Storia della mia famiglia: recensione della miniserie Netflix con Eduardo Scarpetta e Vanessa Scalera

Fausto ci accompagna per 6 episodi come narratore, anche quando non c'è più

Storia della mia famiglia recensione della miniserie Netflix con Eduardo Scarpetta e Vanessa Scalera

Storia della mia famiglia è la miniserie di Netflix, disponibile dal 19 febbraio, interpretata da Eduardo Scarpetta (L’amica geniale, La legge di Lidia Poet), Vanessa Scalera (Qui non è Hollywood, Imma Tataranni - Sostituto procuratore), Cristiana Dell’Anna (Gomorra) e Massimiliano Caiazzo (Mare fuori).

6 episodi per raccontare la storia di un uomo, malato terminale, che affida i suoi figli alla famiglia - e alla sua migliore amica - perché vuole che li crescano insieme.

La trama di Storia della mia famiglia

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Conosciamo Fausto (Eduardo Scarpetta) nel suo ultimo giorno di vita. Fausto è un malato terminale, ha due figli - due bambini che adora - e la sua unica preoccupazione è il loro futuro. Originario di Ercolano, vive a Roma. E vuole che la sua migliore amica, Maria (Cristiana Dell’Anna) e il suo migliore amico Demetrio (Antonio Gargiulo, Never Too Late) si occupi di loro. Insieme alla nonna, sua madre Lucia (Vanessa Scalera), al fratello minore Valerio (Massimiliano Caiazzo). Fausto non vuole che i bambini vadano a vivere con la madre, Sarah (Gaia Weiss, Vikings, The Gentlemen). Tornando indietro al momento dell’incontro con Sarah, nel 2012, Fausto ci racconta - mostrandocela - la storia della sua famiglia. Mentre nel presente, di fatto, occuparsi dei suoi figli pare essere un problema…

Ogni famiglia è complicata

Storia della mia famiglia: recensione della miniserie Netflix con Eduardo Scarpetta e Vanessa Scalera

Il messaggio della miniserie, che tratta temi molto delicati come il futuro dei figli dopo la morte dei genitori giovani, la malattia mentale e le separazioni coniugali quando ci sono di mezzo i figli, è molto semplice. Ogni famiglia è complicata, perché le persone sono complicate. Ciascuno ha la propria storia e il proprio punto di vista. La prospettiva cambia, sempre. Con una struttura estremamente classica, la sceneggiatura - la serie è firmata da Filippo Gravino (ACAB - La serie) - esplora in ogni episodio la storia di un personaggio in particolare. Non c’è originalità nella trama, né nel modo di raccontare questa storia, ma ci sono due elementi che rendono la visione scorrevole.

Il primo è la bravura del cast: sono tutti estremamente credibili, naturali, in una parola diversi dalla maggior parte degli attori nella maggior parte delle serie italiane.

E poi c’è l’ironia, almeno all’inizio. Il tipico umorismo all’italiana, quello che ha fatto la fortuna delle nostre commedie. Purtroppo, inizia presto a diminuire sempre più e a un certo punto viene a mancare. E quello che poteva essere un ottimo prodotto si limita a volare più basso del previsto.

Tematiche e ambientazione di Storia della mia famiglia

Storia della mia famiglia: recensione della miniserie Netflix con Eduardo Scarpetta e Vanessa Scalera

La serie, come accennato, esplora temi delicati e universali. Oltre a quelli già citati si parla molto d’amore, ma naturalmente anche di perdita. Il lutto è al centro della narrazione come la famiglia, in ogni sua possibile accezione a partire dalla famiglia che ci scegliamo una volta diventati adulti.

La combinazione di dramma e commedia pende più verso il primo dopo un ottimo equilibrio iniziale, ma il prodotto resta valido: Storia della mia famiglia offre uno sguardo intimo sulle dinamiche familiari e sulle sfide che emergono quando si cerca di costruire un nuovo nucleo familiare in circostanze difficili.

La storia è ambientata principalmente a Roma, con alcune scene girate nei dintorni, come il comune di Valmontone e alcune località in Campania (regione da cui vengono i famigliari e gli amici di Fausto).

Non secondario anche il processo di accettazione della malattia, che fa da filo conduttore mentre Fausto deve pensare a se stesso ma soprattutto al futuro dei suoi bambini. In una combinazione a tratti straziante ma ottimamente resa dalla performance del protagonista.

Non a caso è proprio la voce narrante di Fausto a presentarci i “fantastici quattro” – Lucia, Valerio, Maria e Demetrio – che, nonostante le loro differenze e imperfezioni, si uniscono per onorare il suo ultimo desiderio con tutte le difficoltà del caso.

Fausto resta protagonista dal primo all’ultimo episodio, sia prima di morire che dopo. Mentre la storia della sua famiglia offre uno spaccato realistico delle complessità e delle gioie che caratterizzano le relazioni familiari, nonostante qualche scivolone inutile in situazioni davvero poco verosimili.

Storia della mia famiglia

Rating: TBA

Nazione: Italia

6.5

Voto

Redazione

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Storia della mia famiglia

Storia della mia famiglia è la miniserie di Netflix in 6 episodi che racconta la storia di Fausto (un bravissimo Eduardo Scarpetta, affiancato da un cast all’altezza della situazione), un giovane uomo che - quando scopre di avere una malattia terminale - chiede alla sua famiglia e ai suoi amici di occuparsi dei suoi bambini quando non ci sarà più. In un mix fra dramma e commedia - in cui purtroppo l’abbondante ironia iniziale viene un po’ a mancare verso la fine - questa produzione Palomar ci parla di amore, di temi delicati come salute mentale e accettazione della malattia, di famiglia e di relazioni complicate perché, semplicemente, sono le persone a essere complicate. Interpretazioni praticamente perfette, incluse quelle dei due piccoli figli di Fausto, Libero ed Ercole.

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