzando sopra una cittadina futuristica già scossa dalle prime avvisaglie degli attacchi nemici. Il passo successivo é ovviamente quello di portare un paio di veloci attacchi ai felloni avversari, che riempono i cieli negli spazi immediatamente attorno a Leo. Per darvi una migliore idea della strutturazione del sistema di controllo, eccovi l'intera schematizzazione dei tasti utilizzati:
Joystick analogico sinistro: muove il bestio
Joystick analogico destro: muove la testa (ovvero la mira) del bestio
Pulsante X: spostamento verso il basso
Pulsante quadrato: utilizza arma secondaria o afferra il nemico (per proiettarlo)
Pulsante triangolo: spostamento verso l'alto
Pulsante cerchio: utilizza arma primaria (da lontano) o colpisce con un fendente (ravvicinato)
Tasto R1: attiva lo scudo protettivo
Tasto R2: permette di eseguire degli scatti e di caricare lo status di "burst"
Tasto L1: libera il "lock-on" di un nemico
Tasto L2: effettua il "lock-on" (aggancio nel mirino) del nemico
Tasto Start: permette di fermare il gioco, accedere alla mappa, leggere gli obiettivi della missione, cambiare area e salvare il gioco
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NUREJEV AVEVA I BULLONI
L'intero sistema di controllo appare subito immediato e comodo, nonché particolarmente devoto alla spettacolarizzazione degli scontri (in realtà é il gioco vero e proprio a regalare spettacoli pirotecnici, non il sistema di controllo). I diversi colpi possono essere portati sempre tenendo conto della distanza rispetto al nemico e dei movimenti che si stanno compiendo. Oltre alla basilare differenziazione tra attacco a lungo raggio (si utilizza un'arma adatta allo scopo quindi) o a corto raggio (alabarda spaziale!), Z.O.E., similarmente a quanto succedeva in Virtual On, consente di effettuare colpi differenti se si stanno contemporaneamente eseguendo degli scatti. Lo stesso dicasi se si tiene premuto il tasto dorsale R2 mentre si é fermi: in questo ultimo caso possono svilupparsi due tipologie di offensive, la prima effettuata da notevole distanza porta il nostro mecha a creare una sfera (Genkidama?) di energia e lanciarla a mò di palla da baseball contro l'avversario di turno, se invece si é prossimi al nemico ci si esibisce in un efficace "giro" di spada a 360 gradi