Zorro: la serie di Paramount+ con Ficarra e Dujardin diverte e omaggia il passato
Scopriamo insieme la nuova versione di Zorro
Abbiamo visto Zorro, la serie franco-belga del 2024 in arrivo su Paramount+ dal 6 dicembre con Jean Dujardin e il nostro Salvatore Ficarra. Al cinema e in TV ci sono state sottoposte così tante versioni di Zorro e della sua storia che l’unico modo per proporne un’altra era quello classico: il mix di avventura e commedia che ne ha fatto la fortuna.
Co-produzione di Belgio e Francia, il nuovo Zorro in TV con 8 episodi è idealmente il seguito della serie TV originaria, quella del 1957 con Guy Williams.
La trama di Zorro
Los Angeles, California. Sono passati 20 anni da quando Don Diego de la Vega (Jean Dujardin, The Artist, The Wolf of Wall Street) indossava i panni di Zorro per combattere il crimine e le ingiustizie. Il padre Alejandro (André Dussollier, Il favoloso mondo di Amélie) sta per passargli il testimone alla guida della città, sebbene scontento del fatto che Diego e la moglie Gabriella (Audrey Dana, L’accusa) non abbiano avuto figli. Ma la situazione si complica e Alejandro, dopo ben 48 anni alla guida della comunità, muore. Don Diego cerca di raccogliere la sua eredità, ma l’enorme debito della città con il perfido Don Emmanuel (Eric Elmosnino, Avenir) lo costringerà a indossare di nuovo maschera e mantello… Ravvivando anche la sua intesa con Gabriella.
Zorro da grande
Per la prima volta, vediamo uno Zorro over 50 tornare in azione dopo che molti, se non tutti, l’avevano dimenticato. Quando Don Diego si rende conto che per combattere le vere ingiustizie in città dovrà tornare a impersonare il vigilante mascherato, tutto cambia. Perché si rende conto che la passione, ormai sopita, con Gabriella si riaccende (da parte di lei) per Zorro, mettendo il nostro Diego in difficoltà.
La serie è ricca di umorismo e citazioni - l’apertura del caminetto in stile bat-caverna con Bernardo nei panni di Alfred, per dirne una - e Salvatore Ficarra, con la sua inimitabile mimica facciale, è perfetto nei panni del servitore muto di Zorro: espressivo come pochi altri.
Il nuovo Zorro punta al divertimento, non a caso come protagonista ha scelto Jean Dujardin.
Jean Dujardin e la cura per la realizzazione
La sua carriera era infatti iniziata quando faceva il comico di cabaret a Parigi negli anni ’90.
Dopo la serie TV Un gars, une fille (1999-2003) e diversi film, l’Oscar come migliore attore per il ruolo di George Valentin nel film muto The Artist gli ha cambiato la vita. Hollywood lo volle per diverse pellicole, come The Wolf of Wall Street e Monuments Men, arricchendo la sua gamma interpretativa che resta comunque legata soprattutto alla fama per le interpretazioni di ruoli comici e personaggi buffi.
Il suo Zorro è divertente, mai sopra le righe, correttamente diversificato fra quando è Don Diego e il vigilante mascherato.
Aggiungete la cura per la realizzazione, che spesso dipinge il cielo blu stellato come in un cartone animato - ma in realtà si rifa ai cartelloni dei fondali della serie originale - e avrete un’idea di cosa vi aspetta.
Attenzione, però: questo Zorro è uno Zorro che funziona particolarmente per un pubblico adulto. L’età dei protagonisti ne fa una serie apertamente indirizzata alla generazione X.
La stessa generazione a cui appartiene l’attore protagonista, tanto bravo da reggere anche da solo il peso del ruolo.