Reacher: la recensione senza spoiler della stagione 3 in arrivo su Prime Video

Un cambio di passo per una stagione che funziona grazie al protagonista

Reacher la recensione senza spoiler della stagione 3 in arrivo su Prime Video

La terza stagione di Reacher, in uscita il 20 febbraio 2025 su Prime Video, rappresenta un capitolo significativo nella saga dell’ex poliziotto militare Jack Reacher, interpretato da Alan Ritchson.

Basata sul settimo romanzo della serie di Lee Child, La vittima designata (Persuader), questa stagione introduce nuove dinamiche narrative che, se da un lato arricchiscono la profondità del personaggio, dall'altro potrebbero spiazzare gli spettatori per un cambio di passo nella narrazione.

La trama di Reacher 3

Reacher: la recensione senza spoiler della stagione 3 in arrivo su Prime Video

La trama principale vede Reacher impegnato in una missione sotto copertura. In collaborazione con la DEA, e in particolare con l’agente Susan Duffy (Sonya Cassidy, The Last Kingdoms, Humans). C’è una persona in pericolo, che Reacher deve cercare di salvare, e c’è un ricchissimo e potente uomo d’affari che si fa beffe della legge accumulando denaro tramite attività illecite: Zachary Beck (Anthony Michael Hall, ex protagonista di The Dead Zone - La zona morta, la serie tratta dal romanzo di Stephen King).

Con il consueto aiuto di Neagley (Maria Sten, Big Sky), Reacher dovrà fare i conti con il passato. La missione lo porterà a confrontarsi con vecchi fantasmi e a immergersi in un mondo intricato di segreti e violenza. Come se non bastasse, incredibile ma vero, incontrerà qualcuno più grosso e più forte di lui…

Reacher: nuova stagione, nuovo stile

Reacher: la recensione senza spoiler della stagione 3 in arrivo su Prime Video

Ci sono dei cambiamenti rispetto alle stagioni precedenti, quelle che hanno fatto di Reacher - in versione televisiva, dopo i film con Tom Cruise - un grande successo.

Come sanno i lettori di Child, il personaggio interpretato da Alan Ritchson è più aderente al Reacher letterario. Tuttavia, a differenza delle stagioni precedenti in cui l’azione si svolgeva in diverse località e sembrava quasi “andare a sbattere” contro Reache, in questo terzo ciclo le cose sono diverse.

Già rinnovata per una stagione 4, Reacher 3 ci presenta un’ambientazione in qualche modo più statica, con il protagonista che opera principalmente in una location (o nei suoi dintorni). Questa scelta narrativa, sebbene possa approfondire l’introspezione del personaggio, potrebbe risultare meno dinamica per chi apprezzava la varietà di scenari e soprattutto il ritmo serrato delle prime due stagioni.

Un altro aspetto che distingue questa stagione è l’iniziale riduzione dell’elemento ironico che caratterizzava le precedenti avventure di Jack Reacher.

L’umorismo sottile e le battute taglienti che alleggerivano le tensioni narrative sembrano essere meno presenti, sostituite da un tono un po’ più cupo e serio, almeno in una parte della stagione. Questo cambiamento potrebbe riflettere la gravità della missione e soprattutto le sfide personali che Reacher affronta, ma rischia di spiazzare quegli spettatori che apprezzavano l’equilibrio tra azione e leggerezza visto precedentemente, perfino nel drammatico caso che toccava molto da vicino il nostro eroe.

Nemici di spessore (e di peso)

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Nonostante queste variazioni, dettate principalmente dal fatto che Reacher ha un incarico, non indaga di suo come fatto in passato, la terza stagione introduce antagonisti di rilievo che mettono alla prova le abilità di Reacher. Tra questi spicca indubbiamente il personaggio di Paulie, interpretato da Olivier Richters.

Bodybuilder e attore (ha interpretato Ursa Major in Black Widow), Richters è conosciuto con il soprannome “il gigante olandese”, che nell’ambiente del culturismo gli è stato assegnato per la sua possenza fisica e per l’altezza fuori dal comune: sfiora i 2 metri e 20. Per la precisione, è alto 2 metri e 18 centimetri, cosa che fa sembrare “piccolo” perfino Alan Ritchson con i suoi muscoli e il suo metro e 92 centimetri.

Capite bene che Paulie introduce per la prima volta un tipo di nemico diverso: un avversario fisicamente molto più imponente di Reacher, che rappresenta una sfida significativa per il protagonista sotto tanti punti di vista. La presenza di un nemico di tale calibro aggiunge tensione e suspense alla trama, offrendo momenti di confronto ad alta intensità che gli appassionati del genere azione sicuramente apprezzeranno.

Ma c’è anche Anthony Michael Hall, indimenticata protagonista di The Dead Zone nei panni di Johnny Smith per 81 episodi divisi in 6 stagioni. A differenza di Paulie, il personaggio di Zachary Beck è subdolo, spietato ma a suo modo “coerente” con il suo “lavoro”, insomma un uomo d’affari convinto che il mondo si possa gestire come lui gestisce i suoi traffici illeciti.

La recensione di Reacher 3: Jack non delude mai

Reacher: la recensione senza spoiler della stagione 3 in arrivo su Prime Video

Dopo avervi messi in guardia sul cambio di passo che vi aspetta, non posso che ricordare come la performance di Alan Ritchson continui a essere il vero punto di forza della serie. La sua interpretazione di Jack Reacher è convincente e carismatica, tanto da permettergli di far trasparire - oltre all’evidente forza fisica e all’addestramento - anche la complessità emotiva del personaggio. Anche se l’ambientazione più statica e il tono un po’ più serio rischiavano di limitare in parte l’espressione del personaggio, Ritchson riesce comunque a mantenere viva l'attenzione dello spettatore attraverso una recitazione intensa e sfumata.

Anche dal punto di vista tecnico, questi nuovi episodi - 8 in totale, noi ne abbiamo potuti vedere 6 in anteprima - la serie mantiene altissimi standard di produzione.

Le scene d'azione sono coreografate con cura, come di consueto, e la regia riesce a creare un'atmosfera tesa e coinvolgente. L’ambientazione meno varia viene sfruttata per restituire allo spettatore un senso di claustrofobia in modo funzionale, sebbene la monotonia per chi era abituato alla dinamicità spaziale delle stagioni precedenti risulti innegabile.

C’è un evento pretestuoso nella primissima parte della stagione, all’inizio del primo episodio. Una nota stonata che gli autori sono tanto bravi da far riuscire a rientrare, intrattenendo come sempre e sfruttando la trama complessa e i tanti momenti di tensione.

Reacher

Rating: tutti

Nazione: Stati Uniti

7.5

Voto

Redazione

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Reacher

La terza stagione di Reacher, disponibile dal 20 febbraio su Prime Video, rappresenta un’evoluzione nella narrazione della serie, con scelte che privilegiano l’approfondimento psicologico e una trama più concentrata. Queste decisioni creative, pur offrendo nuovi spunti e sfide per il protagonista, potrebbero non incontrare immediatamente il favore di tutti gli spettatori, specialmente di coloro che apprezzavano la dirompente ironia e la varietà ambientale delle prime due stagioni. Ma niente paura: Reacher è sempre Reacher, e anche stavolta - alle prese con un inedito nemico molto più “grande e grosso” di lui - il “ragazzone” protagonista ci intrattiene a dovere, con tutti gli sviluppi del caso fra presente e passato, vecchi amici e alleati e nuovi incontri. Resta da vedere quale scelta verrà fatta per la stagione 4, già ufficialmente confermata da Prime.

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