La recensione di La Palma: la serie catastrofica di Netflix è un vero disastro
Doveva raccontare una catastrofe... Invece lo è anche stata
Su Netflix è disponibile la serie norvegese La Palma, ambientata sull’isola vulcanica canaria al centro di allarmi ambientali da diverso tempo. Ma davvero ciò che raccontano gli episodi è veritiero?
La trama di La Palma
Una famiglia norvegese si reca, come tutti gli anni, a La Palma per le vacanze natalizie. Mamma Jennifer (Ingrid Bolsø Berdal), suo marito Fredrik (Anders Baasmo, La scelta del Re) con i figli Sara (Alma Günther, Neste sommer) e Tobias (Bernard Storm Lager) si aspettano di rilassarsi, ma i problemi relazioniali fra Jennifer e Fredrik sono un grosso ostacolo. E il fatto che … non sia in grado di controllare Tobias, affetto da un disturbo dello spettro autistico, neanche per due minuti non aiuta. Ma quando Marie (Thea Sofie Loch Næss, The Last Kingdom) e Haukur (Ólafur Darri Ólafsson, Scissione), studiosi all’istituto dell’isola, scoprono che la montagna si sta spaccando a metà, l’unica priorità diventa mettersi in salvo. Lasciando l’isola prima che una parte finisca in acqua, scatenando un enorme tsunami.
Le assurdità scientifiche
Non si può parlare di La Palma senza fare riferimento alle teorie scientifiche alla base della trama. E volente o nolente, io le conosco bene: i miei suoceri hanno vissuto un decennio sull’isola, mio cognato è ancora là e mio marito la conosce bene. Di conseguenza mi sono vista tutti i documentari del caso.
La teoria del distacco di 1000 mq di terra dall’isola, destinati a scatenare uno tsunami che colpirebbe anche la costa degli Stati Uniti è reale. O meglio, lo è stata: nel corso degli anni, svariate ricerche hanno confermato che quella considerata prima una certezza è solo una remota probabilità. A sostenere la teoria del distacco e del conseguente tsunami ormai è rimasto praticamente un solo studioso (l’uomo col cappello bianco mostrato anche nella serie). Ciò detto, anche volendo riesumare una teoria ormai confutata dalla comunità scientifica, il problema è come farlo. Se lo tsunami viene provocato dal crollo in mare di una parte del vulcano, il continuo ripetere “sta arrivando uno tsunami” a chi si trova sull'isola La Palma è un’idiozia. Lo tsunami non potrebbe colpire lo stesso luogo da cui ha origine. Ecco quindi che la sensatezza dell’intero progetto va a farsi benedire, anzi: la famiglia protagonista per “salvarsi” si reca proprio a Tenerife, dove evidentemente l’onda colpirebbe.
La catastrofe viene poi ripetutamente indicata come “la più grave catastrofe naturale di tutti i tempi” (con buona pace dei dinosauri), con un numero di morti che sfiorerebbe i 100 milioni. Un’assurdità. Quando la teoria venne elaborata, si parlava di un numero di persone coinvolte che corrispondeva al 5% della cifra “sparata” dalla serie.
Il problema dei personaggi
Tolto il grosso, ovvero la stupidità di andare per mare anziché spostarsi sulla parte “sicura” dell’isola, lontano dal punto di rottura con conseguente crollo, restano tutti gli altri problemi.
I personaggi sono il principale. Fredrik ha una moglie bellissima, che dimostra la metà degli anni che ha lui, e anziché essere fiero del suo percorso la deride per la scelta di indossare un bikini. Lui, quasi calvo e visibilmente in sovrappeso. Dopodiché, oltre ad avere la memoria di un pesce rosso (guardate Ted Lasso e capirete bene), nell’arco di una manciata di minuti (attenzione: segue l’unico spoiler, saltate la prossima frase se non lo volete) passa dal sacrificarsi eroicamente all’uccidere come se niente fosse.
Anche madre e figlia sono personaggi assurdi, che agiscono in modo incoerente. Ma se una ragazzina di 17 anni è comprensibile, una madre che dovrebbe tenere al sicuro i suoi figli non lo è affatto.
Poi ci sono Marie e Haukur, il secondo marchio di fabbrica delle produzioni norvegesi. Ma lei, laureanda che intuisce cosa sta per accadere, poi agisce in modo irrazionale. Come se non fosse l’unica in grado di capire gli eventi. Insomma: i problemi sono davvero tanti, e insormontabili.
Inclusa la questione dell’aereo e delle scoperte norvegesi, che non commenterò per evitare spoiler.
Sappiate che da La Palma dovete aspettarvi contraddizioni, insensatezze scientifiche, comportamenti insensati nonché repentini e inspiegati cambiamenti nell’atteggiamento.
Unico elemento positivo gli effetti speciali, che alzano il voto. Altrimenti quello per La Palma sarebbe stato un 3 secco. Ma merita un 4. Come i 4 - pochi, per fortuna - episodi di cui è composta.
Voto
Redazione
La recensione di La Palma: la serie catastrofica di Netflix è un vero disastro
La Palma è la serie norvegese ambientata sull’isola vulcanica canaria . Basata su una teoria scientifica a lungo accarezzata, ma poi confutata dalla stragrande maggioranza degli scienziati, racconta del distacco di una parte dell’isola destinata a sprofondare nell’Atlantico sollevando un enorme tsunami diretto fino agli Stati Uniti. Purtroppo, anche dando ancora per realistica la teoria, è tutto troppo assurdo per tornare. La famiglia di turisti protagonista cerca di fuggire dall’isola per l’arrivo di uno tsunami… Andando esattamente dove lo tsunami colpirà. I personaggi sono incoerenti, non credibili e confusionari. Validi solo gli effetti speciali, che però servono sostanzialmente solo nell’ultima parte della narrazione.