Alex Cross arriva in TV con una serie carica di dramma e tensione

Alex Cross è tornato, in una veste tutta nuova che incolla allo schermo

di Chiara Poli

Pollo gratis (“Free chicken”). Ricordatevi queste parole. Perché nella vita del detective Alex Cross (Aldis Hodge, Leverage: Redemption) faranno la differenza in ciò che vorrebbe fare e ciò che sa di dover fare.

Dopo varie trasposizioni cinematografiche, interpretato da Morgan Freeman e Tyler Perry - trovate tutto sul personaggio in questo speciale - il protagonista della serie di romanzi firmati da James Patterson si rinnova. E in TV, arriva in una veste inedita, dal 14 novembre nella serie di Prime Video.

Con una storia nuova di zecca e un antagonista di quelli che non si dimenticano.

La trama di Alex Cross


Rimasto vedovo, il detective Alex Cross cresce i suoi due figli Damon (Caleb Elijah, True Story) e Janelle (Melody Hurd, Un padre) aiutato da Regina (Juanita Jennings, Non così vicino) - affettuosamente chiamata Nana Mama - la donna che lo ha cresciuto dopo la morte della madre.

Alex, psicologo e detective, dopo il grave lutto subito ha deciso di ritirarsi ma quando Emir Goodspeed (Donovan Brown), un uomo molto attivo nella comunità nera del suo quartiere di Washington viene ucciso, decide di seguire il caso. Si troverà coinvolto in un’atroce serie di delitti che arriveranno a minacciare la serenità della sua vita e della sua famiglia…

Un Alex Cross nuovo di zecca, in una serie ben congegnata


Ben Watkins, già creatore dell’ottima serie New York Undercover, nonché sceneggiatore e produttore di Burn Notice - Duro a morire, coglie nel segno. Tanto che Cross è già stata rinnovata per una seconda stagione prima ancora del debutto della prima.

Vedendo gli episodi in anteprima, ci sono tanti elementi che risaltano, a cominciare dall’attenzione con cui la trama orizzontale è stata strutturata. Qui non troverete nemmeno uno spoiler, ma una cosa ve la posso dire: conoscerete presto l’identità del killer. Molto prima della fine. Allo stesso modo, Alex lo identificherà. Il problema sarà incastrarlo, trovando le apparentemente inesistenti prove della sua colpevolezza.

L’intera stagione sarà come un passo a due, con mossa e contromossa, in cui gli spettatori condividono la frustrazione del protagonista. Sapere che chi hai davanti è un mostro, ma non poterlo provare, viola le regole di base del lavoro di detective, ma anche di quello di psicologo in grado di entrare nella mente dei criminali.

Ecco quindi che noi, con il nostro punto di vista privilegiato - sappiamo diverse cose che Alex ancora non sa - non ci troviamo affatto a nostro agio, anzi: riusciamo a prevedere alcuni eventi senza per questo trovarci delusi al loro arrivo. Per una volta, insomma, capire con largo anticipo cosa succederà non rappresenta una delusione, al contrario. Siamo curiosi di vedere come la serie di Watkins affronterà l’inevitabile.

Mentre lotta contro il dolore per la morte dell’amata moglie, cercando di essere presente per i suoi figli, Alex Cross dovrà imparare ad andare avanti. Con la donna che frequenta, Elle (Samantha Walkes, I misteri di Murdoch), con il suo partner sul lavoro e migliore amico da tutta la vita, “Two John” Sampson (Isaiah Mustafa, il Mike di It - Capitolo 2), con il capo della polizia Anderson (Jennifer Wigmore, Malory Towers), con i colleghi e una famiglia che ha bisogno di lui.

Il Cross sbagliato?


È stata un’esperienza strana, piuttosto inusuale. Eppure non riuscivo a togliermelo dalla testa: perché i direttori del casting non hanno scelto Mustafa, l’interprete di Sampson, per il ruolo di Alex Cross? Il suo modo di muoversi, il suo atteggiamento, il suo modo di vestire: tutto ricordava l’Alex Cross letterario molto più di quanto facesse il personaggio interpretato da Aldis Hodge.

Non capivo. Ma poi, già nel secondo episodio, è successo qualcosa: Alex Cross ha fatto il padre. Anche con un bambino non suo, vestendo i panni dello psicologo. E in quel momento, ho capito che Hogde era il Cross perfetto per questa serie. Una serie che mette alla prova sia il protagonista che gli spettatori, e ha disperatamente bisogno di quel tormento interiore che Hodge lascia trasparire così bene.

Alex Cross, lo sappiamo fin dal primissimo trailer della serie, sta soffrendo. Non avrebbe mai pensato di dover crescere i suoi figli da solo, senza l’amata moglie. Il che lo costringe a rimettere in discussione tutto: la sua vita, il suo futuro, se stesso. Il suo modo di guardare il mondo.

Allo stesso tempo, commette svariati errori. Per esempio, fa una cosa che tutti i poliziotti sanno di non dover mai fare: promette alla madre di una vittima che troverà il colpevole.

In un crescendo di tensione, la prima stagione di Cross corre dritta verso un successo costruito su una lenta costruzione della suspense, sull’attualità (si cita il caso di George Floyd, e non solo), sulla rappresentazione di un mondo in cui conoscenze e denaro contano più di tutto il resto. Un mondo sbagliato. Il nostro mondo.