Totenfrau - La signora dei morti - La recensione della stagione 2
Blum è tornata, e ha nuovi guai...

Dal 19 marzo su Netflix è disponibile la seconda stagione di Totenfrau - La signora dei morti, la serie austriaca tratta dal romanzo di Bernhard Aichner che ha avuto molto successo sia in patria che all’estero. Una storia dark, piena di violenza e di segreti, in contrasto con l’incantevole paesaggio che la circonda: è infatti ambientata nella suggestiva cittadina sciistica di Bad Annenhof (che non esiste nella realtà) in mezzo alle montagne del Tirolo.
Dov’eravamo rimasti: la stagione 1

Distribuita anche con il titolo Woman of the Dead, la serie racconta la storia di Brunhilde Blum (Anna Maria Mühe). Indagando sulla morte improvvisa del marito Mark (Maximilian Kraus), poliziotto vittima di un incidente sotto i suoi occhi, Blum si convince che non si sia trattato di un incidente. Durante le sue indagini, s’imbatte in un raccapricciante gruppo di insospettabili uomini, anche in vista nella comunità, dediti a massacrare ragazze innocenti. Girano terrificanti snuff movie di cui le giovani donne, attirate in Austria con la promessa di una vita migliore, sono vittime inconsapevoli. In una furia vendicativa, Blum - necrofora e titolare di un'agenzia funebre a Bad Annenhof, che gestisce con il collega Reza Shadid (Yousef 'Joe' Sweid) - elimina ogni membro del gruppo man mano che li rintraccia. Con un passato traumatico e cercando sempre di tenere al sicuro i suoi due figli, Nela (Sarah Khaled) e Tim (Lilian Rosskopf), Blum riesce a eliminare quella che è di fatto una sorta di setta criminale risalente a un antico patto. Una scia di violenza, odio e morte si è trascinata fin tropo a lungo: Blum vi pone fine, rischiando la propria vita, fino a riscrivere la storia per un futuro nuovo, più sicuro e più luminoso. L’unico a conoscere il suo segreto del passato era Mark. E ora, l’unico a sapere che cosa ha fatto è Reza. Ma è finita. O, almeno, così sembra…
La trama di Totenfrau - La signora dei morti 2

Dopo due anni di vita tranquilla a Bad Annenhof, dove Blum continua a fare il suo lavoro insieme a Reza, una notizia cambia tutto. Si tratta dell’annuncio di una riesumazione, per la precisione la riesumazione di uno dei defunti dentro la cui bara la nostra Blum aveva nascosto i resti di una delle sue vittime. Dopo aver rintracciato, identificato e ucciso i 5 mostri che rapivano, torturavano, seviziavano e uccidevano ragazze attirate con promesse false, Blum si è ovviamente dovuta liberare dei loro cadaveri. E alcuni sono finiti insieme ai corpi di cui Blum si è occupata per lavoro. Quei corpi di defunti con cui Blum, di tanto in tanto, parla. Nela e Tim sono cresciuti - Nela ora ha anche un ragazzo - mentre il nonno, il padre di Mark, è al cimitero insieme al figlio. L’ispettore di Vienna, la determinata Birgit Wallner (Britta Hammelstein) torna a Bad Annenhof per occuparsi del ritrovamento di una mano nella tomba di un cliente di Blum. La mano sembra appartenere a Edwin Schönborn (Shenja Lacher), uno degli scomparsi nonché il figlio della donna più ricca della città, imprenditrice legata a giri criminali. La Wallner, che già all’epoca degli omicidi (cioè della prima stagione) sospettava della necrofora, stavolta è determinata a incastrarla…
Una complicazione dietro l’altra

Non era difficile chiedersi su quale altro caso questa nuova stagione si sarebbe concentrata: il sospetto che ci sarebbe stato semplicemente un prolungamento della stagione 1, con la conseguenza delle azioni di Blum, era l’opzione più plausibile. Ce n’era, di carne al fuoco (e sottoterra) e gli autori Wolfgang e Benito Mueller (The Whistleblower) sono stati bravi nell’aggiungere complicazioni. Come il ruolo di Alex (Tristan López), nipote della temibile signora Schönborn; come l’avere ben due avvocati che si presentano in centrale per difendere Blum; come un misterioso video - che noi conosciamo già - da cui dipende moltissimo.
C’è solo una nota stonata, un inserto retorico - per fortuna molto breve - che non compromette il risultato finale. Il sentimentalismo nella prima stagione era presente esclusivamente per mostrare il legame di Blum con Mark, a giustificazione del suo dolore e della sua rabbia. Anche stavolta, il tutto serve ad anticipare la costante determinazione di Blum… E a mostrare un inatteso sviluppo, che porta poi a un colpo di scena alla fine del terzo episodio - esattamente a metà stagione - che spinge la narrazione in una direzione inaspettata.
Le tematiche

Coerentemente con il prosieguo della narrazione, le tematiche trattate da questa seconda sono quasi le stesse della prima: la ricerca di verità e giustizia, i limiti morali che non coincidono con quelli legali, il sistema di sfruttamento dei più deboli che ha bisogno, ancora una volta, di persone come Blum. E naturalmente il concetto di vendetta contrapposto a quello di giustizia.
Ma c’è anche altro; si fa un passo in più, aumentando il discorso sulla corruzione precedentemente introdotto anche alla politica, con l’inserimento di nuovi personaggi e la conferma che no, il male non è così facile da cancellare. Se tagli la testa a un serpente, fanno in modo che gliene spunti un’altra…
Ciò che conta, ancora una volta, è l’atmosfera. Blum è assetata di vendetta, è vero, ma è anche una persona speciale: una persona che ha a cuore il destino degli altri, anche degli sconosciuti. Cosa che di questi tempi è merce sempre più rara.
Totenfrau continua a funzionare, mostrandoci come la conoscenza sia l’unico vero strumento per far cadere il paraocchi e decidere da che parte stare.
Voto
Redazione

Totenfrau - La signora dei morti - La recensione della stagione 2
“Per ogni fine c’è un nuovo inizio”, dice la signora Schönborn alla fine di Totenfrau - La signora dei morti 2, disponibile con i 6 episodi di questa seconda stagione su Netflix dal 19 marzo. Una frase che ci lascia presagire come la storia di Brunhilde Blum non sia ancora finita… Così come in effetti non era finita con la prima stagione: questo secondo ciclo è una prosecuzione della narrazione, che mette la protagonista di fronte alle conseguenze delle sue azioni, ma anche al centro di nuove, pericolose complicazioni.
E così, la nostra Blum è costretta a tornare in azione, rischiando il tutto per tutto per salvare le persone che ama. L’atmosfera della serie regge, mentre l’abilità di Blum di parlare coi morti continua a essere, in modo molto funzionale, un elemento secondario. A dominare sono l’azione e le tematiche riprese dalla prima stagione e arricchite da nuovi elementi. Funziona tutto, come nell’adrenalinico inizio di questa storia, sebbene la stagione 2 sia per forza di cose più debole dal punto di vista narrativo per la mancanza delle sconvolgenti scoperte già svelate nel primo ciclo.