Ragazzo divora universo: trama, tematiche e recensione della miniserie Netflix
Su Netflix è arrivata la miniserie Ragazzo divora universo, tratta dall’omonimo romanzo di Trent Dalton e intrisa di realismo magico, simbolismo e messaggi universali su famiglia e appartenenza.
Su Netflix è disponibile Ragazzo divora universo (Boy Swallows Universe), miniserie in 7 episodi tratta dall’omonimo romanzo di Trent Dalton, giornalista che ha scritto questa storia incredibile ispirandosi alla propria adolescenza.
A firmare l’adattamento del romanzo è l’esperto John Collee, già sceneggiatore di film come Master & Commander - Sfida ai confini del mare e di Attacco a Mumbai - Una vera storia di coraggio.
La trama di Ragazzo divora universo
Brisbane, Australia, 1985. Eli Bell (Felix Cameron), tredici anni, cresce in una famiglia turbolenta, costantemente sospesa tra la criminalità e la ricerca di una vita migliore.
Eli vive con la madre, la giovane e fragile Frances, detta Frankie (Phoebe Tonkin, Babylon), il patrigno Lyle (Travis Fimmel, Vikings) coinvolto nel traffico di droga, e Gus (Lee Tiger Halley, The Heights), il fratello più grande, che non parla più pur non essendo muto.
Gus comunica con Eli e gli dice spesso delle cose apparentemente senza senso che si dimostrano una predizione di eventi futuri. La famiglia affronta gravi difficoltà economiche e vive in un quartiere problematico, che metterà Eli e Gus in pericolo, braccati dai potenti gestori del traffico di droga locale con cui Lyle cerca di fare affari.
Lyle lavora per la fabbrica del ricco filantropo locale, Titus Broz (Anthony LaPaglia, Senza traccia), e si è messo nei guai con persone molto pericolose, a cominciare dal famigerato Ivan Kroll (Christopher James Baker Ozark), il cui nome crea terrore…
In un mondo pericoloso e complicato, Eli cerca di portare stabilità alla sua famiglia, incluso il padre naturale Robert (Simon Baker, The Mentalist) mentre i bulli della scuola lo prendono di mira.
La recensione di Ragazzo divora universo: un romanzo di formazione diventa una serie affascinante
La storia di Ragazzo divora universo è la classica storia di formazione… Con uno sviluppo tutt’altro che tradizionale.
La spensieratezza di Eli, ragazzo sensibile, curioso, ricco di immaginazione e chiacchierone, che sembra più piccolo della sua età, si scontra brutalmente con la realtà di un mondo pericoloso, con la tossicodipendenza della madre, con il mestiere di spacciatore del patrigno e con un sogno ricorrente che condivide con il fratello.
Eli cresce in questo mondo, forzatamente separato dagli affetti più cari, mentre aspetta la propria occasione.
E quando arriva, Eli rischia tutto per coglierla, mettendo in pericolo tutti coloro che ama.
Cresciuto senza un padre e con un patrigno che va e viene, Eli si è affezionato moltissimo all’uomo soprannominato Slim Halliday, (Bryan Brown, Australia), che si è fatto 25 anni di prigione per omicidio.
Eli ha un’altra figura parterna di riferimento, anch’essa con connotazioni negative: un carcerato che è diventato un suo amico di penna, e al quale per anni Eli ha raccontato tutto - ma proprio tutto - sulla sue disavventure.
Quella di Eli è al tempo stesso una crescita, giorno dopo giorno, e una lotta per la sopravvivenza in un ambiente ostile.
Le “predizioni” - sempre molto criptiche - di Gus, che “scrive nell’aria” per comunicare con il fratello, aggiungono una dimensione surreale a una storia che, diversamente, sarebbe stata come tante altre.
Visivamente interessante, Ragazzo divora universo dà vita sullo schermo all’immaginazione di Eli, disseminando lungo la trama pezzi di un puzzle che si ricompone nel finale, senza lasciare nulla in sospeso.
La miniserie di Netflix parla di dipendenze, violenza domestica, ingiustizia, criminalità organizzata, corruzione delle forze dell’ordine e delle persone potenti in un’Australia che, a metà degli anni ’80, sperimenta il dramma della tossicodipendenza diffusa nelle zone più povere.
Vediamo Eli crescere, cambiare, trasformare quell’immaginazione e quelle chiacchiere inarrestabili in un dono: condividere con gli altri le proprie parole.
Il sogno di un ragazzino, avere una famiglia felice e stabile, che viva onestamente e in sicurezza, sembra scontato a chi ha avuto un’infanzia tanto privilegiata senza nemmeno sapere di essere stato fortunato.
Il realismo magico di Ragazzo divora universo
La trama della miniserie e del romanzo, ma soprattutto la sua messa in scena, celebra quel realismo magico che mescola il mondo concreto, tangibile e reale con la fantasia, l’immaginazione e il potere di percepire che sta per succedere qualcosa.
La linea tra realtà e fantasia si sfuma mentre Eli naviga tra le sue esperienze quotidiane e il suo mondo interiore in un percorso di crescita ma anche di conoscenza di sé.
Vediamo piangere Eli, più volte, come farebbe un bambino. E poi lo vediamo piangere come l’adulto che sta diventano, con le lacrime che scorrono sulle guance mentre il viso esprime un grande dolore.
La scelta di inserire nella trama personaggi come Ivan Kroll e Slim Halliday, i cui soli nomi si accompagnano a storie e leggende, permette agli autori di celebrare la presenza di personaggi enigmatici e di situazioni inaspettate, che ci tengono con il fiato sospeso fino alla conclusione.
Anche il simbolismo trova una forte rappresentazione nella miniserie. Il celebre telefono rosso, che ci spinge a fare molte ipotesi su chi sia a chiamare Eli e Gus, si fa portatore di messaggi importanti sulla responsabilizzazione e il bisogno di guadagnarsi con fatica e onestà tutto ciò che si possiede.
Ragazzo divora universo ci parla di famiglia e di appartenenza. Di punizione e di redenzione. Di fatica per trovare il proprio posto nel mondo e di sfide che tutti dobbiamo affrontare per riuscirci davvero.