Black Doves: la recensione della spy-story britannica dal 5 dicembre su Netflix
Una spy-love story fra violenza e british humour
Black Doves: colombe nere. Il nome in codice per le spie di un’organizzazione così segreta che nemmeno chi ci lavora sa chi serva davvero… Dal 5 dicembre su Netflix arriva l’esplosiva spy-story britannica con Keira Knightley e Ben Whishaw firmata da Joe Barton (Il rituale, Progetto Lazarus).
La trama di Black Doves
A una serie di omicidi misteriosi segue la morte dell’ambasciatore cinese a Londra, ufficialmente per overdose. Il ministro della difesa inglese Wallace Webb (Andrew Buchan, Broadchurch) e la moglie Helen (Keira Knightley, The Imitation Game) danno la loro festa natalizia annuale, alla quale si presenta una donna misteriosa che attira l’attenzione di Helen. È la signora Reed (Sarah Lancashire, Happy Valley): da molto tempo, Helen lavora come spia per l’organizzazione segreta che Mrs. Reed dirige…
Fra presente e passato, adrenalina e humour inglese
Che Black Doves, coi i suoi 6 episodi che non riesci a smettere di guardare perché vuoi sapere cos’è successo, sia una spy-story “seria”, con tutti i crismi, appare evidente da subito. Tre morti nei primi tre minuti, tanto per farci capire come funziona. Ed entro altri due minuti conosciamo già la vera identità di Helen Webb e impariamo a conoscere la sua determinazione.
Ciò che invece non ci aspettiamo, soprattutto quando irrompe nel bel mezzo di scene altamente drammatiche, è una buona dose del buon vecchio humour inglese inserita, con tanta cura, a stemperare le situazioni emotivamente più insostenibili. Principalmente quelle in cui la violenza esplode.
Perché fra omicidi, combattimenti, attentati, segreti, ricatti, trappole e ultimatum, Black Doves non ci dà un attimo di respiro. Ed è esattamente per questo che ci cattura fin dall’inizio.
Ci sono delle cose che non tornano, certo. Ma vengono puntualmente “smontate” anche dai protagonisti, l’impagabile coppia di spia e sicario formata da Helen Webb e il vecchio collega Sam Young (Ben Whishaw, Skyfall, The Lobster e A Very English Scandal, serie che gli ha assegnato un meritato Emmy Award per la migliore interpretazione).
Helen e Sam sono i due fili conduttori di una storia complessa, che si snoda fra presente e passato per mostrarci come e perché i due protagonisti sono diventati le persone che conosciamo nel presente.
Il pericolo è costantemente in agguato, ed emerge sia quando te lo aspetti che quando pensi di poter tirare il fiato. Il ritmo della narrazione è serrato, ma soprattutto ci ricorda che le spie - e i sicari, e gli agenti sotto copertura, e tutti gli altri - sono persone. Esseri umani fallibili. Per quanto possano essere addestrati e bravi nel loro lavoro, hanno un punto debole: i sentimenti.
Spy-love story
Ecco quindi che una spy-story classica, con tutti i crismi e la straordinaria Sarah Lancashire, già protagonista di quel capolavoro che è stato Happy Valley e qui nei panni della donna più misteriosa di tutti, decide di inserirei la variabile “amore”. Raccontandoci le storie di due persone che si innamorano - non l’uno dell’altra - Ben Whishaw è gay e coerentemente interpreta quasi sempre personaggi gay - finendo per mandare all’aria tutto ciò per cui hanno lavorato. Anni e anni di sacrifici, decisioni difficili e scelte impossibili finiscono per svanire di fronte all’unico fattore che le spie non possono prevedere e controllare: il cuore.
Per questo Helen e Sam si capiscono così bene. Per questo sono disposti a rischiare la vita l’una per l’altro: perché sanno perfettamente cosa stia provando l’altro. E quanto questo sia destabilizzante.
In un mondo narrativo di spie infallibili, ecco arrivare due personaggi che esitano per leggere un messaggio dell’amato e prendono decisioni stupide proprio come fanno le persone innamorate. Infrangendo regole che li metteranno in seri guai.
Perché nel mondo delle spie “compromesso” significa “venite e uccidete tutti quelli che mi hanno visto” e “mandare in pensione” significa “eliminare fisicamente”. Nel mondo delle spie, la parte giusta della storia è difficile da individuare ed è anche più complicato capire da che parte si è stati schierati. Perché le spie non si schierano: fanno ciò che viene loro detto. Vengono messi dal lato giusto o sbagliato della storia. Ed eseguono senza fare domande… Almeno finché non s’innamorano e tutto cambia.
Aspettatevi colpi di scena, risate inaspettate, personaggi stravaganti e drammi inimmaginabili. In una serie che vi terrà incollati allo schermo, con un grande cast completato da Andrew Koji (Bullet Train, Boy Kills World), Finn Bennett (il vice di Jodie Foster in True Detective: Night Country), Ella Lily Hayland (Silent Roar) e l’impagabile Tracey Ullman, star della TV e interprete di cult come Pallottole su Broadway e Ti amerò… fino ad ammazzarti.