STHLM Blackout: su Prime Video la miniserie svedese con una grande coppia di protagonisti

Scopriamo insieme la miniserie svedese di Prime Video davvero troppo mini

di Chiara Poli

Da non confondersi con il film svedese Stockholm Bloodbath, né con la miniserie STHML Requiem, STHML Blackout è la miniserie svedese da poco disponibile su Prime Video.

Uscita con successo in Svezia lo scorso maggio, la trovate sulla piattaforma con il titolo STHML Blackout mentre il poco azzeccato titolo italiano è Blackout - Fuga da Stoccolma (ma in effetti non si tratta di una fuga dalla città).

La trama di STHLM Blackout


L’ex giornalista, ora tecnico di produzione, Arthur Melberg (Jerka Johansson, attore, regista e sceneggiatore) si trova coinvolto nell’indagine della collega Cristina Stranderg (Nina Zanjani, Wallander) legata a una serie di attentati che provocano ripetuti blackout a Stoccolma.

Arthur esce a cena con Mille Norberg (Hanna Alström, la principessa Tilde della saga Kingsman), la donna divorziata conosciuta su una piattaforma di incontri e vista per la prima volta dal vivo. Anche Mille si trova in mezzo all’adrenalinica indagine che costerà molte vite, metterà in discussione il futuro politico dell’intera Svezia e smaschererà un complotto in cui sono invischiate anche persone insospettabili.

Ottimi ritmo e atmosfere, peccato per quel senso di “fretta”


Credo ci sia un unico motivo per cui STHLM Blackout non è destinata a diventare un titolo amatissimo in tutto il mondo: è troppo breve. In soli 4 episodi, la storia complessa viene costantemente accompagnata dall’impressione che si abbia fretta di proseguire nella narrazione. Come se una storia che avrebbe meritato almeno 6 o 7 episodi fosse stata forzatamente concentrata in 4.

Per il resto, siamo di fronte a una miniserie davvero riuscita. Nonostante l’atmosfera drammatica e i molti eventi impressionanti che si susseguono, i due protagonisti Arthur e Mille riescono a rendere divertente una parte di questa pericolosa avventura. Potremmo infatti definirla un mix di azione, commedia, romance e dramma.

Arthur e Mille incarnano alla perfezione i vari stili che contaminano STHLM Blackout.

Lui ha rinunciato alla carriera di giornalista per rifugiarsi in qualcosa di più comodo e sicuro in seguito a una tragedia personale. Lei, invece, è una donna dinamica, chiacchierona, appassionatissima di true crime (e s’improvvisa investigatrice grazie a ciò che ha imparato dai podcast a tema) in cerca non solo di un nuovo amore, ma anche di una vita diversa.

I riferimenti all’attualità-con l’ingresso della Svezia nella Nato e i ripetuti riferimenti alla situazione russo-U

ucraina e ai piani di Putin (di cui comunque non si fa mai esplicitamente il nome) fanno di STHLM Blackout un’avventura interessante, contemporanea, ricca di stili e atmosfere diverse.

L’abisso caratteriale che separa Arthur e Mille diventa estremamente funzionale quando i due si trovano ad affrontare inedite situazioni di pericolo.

Tutta la parte politica, con il disegno di legge del ministero della difesa (retto dal Ministro Carla Holmgren, interpretato dall’attrice e regista Tova Magnusson), finisce per perdere mordente a causa del poco spazio concesso, ma in generale la serie intrattiene a dovere.

Stoccolma: la città perfetta


Il ritmo è sostenuto e ci sono delle sequenze (senza spoiler, una parola sola: balcone) davvero originali, che contribuiscono a creare un forte legame fra i due protagonisti e il pubblico.

Ci sono anche molte citazioni, anche importanti (Stregata dalla Luna su tutte) senza dimenticare lo splendido sottofondo offerto dalla città.

Stoccolma è non solo incantevole, ma anche perfetta per le sue piazze maestose, i vicoli stretti, le vie isolate e le vedute aeree del porto, che offrono tanti panorami diversi adatti a ogni momento narrativo.

Raramente mi capita, ma devo proprio dire che mi sono appassionata ai personaggi e mi piacerebbe ritrovarli in un seguito, perché davvero si ha la sensazione che ci siano stati strappati troppo presto. Prematuramente.