I Soprano. La vera storia: su Sky l'imperdibile documentario sulla serie che ha fatto storia
Un documento prezioso per tutti gli amanti delle serie TV
Per chiunque abbia visto I Soprano (disponibile con le 6 stagioni su Sky on demand) scoprire che David Chase aveva un rapporto complicato con la madre non sarà una sorpresa. In questo documentario in due parti per i 25 anni dal debutto della serie, in esclusiva su Sky Documentaries venerdì 4 e sabato 5 ottobre (anche on demand in streaming solo su NOW), il rapporto fra David Chase e la madre è il punto di partenza.
Il creatore de I Soprano, all’anagrafe David De Cesare, si racconta. Senza filtri. Ricorda un mondo che non c’è più, la sua infanzia a New York e poi il trasferimento nel New Jersey all’età di quattro anni. Il rapporto con i genitori, crescere nella comunità italiana in cui tanti, come suo nonno, si rifiutavano di imparare l’inglese.
I Soprano, il podcast
Sogni e cinema
I sogni per un futuro al college e poi la magia del cinema, che lo affascinava più di tutto.
Il primo ricordo di David Chase è un sogno e possiamo dire che I Soprano corrisponde a un sogno lungo 6 stagioni.
Tutti dicevano a David Chase che avrebbe dovuto scrivere qualcosa su sua madre. Anche lui lo pensava. E fu proprio da sua madre che nacque il concept de I Soprano. Peccato che nessuno lo volesse. CBS, FOX, NBC: tutti lo rifiutarono.L’ex presidente di HBO Chris Albrecht e il team produttivo de I Soprano ci raccontano come e perché si interessarono alla storia.
Ma prima di iniziare questa storia, dobbiamo ricostruire gli inizi della carriera di David Chase nel cinema. Vedrete filmati di repertorio incredibili. Poi arriveranno gli esordi in TV e lo sciopero degli sceneggiatori del 1973. Mission: Impossibile, The Magician (in cui un mago risolveva crimini), Agenzia Rockford e poi Un medico fra gli orsi. David Chase era ufficialmente nel business della TV. Lavorava per la TV.
Michael Imperioli racconta di aver letto il copione ed essersi accorto che non solo non sapeva chi fosse David Chase, ma che era anche rimasto un po’ scocciato per il fatto che parlava di italiani senza essere italiano. Non conosceva le sue origini.
I provini sono una parte spettacolare di questo prezioso documentario. Trovare Livia, trovare Adriana, trovare Chris… E naturalmente trovare Tony, il più difficile da scegliere fra i tanti attori visionati. Mancava solo Carmela e una volta completato il cast, ecco l’ispirazione.
Il cinema in TV
Chinatown di Roman Polanski, la TV che cita il cinema. Con tutta la filmografia di Coppola e Scorsese, le idee, l’improvvisazione sul set, lo sviluppo della trama. Il famoso quinto episodio, quello con il brutale omicidio compiuto da Tony, che rappresentava una scommessa perché noi sapevamo che era un “cattivo” ma non avevamo mai visto cos’era capace di fare. Noi, gli spettatori, avremmo accettato un personaggio del genere, come protagonista? La risposta la conosciamo.
Quando parte la Soprano Fever, cioè quando l’America impazzisce per la serie, arrivano le recensioni entusiastiche. I fan si riuniscono per guardare gli episodi, e si crea un enorme peso sulla produzione. David Chase ha alzato così tanto il livello fin dall’inizio che proseguire diventa una responsabilità.
Il casting diventa un fenomeno ingovernabile. E poi la serie prosegue, inserendo sempre più violenza. Fino a quell’intollerabile, disturbante stupro che segna per sempre sia i personaggi che la storia de I Soprano.
Ma c’è anche qualcos’altro che segna la storia della serie: la realtà. La malattia di Nancy Marchand porta sul set la realtà. Ineluttabile, spiazzante, capace di distruggere l’illusione. Ed è a questo punto che David Chase entra nel personale e ci parla di suo padre, con una rivelazione sconvolgente. Tutto il dolore che c’è ne I Soprano ha una spiegazione. E non è un caso che l’intervista si svolga nello studio della dottoressa Melfi.
Ricordando James Gandolfini
Non mancano, in questo documento eccezionale, un ricordo di James Gandolfini, presente in parte del documentario, fino al suo funerale - da cui sentiamo il commosso ricordo di Chase in chiesa - ma anche il ricordo di come l’improvvisa e smisurata popolarità rischiò di distruggere la sua vita, la vita di un attore fino ad allora semisconosciuto, trasformata da un giorno all’altro.
Ma anche la vita degli altri attori poteva cambiare da un momento all’altro. Soprattutto perché non si sapeva chi sarebbe rimasto in vita per l’episodio successivo. E se David Chase ti invitava a cena o a pranzo, voleva dire che era finita.
Il primo ricordo di David Chase è un sogno. E le immagini dei film e delle serie sono così simili ai sogni… Solo che sui film e le serie abbiamo il controllo, cosa che non accade mai nei sogni. Inoltre, i film e le serie non svaniscono. Durano per sempre. Come I Soprano.
Come quel finale di serie che ha scioccato mezzo mondo, e su cui sono stati scritti fiumi di parole per anni e anni. Quel finale, il cui vero significato, ci spiega David Chase, è…
Rating: V.M. 14
Nazione: USA
Voto
Redazione
I Soprano
I Soprano. La vera storia è il documentario di Alex Gibney (Premio Oscar per Taxi to the Dark Side) che racconta la nascita, lo sviluppo e l’impatto culturale della serie che, a 25 anni dal suo debutto, ancora fa discutere. Disponibile in esclusiva su Sky Documentaries il 4 e il 5 ottobre (ma anche on demand e in streaming su NOW), Wise Guy: David Chase and the Sopranos - questo il titolo originale - è destinato a diventare una pietra miliare fra i documentari sulla TV. Un viaggio incredibile alla (ri)scoperta di una storia incredibile, di un cast eccezionale, di una produzione che non ha cambiato solo le regole del piccolo schermo, ma anche le vite di chi vi ha preso parte. Vi commuoverete. Assisterete al ricordo di David Chase alle esequie di James Gandolfini. Scoprirete i provini e ascolterete i ricordi dei protagonisti della serie, da Lorraine Bracco a Edie Falco, da Michael Imperioli a Steven Van Zandt e Drea de Matteo.
Soprattutto, ascolterete ciò il cast ha da dire sul finale più discusso nella storia della TV. Anche se l’ultima parola a riguardo, naturalmente, spetta a David Chase.