La recensione di Operazione Speciale: Lioness 2, la serie di Taylor Sheridan cresce ancora
Fra adrenalina, tensione e riflessione sull'appartenenza
Su Paramount+ sono disponibili tutti gli episodi della seconda stagione di Operazione Speciale: Lioness, la serie di Taylor Sheridan (Yellowstone, 1883, 1923, Tulsa King, Landman…) con Zoe Saldana, fresca del suo Golden Globe vinto per Emilia Pérez, Nicole Kidman (Premio Oscar per The Hours), Michael Connelly (House of Cards) e Morgan Freeman (Oscar per Million Dollar Baby).
Fin dal primo, adrenalinico episodio abbiamo visto come il nuovo ciclo di episodi abbia messo al centro il personaggio della protagonista, Joe (Zoe Saldana) e l’altissimo prezzo personale che paga per continuare a fare il suo lavoro, rischiando continuamente non solo la vita ma anche l’equilibrio familiare, emotivo e psicologico.
La trama di Operazione Speciale: Lioness 2
Una deputata statunitense viene rapita e portata in Messico da un commando armato. Joe (Zoe Saldana) e la sua squadra - con Bobby (Jill Wagner, Teen Wolf), Two Cups (James Jordan, Landman), Tucker (LaMonica Garrett, 1883), Tracer (Max Martini, Pacific Rim) - vengono incaricati di liberarla, e poi di occuparsi del pericoloso e potente cartello della droga che fa capo a un uomo la cui figlia fa parte dell’esercito statunitense. Joe viene incaricata di fare di lei, Josephina Carrillo (Genesis Rodriguez, The Umbrella Academy) la nuova Lioness, nonostante i tempi stretti e l’alto rischio dell’operazione.
Con l’aiuto di Meade (Nicole Kidman) e Westfield (Michael Connelly), Joe affronterà la missione più pericolosa e il rischio più grande, in un gioco rischioso che vede anche il coinvolgimento dell’agente speciale della DEA Gutierrez (Kirk Acevedo, Oz) e i continui contrasti fra Joe e Kyle (Thad Luckinbill, Rettile).
Identità e appartenenza
Al centro di questa seconda stagione, che ci immerge ancora più profondamente nell’intricato mondo dello spionaggio e delle operazioni sotto copertura, c’è un ritmo narrativo ancora più serrato e una complicazione delle dinamiche interne al programma Lioness.
Il ruolo di Kaitlyn Meade e di Byron Westfield, entrambi maggiormente coinvolti nelle operazioni sul campo, appare più chiaro. La gestione delle operazioni affidate al team di Joe resta sempre top secret, tanto che nemmeno i responsabili possono dire di essere stati autorizzati e che il Segretario alla Difesa Edwin Mullins (Morgan Freeman) continua a lavorare nell’ombra cercando di garantire tutto il supporto possibile alle delicate operazioni del team.
Con il coinvolgimento della nuova Lioness, il capitano Carrillo, il tema dell’identità e dell’appartenenza si fa centrale. Oltre a lei, divisa fra la famiglia e il dovere, anche l’agente speciale Gutierrez dovrà mostrare da che parte sta, mentre a Joe toccherà difendere con le unghie e con i denti il suo matrimonio. Il marito Neal (Dave Annable, Brothers & Sisters) si rende conto del pericolo corso da Joe, e anche la maggiore delle figlie capisce che il lavoro di mamma nasconde molto più di quanto le sia dato sapere.
Il ritorno in campo della prima Lioness al cui addestramento da parte di Joe avevamo assistito - Cruz Manuelos, interpretata da Layla De Oliveira (Locke & Key) - aumenta la tensione, spingendo anche lei a rientrare nei panni dell’agente sotto copertura e mettendola a dura prova nella difficile convivenza fra privato e lavoro. Che, nel caso di una Lioness, coincide con un dovere anche morale.
Fidati del soldato vecchio
Taylor Sheridan, creatore della serie, si è ritagliato un ruolo nei nuovi episodi - come fa con tante delle sue serie, per esempio il personaggio di Travis nell’ultima stagione di Yellowstone - in cui il suo personaggio, Cody Spears, operativo esperto sul campo che ha più volte collaborato con Joe, fa un’affermazione che lascia il segno:
Fidati del soldato vecchio. C’è un motivo se è vecchio.
Per ricordare che in questo lavoro non sono in tanti ad arrivare a un’età ragguardevole. E chi ci riesce, o ci va vicino, può vantare un’esperienza che risulta preziosa per cavarsela anche nelle situazioni più pericolose.
La prontezza nella reazione, e questa stagione di Operazione Speciale: Lioness ce lo ricorda continuamente, fa la differenza fra la riuscita della missione e il suo fallimento, fra il salvare vite e perderle, fra il compromettere una delicata situazione internazionale e riuscire a evitarlo. Soprattutto, però, fa la differenza fra tornare a casa o restare uccisi sul campo.
Anche il tema del costo della guerra resta centrale: la serie di Sheridan, ispirata a un vero gruppo militare segreto statunitense, non evita di mostrare il lato oscuro della guerra e le sue conseguenze devastanti. Le missioni pericolose e i sacrifici richiesti mettono a dura prova sia i personaggi che gli spettatori, in una stagione (letteralmente) esplosiva che continua a celebrare il ruolo delle donne in contesti fino a non molto tempo fa dominati dagli uomini. Le donne di Taylor Sheridan, come Beth Dutton in Yellowstone e la sua antenata Elsa in 1883, sono personaggi determinati e complessi, che affascinano lo spettatore per la loro capacità di dimostrarsi forti pur facendo costantemente i conti con le proprie fragilità.
Ancora una volta, l’azione e l’adrenalina si mescolano alla tensione in una serie che si dimostra carica di suspense, interpretata da un cast eccellente e piena di svolte narrative e colpi di scena.