Ashley Madison: sesso, scandali e bugie su Netflix in un documentario imperdibile

Una storia vera con risvolti sociali, etici e morali senza precedenti

di Chiara Poli

Ashley Madison non è una persona, non è una donna: è un’azienda. Il sito per adulteri - avete letto bene: dedicato a gente sposata che cerca un’avventura con discrezione - più famoso della storia.

Nato naturalmente dall’idea di un uomo, l’avvocato canadese Noel Biderman,nel 2001.

Ashley Madison è un nome nato dalla combinazione di due dei nomi femminili più diffusi che - come racconta nel documentario di Netflix in 3 parti: Ashley Madison - Sesso, scandali e bugie - uno dei fondatori “combinati insieme avevano un che di borghese”.

Giocando sulla trasgressione, elemento irresistibile, secondo Biderman, per tutte le persone sposate intrappolate in un matrimonio infelice, il sito voleva “accalappiare” uomini disposti a registrare una carta di credito e far loro incontrare delle ragazze.

Nel 2001, quando iscriversi a un sito di incontri era ancora una cosa inusuale, l’idea geniale: mettere a disposizione di chi voleva avere un’avventura un sito professionale per poter realizzare questo desiderio senza rischi. Nessuna possibilità di essere scoperto, massima discrezione. Sulla carta, almeno.

Le interviste: una storia raccontata dalla voce dei suoi protagonisti

Questo è uno dei documentari che raccontano una storia vera, con protagonisti veri, meglio realizzati degli ultimi tempi. Perché racconta tutta la storia di Ashley Madison dalla viva voce di chi lavorava per il sito, di chi lo usava, di chi scoprì - come tutto il resto del mondo - chi vi era iscritto.

Sì, perché il motivo per cui la storia di Ashley Madison è così famosa in tutto il mondo non viene dalle decine di milioni di utenti e dal giro d’affari miliardario. No. Viene dal fatto che nel 2015 il sito venne hackerato e tutti i suoi dati vennero resi pubblici. Fu il più grande hackeraggio con fuga di dati personali della storia fino a quel momento.

Un sistema costruito per far soldi, senza garanzie


A colpire, nella storia di questo business miliardario, è l’intelligenza del sistema concepito: le donne non pagavano nulla per iscriversi, mentre agli uomini veniva richiesta una carta per acquistare dei crediti.

Prima compri, spendendo dei soli, poi usi i crediti sul sito per contattare le donne che rendevano disponibile il loro profilo. E i profitti arrivavano immediatamente, prima ancora che succedesse qualsiasi cosa.

Peccato che, come svela in particolare l’ultimo dei 3 avvincenti episodi su Netflix, il sito prevedesse una serie di frodi ai danni dei suoi utenti.

Celebre per lo spot TV “La vita è breve, concediti un’avventura”, Ashley Madison iniziò a contare milioni di iscritti. Il suo fondatore Noel Biderman iniziò ad andare in TV a difendere la propria idea, portandosi dietro anche la moglie. Divenne un volto noto e, come ricorda uno dei tecnici che ci racconta questa storia, l’importante è che se ne parli. Bene o male, non importa. Anzi: più il sito veniva denigrato, più Biderman compariva in TV per difenderlo, conquistando nuovi clienti.

La sicurezza informatica: l’attacco hacker


In TV, Biderman affermava di avere preso ogni precauzione per proteggere la privacy degli iscritti. Raccontava che i server erano lontani, irraggiungibili, al sicuro da tutti. Ma capite bene che nei primi anni 2000 il tema della sicurezza informatica era pressoché sconosciuto a chi faceva business sul web. E infatti, Biderman mentiva spudoratamente.

Quando, il 13 luglio del 2015, il sito venne hackerato con un messaggio che gli intimava di chiudere subito, pena la pubblicazione dei dati sensibili degli allora 37 milioni di iscritti, Biderman entrò in panico. Chiamò degli esperti svedesi, fra cui il celebre hacker Joel Eriksson, ma non servì: dopo alcune settimane, i dati degli iscritti vennero resi noti e in tutto il mondo scoppiò il caos.

Ci furono divorzi, ricatti, personaggi pubblici coinvolti. E anche alcuni suicidi da parte di uomini che non reggevano alla vergogna.

Neflix ci presenta anche una donna il cui marito si uccise. Lei ci racconta la sua storia, svelandoci le implicazioni etiche gravissime legate all’hackeraggio e al successivo sciacallaggio mediatico.

Non vi racconto il resto, perché la storia di Ashley Madison è una continua sorpresa.

E non crederete alla sua conclusione.

Ci tengo, però, a sottolineare come questo documentario sia stato ben costruito, anche grazie alla disponibilità dei protagonisti - fra cui una coppia di celebri YouTuber - e racconti una storia complessa analizzandone ogni aspetto etico, morale, sociale, relazionale.

L’attacco hacker e la pubblicazione dei dati portò a una vera e propria caccia alle streghe negli Stati Uniti.

E fa riflettere, soprattutto per com’è finita in seguito, sul tema attualissimo della privacy e della sicurezza informatica.

Guardate Ashley Madison - Sesso, scandali e bugie. Scoprirete una storia dai risvolti incredibili.