Avvocato di difesa: la recensione della stagione 3 su Netflix

Una serie di sfide aspettano Mickey Haller nella stagione 3

Avvocato di difesa la recensione della stagione 3 su Netflix

Non ho letto recensioni, ma mi è caduto l’occhio su qualche commento online sulla terza stagione di Avvocato di difesa (The Lincoln Lawyer), approdata su Netflix da pochi giorni.

La serie tratta dai romanzi di Michael Connelly - lo stesso autore da cui è stata tratta un’altra serie di grande interesse, Bosch - ci aveva lasciati alla seconda stagione con un omicidio il cui autore non era stato identificato. Non era difficile prevedere, visto il filone narrativo, che questa stagione si sarebbe concentrata su quel caso. Eppure, ho letto commenti sul genere “la qualità sta scendendo” o “manca originalità”.

Premesso che la qualità di Connelly, essendo la serie tratta dai romanzi sull’avvocato difensore Mickey Haller (Manuel Garcia-Rulfo in TV, nel ruolo che fu di Matthew McConaughey al cinema), non cala e non manca di originalità, questa terza stagione è ricca di novità e di sottotrame riuscite. Benché il caso principale, come sempre, resti sempre uno.

Caccia all’assassino

Avvocato di difesa: la recensione della stagione 3 su Netflix

Mickey teneva molto a Glory Days (Fiona Rene), nome d’arte di Gloria Dayton. La ragazza conosceva Mickey da diverso tempo, lui l’aveva aiutata in più occasioni, anche a uscire dal tunnel della droga.

Fra i due c’era un’amicizia che Mickey credeva sincera. Ma ora, scopriamo, deve accettare il fatto che Gloria gli aveva mentito.

L’impatto psicologico del caso sulla vita di Mickey è importante. Così come la richiesta di Julian La Cosse (Devon Graye) di difenderlo dopo l’arresto proprio per l’omicidio di Gloria. Mickey apprende che era stata la stessa Gloria a dire a Julian di chiamare Mickey in caso di necessità, ma la difficoltà di difendere qualcuno accusato di aver ucciso la sua amica mette Mickey in crisi. Una crisi che cresce episodio dopo episodio, fino a fargli addirittura affermare che pensa di mollare tutto.

Michael Haller, che vive per fare l’avvocato e che è noto in città come “l’avvocato della Lincoln” (The Lincoln Lawyer, appunto) per l’auto con cui gira a Los Angeles, pensa di cambiare mestiere.

Se conoscete il personaggio, avrete un’idea della gravità degli ostacoli che Mickey deve affrontare in questa terza stagione, per arrivare a tanto.

Mentre l’indispensabile Lorna (Becki Newton) e il marito Cisco (Angus Sampson), freschi di nozze, rientrano in anticipo dalla Luna di Miele tornando ad aiutare Mickey per tutti i suoi casi, Izzy (Jazz Raycole) cerca di rimettere in pista il proprio progetto della scuola di ballo, ma anche lei dovrà fare i conti con eventi inattesi.

Le new entry

Avvocato di difesa: la recensione della stagione 3 su Netflix

Rimasto senza autista, e minacciato dalle implicazioni del caso di Gloria, che coinvolge i cartelli messicani della droga, Mickey ha bisogno di qualcuno che lo porti in giro e lo tenga al sicuro. A tal scopo, entra nel cast Eddie (Allyn Moriyon), l’ex baby-sitter di Haley (Krista Warner), la figlia di Mickey.

Eddie, che l’avvocato ricordava come “il piccolo Eddie” è cresciuto, ha messo su i muscoli ed è cintura nera di karate. Ma Eddie è anche un ragazzo simpatico, pieno di divertenti contraddizioni e creato per farsi amare dal pubblico. Più complesso il personaggio dell’altra new entry della stagione, la procuratrice Andrea Freeman (Yaya DaCosta), con cui Mickey intreccia una relazione di non facile gestione.

Gli avvocati difensori, si sa, sono mal visti dalle forze dell’ordine e da una larga parte dell’opinione pubblica, ma il luogo in cui pensano il peggio di loro è senza dubbio la Procura. Ecco quindi che la vicinanza fra Mickey e Andrea pone ai due una serie di questioni secondarie che determineranno l’esito del loro rapporto.

E già così ce ne sarebbe abbastanza, di materiale per non annoiarsi. Aggiungiamo: un caso del passato le cui conseguenze tornano a tormentare Mickey e il suo tentato omicidio, con le conseguenti - e bizzarre - guardie del corpo “professioniste” che gli vengono assegnate e avrete il quadro della situazione.

Avvocato di difesa: la recensione della stagione 3 su Netflix

Un episodio dopo l’altro, Avvocato di difesa aggiunge materiale e personaggi, rendendo le indagini sull’omicidio di Gloria sempre più avvincenti. Aggiunge, aggiunge… E poi, inaspettatamente, toglie. Lasciandoci di stucco, e col cuore infranto.

The Lincoln Lawyer mantiene inalterata la propria qualità, in una terza stagione che scorre via senza intoppi, dinamica e piena di sorprese, senza annoiare mai e aumentando esponenzialmente il carico emotivo col trascorrere degli episodi, fino alla conclusione del decimo con il finale.

Ted Humphrey (The Good Wife, Shark) e David E. Kelley (The Practice, Ally McBeal) firmano ancora una volta un legal drama in cui i personaggi contribuiscono al dinamismo con le loro vite private, i loro affetti, le loro paure, i loro traumi passati.

Fondamentale la tematica dei rapporti fra padri e figli, in questi 10 nuovi episodi da divorare tutti d’un fiato. In attesa, speriamo, di ritrovare Mickey & company per una quarta stagione.

Avvocato di difesa - The Lincoln Lawyer

Rating: TBA

Nazione: USA

7.5

Voto

Redazione

lincoln lawyer 3avif

Avvocato di difesa - The Lincoln Lawyer

La terza stagione di Avvocato di difesa (The Lincoln Lawyer) su Netflix mantiene inalterata la qualità della serie creata da Ted Humphrey (The Good Wife, Shark) e David E. Kelley (The Practice, Ally McBeal) a partire dai romanzi di Michael Connelly. Come anticipato dalla stagione precedente, stavolta Mickey Haller (il sempre bravo e intenso Manuel Garcia-Rulfo) dovrà fare i conti con l’omicidio di Glory Days e le indagini sull’identità dell’assassino. Oltre ai personaggi che abbiamo imparato ad amare, primi su tutti Lorna e Cisco, questa stagione 3 introduce due new entry nuove di zecca, l’autista Eddie e la procuratrice Andrea, destinati a entrare e restare nel cuore del pubblico, oltre che in quello dei protagonisti di una stagione avvincente, piena di sorprese e di riflessioni su temi universali (a cominciare dai rapporti fra padri e figli). Senza risparmiarci scioccanti colpi di scena che rischiano di spezzare il cuore a Mickey, oltre che a noi…