Where's Wanda? Recensione del crime comedy di AppleTV+

Un look accattivante e tanto divertimento: ecco Where's Wanda?

di Chiara Poli

Where’s Wanda? è la prima produzione originale Apple in lingua tedesca. E vedendo la serie in anteprima, con i suoi 8 episodi, è facile comprendere come mai questo titolo sia entrato nella rosa degli Apple Original. Where’s Wanda è una serie divertente, ben congegnata, dal look - costumi, scenografie, fotografia - particolarmente accattivante. Arriva su AppleTV+ dal 2 ottobre, riaffermando la capacità europea di unire divertimento e tensione, commedia e family drama, genere teen e investigativo.

La trama di Where’s Wanda


Nella cittadina di Sundersheim, circondata dai boschi e dal verde, vivono in armonia tante famiglie. C’è (quasi) sempre il sole e la comunità si sente al sicuro, tanto che ben pochi abitanti hanno dotato le loro case di allarmi: ci si fida dei vicini. Ma quando la diciassettenne Wanda Klatt (Lea Drinda, Noi - I ragazzi dello zoo di Berlino) scompare proprio nel giorno in cui si celebra la tradizionale festa del Nuppelwocken, la città inizia a sembrare sospetta.

Il Nuppelwocken è il “mostro” locale, la cui statua domina il confine della città, che secondo la leggenda vive nei boschi intorno a Sundersheim. Durante la Nuppelwockennacht la festa annuale, ci si traveste e si festeggia dal mattino alla sera. Ma per i Klatt non sarà così, stavolta: mamma Carlotta (Heike Makatsch, Love Actually - L’amore davvero, Resident Evil) e papà Dedo (Axel Stein, Way Down - Rapina alla banca di Spagna), insieme all’altro figlio Ole (Leo Simon), inizieranno a guardare tutti con occhi diversi. E i vicini, che si rendono conto di non conoscere davvero, si comportano come se fossero tutti colpevoli…

Mentre la polizia guidata dalla detective Michelle Rauch (Nikeata Thompson, Lollipop Monster) cerca di trovare Wanda, Carlotta e Dedo si rendono conto di non poter restare con le mani in mano, così fanno l’unica cosa che la polizia non può fare: iniziano a spiare tutto il vicinato, introducendosi nelle case della città.

Where’s Wanda, divertimento assicurato con questo crime comedy


Where’s Wanda? come vi raccontavamo mescola diversi generi, ma si può certamente definire un crime comedy. Ovvero una serie investigativa su un crimine - la scomparsa di una ragazza - approcciato con un atteggiamento diverso dal solito: per quanto ci siano dei momenti ad alta tensione, in linea di massima la goffaggine di Carlotta e Dedo - per non parlare dello zio Rüdiger (Devid Striesow, Niente di nuovo sul fronte occidentale) - rende le loro indagini involontariamente piene di gag.

Where’s Wanda ha una parte piuttosto scontata, quella che coinvolge a un certo punto la diretta interessata del titolo, ma tutto il resto funziona davvero alla grande. Inclusa la sorpresa finale, che lascia presagire un possibile seguito con una seconda stagione la cui trama è già impostata.

La comicità di Dedo, personaggio fuori dagli schemi che ci riserva sempre molte mosse inaspettate, si unisce allo sguardo geniale con cui lui e Carlotta, dopo la scomparsa di Wanda, vedono il mondo con occhi completamente diversi.

I vicini di una vita che caricano nel bagagliaio dell’auto un grosso sacco nero improvvisamente sono potenziali serial killer. La famiglia della casa accanto che lava l’auto sta sicuramente cercando di cancellare delle tracce di sangue. E perfino il ragazzo delle consegne è certamente coinvolto in loschi traffici che potrebbero avere a che fare con una banda criminale di cui finora i Klatt ignoravano l’esistenza.

Dedo e Carlotta guardano tutti con sospetto. Tutti. Perfino chi li aiuta nelle ricerche e nel superare questa difficilissima situazione famigliare, che spezza il cuore a Carlotta.

Ecco quindi che l’idilliaco “cerchio” - perché la città ha una forma circolare - della fiducia di Sundersheim si trasforma in un covo di bugiardi con segreti inconfessabili.

A tratti sembra di rivedere James Stewart che fantastica su ciò che combina il suo dirimpettaio, mentre lo osserva da La finestra sul cortile. I riferimenti al capolavoro di Hitchcock sono espliciti, e senza alcuna pretesa: Where’s Wanda? piace perché non si prende troppo sul serio, non aspira certo a paragonarsi a titoli così importanti e si limita a raccontarci un pezzo di mondo che tutti conosciamo. Quello di una città “normale” come la città in cui viviamo, fatta da gente “normale” come i nostri vicini, ma piena di segreti nascosti dietro i prati curati e le facciate perfette.

Il tema non è certamente nuovo, ma l’originalità della catena di eventi scatenata dai Klatt ci spinge a continuare la visione, senza fermarci.

Wanda dev’essere qui


Grazie ad alcuni indizi raccolti dalla polizia, Dedo e Carlotta si convincono che la loro figlia sia ancora lì, a Sundersheim, non lontana da casa. Il modo in cui perfezionano la capacità d’introdursi nelle case del circondario e di spiare il vicinato è avvincente e spassoso. Per non parlare, naturalmente, delle varie situazioni che emergono dallo “spionaggio” ponendo ai due continui dilemmi morali sul da farsi: devono intromettersi oppure no? Come possono aiutare senza compromettere la propria posizione? E soprattutto: è il caso di farlo, sottraendo prezioso tempo alla ricerca dell’amatissima figlia?

Mentre l’intera comunità mostra solidarietà portando cibo (lasagne, più che altro, il comfort food europeo per eccellenza) e dicendosi certa che tutto finirà per il meglio, la posta in gioco si alza continuamente.

I segreti della città non sono solo quelli nascosti nelle singole case: c’è anche altro. Qualcosa di grosso. Qualcosa destinato a cambiare per sempre le vite di tutte le persone che vi entrano in contatto.

Fra abiti colorati, arredamenti moderni e al tempo stesso accoglienti, giardini ricchi di fiori - che in qualche caso fanno una fine indecorosa - Where’s Wanda ci accoglie e ci fa sentire parte della comunità, come se ci vivessimo. Come se insieme a Carlotta e Dedo, impegnati a cercare la verità, ci fossimo anche noi.

Novelli detective come questa eccezionale coppia di genitori, non certo perfetta ma destinata a farsi amare da tutto il pubblico.