L'assistente di volo: l'inaspettata rivincita ad alta quota di Kaley Cuoco
Kaley Cuoco dimostra di avere fiuto imprenditoriale e capacità recitative grazie a un thriller brillante e ricco di dark humor che conquista dalla prima scena
In una recente intervista Kaley Cuoco ha raccontato che lei e la sua agente si sono fatte due risate quando, all'uscita negli Stati Uniti di The Flight Attendant, un giornalista la descrisse come "un volto nuovo". Cuoco non ha mai pubblicamente rimpianto l'associazione al personaggio di Penny, la bionda un po' svampita ma di buon cuore che controbilanciava il gruppone di nerd protagonisti di The Big Bang Theory.
Bionde sexy sì, ma al timone della propria carriera
Quel personaggio l'ha resa nota a livello mondiale, ma non è stato per lei l'inizio di una carriera di livello. Anzi. L'associazione con lo stereotipo della bionda sexy di buon cuore non deve aver molto aiutato a farla prendere sul serio.
Quando le opportunità non arrivano, bisogna crearsele da sole. Lo sa bene Margot Robbie, che si è prodotta il biopic sportivo Io,Tonya per farsi prendere sul serio come attrice. Lo sa altrettanto bene Kaley Cuoco, che ha opzionato il popolare romanzo di Chris Bohjalian da cui è tratta la serie, cucendosi addosso il ruolo della protagonista. In veste di produttrice e attrice, nel suo mirino è entrata un'altra bionda sexy incanatissima: Cassie Bowden, l'assistente di volo protagonista di questo spumeggiante thriller dagli inaspettati toni comici prodotto da HBO Max e in arrivo dal 1 luglio 2021 su Sky.
Un peso leggero che fa del suo meglio (e conquista)
Quello di L'Assistente di volo è un progetto di quelli che ricordano le serie di 10 e 20 anni fa su piccolo schermo: un pitch accattivante sviluppato al meglio e incollato a un'interprete che lo possa far decollare (pun intended), attirando le simpatie e l'affezione del pubblico. Il pregio maggiore di questo progetto - un peso leggero in casa HBO, considerando il livello di ambizione e produzione delle sue serie - è di fare tutto bene, con attenzione, senza strafare.
Eppure mandare all'aria un progetto per certi versi così sopra le righe sarebbe semplicissimo. Basta descriverne l'incipit per capirlo: Cassie è un'assistente di volo perennemente alticcia e in cerca di flirt, che gira il mondo con il suo equipaggio e non disdegna qualche attenzione extra volo ai passeggeri più fascinosi della prima classe. Salvo poi svegliarsi una mattina al fianco di Mr. posto 3C barbaramente ucciso. Cassie va nel panico, ripulisce sommariamente la camera d'albergo a Bangkok in cui ha passato la notte con Alex Sokolov (Michiel Huisman) e, temendo di diventare "la nuova Amanda Knox", torna negli Stati Uniti.
A seguirla a casa però sono l'ansia (cosa non riesce a ricordare di quella notte?) e strane visioni paranoiche in cui il morto dialoga con lei. Sempre più incasinata, ubriaca e sull'orlo del collasso che mai, Cassie tenta di capire se sia davvero un'assassina o se un'omicida sia sulle sue tracce.
Kaley Cuoco avvicente e convince
Un po' Penny, un po' Rachel Bloom e un po' Ally McBeal, Cassie è un personaggio che Kaley Cuoco fa suo con lodevole abilità, facendoci coesistere al'interno le notti brave e le scelte di vista disastrose, muovendosi su una vasta gamma di registri interpretativi. Si ride con Kaley delle imbarazzanti situazioni in cui si infila puntualmente, mentre emerge a poco a poco un impianto drammatico che ruota attorno all'infanzia del personaggio e alle radici del suo alcolismo. Niente patetismi e paternalismi (anche se di father issue ne scorre a fiumi), ma nemmeno niente sconti per Casey, di cui a poco a poco viene rivelata senza ingentilimenti tutta la meschinità, l'egoismo, ma soprattutto incapacità di riconoscere i propri problemi personali.
Una sorpresa ancor più gradita è il doppiaggio italiano, che rende forse ancor di più della traccia originale: Sky ha fornito alla stampa i primi quattro episodi in visione e la scelta del cast vocale italiano risulta davvero perfetta. Nella seconda metà della prima stagione L'assistente di volo mette ogni tanto il piede il fallo, ripetendo continuamente lo schema "Casey fa una cosa assurda e per sistemare la faccenda si caccia in una situazione ancora più assurda dopo essersi scolata una decina di drink". Riesce però a tenere insieme una galleria di personaggi femminili davvero bizzarri: dall'avvocata anaffettiva di Zosia Mamet alla stalker Miranda Croft (Michelle Gomez).
Warnes e HBO fanno il resto, fornendo al progetto una sigla iconica e un team di sceneggiatori e registi in grado di tenere alto il ritmo e il lvello, seppur con una curiosa ossessione per lo schermo suddiviso a mosaico. Forse un tentativo di creare un elemento distintivo registico della serie?
Veloce, spiritoso, disinibito ma capace di colpire duro e magari chissà, sbalzare Kaley Cuoco al livello successivo della propria carriera.