Project UFO: la Roswell polacca ispirata a una storia vera in 4 episodi ricchi di significato
Informazione, manipolazione e regime in una storia avvincente e ben realizzata

Dal 16 aprile su Netflix è disponibile Project UFO (titolo originale: Projekt UFO), miniserie polacca ispirata a fatti reali che si rivela una delle sorprese più gradite e inattese del momento. Solo 4 episodi, da circa cinquanta minuti l’uno, che bastano a confezionare un racconto compatto, intelligente e visivamente intrigante.
La trama di Project UFO

Ambientata nei primi anni ’80 in piena Guerra Fredda, Project UFO ci porta nella provincia polacca di Warmia, a Truskasy, in Polonia. Un uomo afferma di aver assistito all’arrivo degli alieni, di aver visto delle creature simili a uomini-rana e di essere stato trasportato sulla loro astronave. Fra politica, regime e manipolazione delle informazioni, la scoperta della “Roswell polacca” scuote un’intera nazione sull’orlo del collasso sociale…
La storia vera

Projekt UFO è ispirata a un fatto reale: l’avvistamento UFO avvenuto nel 1978 a Emilcin, un villaggio della Polonia. Questo è uno dei casi di contatto extraterrestre più noti nell’Est Europa e ha come protagonista Jan Wolski, un contadino che dichiarò di essere stato portato a bordo di un’astronave da esseri umanoidi vestiti di bianco.
Jan Wolski raccontò di aver incontrato due creature umanoidi, alte circa un metro e mezzo, con il volto olivastro e occhi a mandorla, mentre guidava il suo carro. Raccontò che lo portarono a bordo di una “macchina volante” che emetteva un suono sibilante. Disse che fu sottoposto a un esame medico non invasivo e poi rilasciato. Il caso fu indagato da appassionati di ufologia polacchi, ma mai da autorità ufficiali, sebbene nei pressi del villaggio sia stato addirittura eretto un piccolo monumento commemorativo.
Projekt UFO prende spunto da questa storia ma la reinventa in chiave satirica e politica, costruendo attorno all’evento un vero e proprio un pungente dramma sociale e mediatico. Il villaggio di Truskasy, immaginario, richiama Emilcin per ambientazione e dinamiche: un luogo periferico, apparentemente dimenticato, che diventa il centro di un caso nazionale. Il personaggio di Kunik (il testimone dell’arrivo degli UFO) ricalca in parte la figura di Jan Wolski, mentre Sokolik rappresenta l’ufologo determinato a dimostrare la verità, anche a costo del ridicolo.
Il conduttore in declino e l’ufologo di provincia

Il protagonista, che ci guida alla scoperta della storia, è Jan Polgar (un magnifico Piotr Adamczyk), presentatore televisivo del programma Incontri ravvicinati ormai in caduta libera. Tanto da finire rimpiazzato dal fenomeno del momento, l’ipnotizzatore che tanto piace al pubblico e che fa più ascolti di lui. Al fianco di Polgar, anzi, spesso in contrapposizione, la miniserie ci presenta il personaggio di Zbigniew Sokolik (Mateusz Kociukiewicz), ufologo convinto, figlio della provincia e delle sue storie fantastiche.
L’indagine sull’UFO di Truskasy diventa in brevissimo tempo uno scontro di teorie, ma anche di ego nonché un racconto di disperazione personale.
Perché la vita privata di Polgar, infatti, è sull’orlo del precipizio. Tradisce la moglie Lenta, che reagisce… Punendolo nottetempo, mentre dorme, in un modo tanto grave quanto esilarante. Scene come questa bilanciano perfettamente l’atmosfera drammatica con momenti di ironia grottesca, mai fuori luogo.
Mistero, politica e nostalgia rétro

Project UFO attrae all’inizio per l’ambientazione (simbolici i dadi di peluche appesi allo specchietto dell’auto, chi c’era negli anni ’80 sa di cosa parlo), ma la sua estetica rétro è solo una cornice: qui c’è molto, molto di più. C’è la costruzione della verità come strumento politico, il potere della disinformazione, la satira feroce su come il regime comunista manipolasse persino le notizie più assurde per controllare l’opinione pubblica.
Non è un caso che una delle scene più forti sia la grande cena organizzata dal segretario del partito, dove il testimone Kunik e l’ufologo Sokolik diventano fenomeni da baraccone. Pur con il sostengo del segretario stesso, e addirittura di un pezzo grosso dell’esercito.
Per tutto il tempo, Polgar cerca la verità - era uno scienziato, prima di diventare un presentatore televisivo - tenendo lo spettatore sospeso fra prove e smentite, in un continuo gioco di specchi (e le allodole non siamo solo noi…).
E quando Sokolik, serissimo e davvero convinto della propria teoria, comincia a parlare di USO (oggetti sottomarini non identificati), affermando che gli alieni vengono in realtà dall’oceano e non dal cielo, l’effetto tragicomico è perfetto: perde credibilità lui, perde credibilità Polgar, e vince ancora una volta il regime.
Piccoli dettagli, grande messa in scena

Kasper Bajon (Open Your Eyes, Pantano), regista e sceneggiatore, dimostra un’attenzione maniacale ai dettagli: la fotografia ricostruisce in modo straordinario l’atmosfera della Polonia anni ’80. Scene come la soggettiva dell'auto della polizia che attraversa sono piccoli capolavori di regia che comunicano chiaramente il punto di vista della narrazione. Splendido anche l’incipit del secondo episodio, girato in un bianco e nero che si apre sull’allunaggio, ascoltato via radio da un gruppo di ragazzi in campagna, mentre il ricordo di un rapimento alieno che ammicca alla storia di Mulder in X-Files è virato in un efficace blu.
Tutto, insomma, contribuisce ad accrescere l’attenzione dello spettatore fino al gran finale, ricchissimo di significato sociale, politico e anche storico.
Un fratello scomparso, una giovane poliziotta (Julka), una figlia illegittima scoperta tra le pieghe del mistero fanno il resto. Mentre tutto concorre a creare un’atmosfera sospesa, reale e irreale al tempo stesso.
Voto
Redazione

Project UFO: la Roswell polacca ispirata a una storia vera in 4 episodi ricchi di significato
Project UFO è la miniserie polacca disponibile su Netflix in lingua originale con i sottotitoli che ci racconta l’illusione, il bisogno di credere e, soprattutto, la facilità con cui una storia ben orchestrata può indirizzare e coinvolgere un’intera nazione. E riesce a farlo in soli 4 episodi, senza mai perdersi in inutili lungaggini. Perfetta per chi ama la storia, la fantascienza intelligente (e classica, metafora della società) e le storie che parlano anche del nostro presente mascherandosi da racconti del passato, Project UFO ha un messaggio chiaro: gli alieni forse non sono mai atterrati. Ma avrebbero potuto farlo. E questa storia funziona ancora benissimo…