The Bad Guy 2: l'ottima serie di Prime Video cresce ancora in qualità

The Bad Guy è tornata: una nuova, spettacolare stagione ci aspetta

di Chiara Poli

Dal 5 dicembre su Prime Video arriva la stagione 2 di The Bad Guy, l’ottima serie TV italiana con Luigi Lo Cascio, Claudia Pandolfi, Selene Caramazza e tanti altri bravissimi interpreti. Incluso Stefano Accorsi in un ruolo inedito (che si prende in giro).

Le aspettative non vengono deluse: la stagione 2 è all’altezza della prima, addirittura la supera. In attesa di un terzo ciclo conclusivo, che ci riporti a quell’inizio visto nell’episodio pilota, i 6 episodi della stagione 2 volano.

La trama di The Bad Guy 2


Dopo aver cercato disperatamente di stanarlo con ogni mezzo, Nino Scotellaro (Luigi Lo Cascio, I cento passi, Il traditore) con le sembianze e il nome di Balduccio Remora si trova finalmente faccia a faccia con il suo acerrimo nemico, il boss mafioso Mariano Suro (Antonio Catania, Boris, Napoli-New York). Ma la vendetta che Nino - per non parlare della figlia di Suro, Teresa (Giulia Maenza, La mafia uccide solo d’estateI pianificava da anni dovrà attendere. Suro è infatti in possesso di un documento preziosissimo, chiamato “l’archivio”: la prova dei rapporti fra Stato e mafia con i nomi delle persone coinvolte… E per l’ex magistrato Scotellaro, la tentazione di avere l’archivio fra le mani è irresistibile.

La resa dei conti


Ripartiamo esattamente da dove eravamo rimasti, come se non fosse passato nemmeno un minuto dal finale della prima stagione.

Siamo finalmente alla resa dei conti, ma non è quella che ci saremmo aspettati: non è la vendetta di Nino su Mariano Suro a tenerci sulle spine, bensì la scoperta di cosa ha trasformato un integerrimo magistrato nello spietato malavitoso che abbiamo conosciuto nei primissimi istanti dell’episodio pilota.

Come nella migliore tradizione, non è un singolo evento a far sì che Nino diventi davvero Balduccio Remora. Si tratta di un percorso iniziato nella prima stagione e portato avanti - in modo approfondito - in questi nuovi episodi.

Ritroviamo i personaggi che avevamo conosciuto nella stagione 1 - inclusa la moglie di Nino, Luvi Bray (un’intensa e bravissima Claudia Pandolfi), il suo collega avvocato Matteo Boccanera (Alessandro Lui), la sorella di Nino, ora maresciallo, Leonarda Scotellaro (Selene Caramazza), Teresa Suro e tutti gli affiliati alla “famiglia”. Ma ci sono anche delle sorprendenti new entry, a cominciare da Aldo Baglio (sì, l’Aldo di Aldo, Giovanni e Giacomo) in un ruolo drammatico, per continuare con Carolina Crescentini in un cameo, Enrico Lo Verso e soprattutto con Stefano Accorsi, con tanto di parrucchino, che fa palesemente il verso a Bruce Willis in The Jackal, esasperando però il personaggio rendendolo irrazionale. E per questo iconico.

Ci saranno come sempre tanti colpi di scena, nuove e vecchie indagini, un ruolo molto più importante per il comandante dei ROS di Palermo, Gianfranco Costardello (il sempre bravo Antonio Zavatteri di Trust: Il rapimento Getty), un grande Bobo Storti (Il candidato) nei panni del Ministro Francesco Maria Mormora e tutto il clan ormai fedele a Balduccio Remora.

Tra fiction e realtà


Come nella prima stagione, i parallelismi fra il mondo immaginario di The Bad Guy - in cui esiste il ponte sullo stretto di Messina - e la reale storia italiana la fanno da padrone. La storia del padre di Luvi, già raccontata nella stagione 1, è un evidente omaggio a Giovanni Falcone, a cui si aggiunge in questa nuova stagione un richiamo alla cattura del superboss latitante Matteo Messina Denaro.

Gli effetti speciali spettacolari, usati solo quando servono, si accompagnano a un’estrema cura per la qualità, a una fotografia eccellente e a una regia (firmata da Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi) di respiro internazionale. The Bad Guy si conferma essere la serie italiana “meno italiana” attualmente in circolazione. Non a caso, ce la invidiano anche dall’estero. L’attenzione per i dettagli è ai massimi livelli. Un esempio: il cartellone pubblicitario sul ponte che recita “Sicilia-Italia finalmente unite” è imbrattato dalla scritta spray “LADRI!!!”. Perché tutto, perfino un dettaglio, in The Bad Guy 2 ci racconta qualcosa di prezioso.

La continuità a livello qualitativo è assicurata, ma anche dal punto di vista narrativo restiamo agli ottimi livelli della stagione 1. Con un ulteriore approfondimento psicologico che si estende a tutti i personaggi principali, favorendo la coerenza degli eventi.

Scoprirete rivelazioni davvero interessanti e originali riguardo diversi protagonisti, mentre la trama avvincente continuerà a tenervi incollati allo schermo, facendovi abbracciare quel meccanismo di sospensione dell’incredulità fondamentale per immergersi nell’Italia che non esiste, ma che in The Bad Guy è più che reale.

Il contenuto più sorprendente è ancora la personalità di Nino. Nonostante tutto ciò che ha subito, e anche fatto, sembra essere ancora quell’uomo dello Stato che era una volta. Eppure, noi sappiamo fin dai primi istanti della serie che quell’uomo dello Stato si trasforma in un mafioso, in tutto e per tutto. La seconda stagione ci mostra, in sostanza, questa trasformazione. E lo fa in modo eccellente.