Kostas: la recensione della nuova serie tv RAI

La grande fiction Rai torna col mese di settembre. E punta tutto sulla serie Kostas, tratta dai racconti di Petros Markaris con Stefano Fresi e Francesca Inaudi nella parte dei protagonisti.

Con l'arrivo di settembre riparte anche la programmazione televisiva Rai, dopo una pausa estiva che molto spesso assume un vero proprio ruolo di "limbo" del sistema radiotelevisivo nazionale. E con la nuova stagione tv, riparte quello che è un asset storico della programmazione Rai: la grande fiction.

In attesa dei grandi classici (il primo Don Matteo con Raoul Bova come unico protagonista è stato eccezionalmente spostato ad ottobre) la prima scelta della nuova stagione di Rai Fiction risulta essere forte e coraggiosa.
E risponde al nome di Kostas.
La fiction ha al centro e come protagonista la figura di Stefano Fresi, non nuovo a serialità televisive (basti pensare al suo ruolo ne I delitti del Bar Lume), ma la cosa che più colpisce di questa nuova fiction è la sua fonte letteraria: ovvero le indagini del commissario di polizia Kostas Charitos, nato dalla penna dello scrittore greco-armeno Petros Markaris (presente in uno spassosissimo cameo nella prima puntata della serie).
 
Ebbene sì, avete capito bene: Stefano Fresi interpreta un commissario di polizia greco. E che più greco non si può.
 
 
Sin dalle scene iniziali della prima (delle quattro) puntate lo vediamo in una splendida spiaggia di un'isola greca. Assieme a lui la moglie Adriana (interpretata da Francesca Inaudi), la figlia Caterina (Blu Yoshimi) ed il fidanzato della figlia.
Ma dopo un terremoto e la scoperta di un misterioso cadavere, il commissario Kostas è costretto a ritornare ad Atene per svolgere il suo lavoro all'interno della squadra omicidi.
 
Le quattro puntate della serie sono tratte dai tre racconti scritti da Markaris: Ultime della notteDifesa a zona e Si è suicidato il Che, ma il grande elemento di interesse risiede nell'ambientazione, che corrisponde perfettamente ai luoghi delle riprese. La fiction infatti pur essendo prettamente italiana (è prodotta da Palomar oltre che da Rai Fiction) è stata girata ad Atene per rispettare al massimo l'ambientazione originaria. Aspetto, questo che rende Kostas un grande sforzo produttivo, quasi un kolossal della fiction italiana.
 
Non è del resto la prima volta che le fiction e gli sceneggiati Rai hanno avuto al centro personaggi e protagonisti "stranieri": basti pensare al Nero Wolfe interpretato da Tino Buazzelli e tratto dai racconti di Rex Stout. O al Padre Brown interpretato da Renato Rascel.
Tutti sceneggiati a puntate della tv italiana girate nel nostro paese ma ambientate in Inghilterra.
Diverso il caso della versione di Nero Wolfe del 2012 con Francesco Pannofino protagonista, che immaginava il detective londinese in una sua trasferta romana (con tanto di casi da risolvere).
 
Qui si fa di più: si prendono dei racconti greci ed ambientati in Grecia e si realizza una fiction tutta italiana, e il risultato è sorprendente
 
 
"Mi sono innamorato della Grecia" ci dice il protagonista Stefano Fresi "per addentrarmi in questa realtà è stato fondamentale girare la serie esclusivamente nel paese ellenico, ed anche il rapporto con la troupe mi ha dato spunti per costruire un personaggio che ha molte cose in comune con gli italiani. Ma è bene che mantenga caratteristiche e specificità tipiche dei romanzi originari".
 
Anche per Francesca Inaudi il girare in Grecia è stato fondamentale per la costruzione del personaggio di Adriana "grazie a questo grande sforzo produttivo sono riuscita a fare quel qualcosa in più che sarebbe mancato al mio personaggio se ci si fosse limitati a girare in Italia, pur essendo l'ambientazione greca che più greca non si può".
Kostas andrà in onda per quattro settimane ogni giovedi (serata che da sempre su Rai1 caratterizza le fiction per la rete ammiraglia) a partire dal 12 settembre.  E risulta essere un interessante esperimento su cui il servizio pubblico punta ed intende sperimentare molto.