CAT S75 - Test dello smartphone rugged duro a morire
Protezione IP68/IP69K, l'S75 ha superato lo standard MIL-SPEC 810H e consente la comunicazione anche via satellite!
Uno smartphone rugged nasce per resistere a un elevato grado di maltrattamenti, e l'S75 CAT rientra nella categoria dei più interessanti a mercato per prezzo/prestazioni.
La resistenza lo rende adatto a impieghi in condizioni molto difficili, ambienti polverosi, tra acqua o forte umidità, piani d'appoggio sporchi, al riparo da cadute accidentali anche su suolo sconnesso. La spessa superficie che lo circonda è tra le protezioni più solide in circolazione, non occorre aggiungere un guscio, così come non serve preoccuparsi di una pellicola sullo schermo.
Forma e grande sostanza
Il design è di quelli che restituiscono solidità, senza debordare nel grossolano. Dimensioni 171 x 80 x 11.9 mm, la stazza gli ha fatto raggiungere i 268 grammi, inutile girarci intorno: è un po' ingombrante in tasca e usarlo quando si è sdraiati trascorrendo un po' di tempo navigando in rete e per i social costringe spesso a cambiare mano per il peso. È lo scotto da pagare per disporre di uno strumento di comunicazione con un livello di protezione molto al di sopra della media: certificato per resistere a una caduta su acciaio da 1,8 metri di altezza.
Comunicazione 5G, lo slot per la schede è presente all'interno di un vano sigillato da un tappo in gomma: spazio per Nano SIM + MicroSDXC, benché quest'ultimo resti facilmente occupato dalla SIM per la messaggistica satellitare, in assenza della quale si può disporre di doppio numero di telefono. A patto di non accedere troppo spesso a tale vano, il tappo in gomma lascia la sensazione di essere in grado di sigillare senza riserva, pur restando materiale che col tempo potrebbe risentire dell'usura. L'azienda durante la presentazione ha tenuto a sottolineare che l'S75 è pensato per un ciclo di vita non inferiore ai 5 anni.
Per l'estrazione non occorre la spilla, benché avremmo preferito un vano con movimento a scatto che rendesse tutto più facile per chi non ha unghie per agire sulla slitta. La porta USB-C nella parte inferiore non è protetta, così come i due altoparlanti, eppure l'S75 è capace di resistere per circa 35' minuti fino a 5 metri di profondità. Sul lato sinistro è presente un pulsante configurabile, lato destro il tasto power e quello sottostante di controllo del volume a bilanciere (insolita posizione invertita), nella zona superiore il pulsante di colore rosso, che se tenuto premuto per alcuni secondi innesca la procedura di emergenza satellitare verso FocusPoint International. L'assistenza è fornita agli iscritti a tale servizio, pulsante che lascia la sensazione di rischio di pressione accidentale. Oltre alla sezione fotografica, sul retro è presente in zona centrale il sensore per le impronte digitali, francamente un po' piccolo per accogliere un polpastrello adulto.
Schermo e utilizzo
Il display è un IPS LCD da 6.58” pollici a risoluzione 1080 x 2400 pixel (400 ppi) e 120 Hz. Su un apparato di questo livello non si può pretendere la presenza di un più delicato pannello di derivazione OLED, qui si bada alla sostanza, con l'unità priva di elemento antiriflesso che avrebbe migliorato la visibilità del testo con luce solare diretta. Schermo peraltro non oleofobico, le ditate si accumulano piuttosto velocemente, ma il bello è che lo si può lavare sotto acqua corrente e con un po' di sapone senza preoccuparsi.
In caso di contatto con liquidi a base d'olio, come per esempio in un'officina, si possono impiegare anche degli appositi sgrassatori senza temere danni. Abbiamo preferito non testarlo in tal senso, e se le condizioni d'uso normale fossero piuttosto estreme il consiglio è quello di informarsi rispetto a eventuali prodotti aggressivi per la pulizia. L'esperienza d'uso quotidiano è gradevole, smartphone responsivo anche in caso di uso intenso, non ci siamo mai trovati in condizioni di criticità o rallentamenti anche in caso di coinvolgimento di più app.
Ricordando la protezione di tipo IP68/IP69K, l'S75 ha superato lo standard MIL-SPEC 810H, resistente alla nebbia salina e alla pressione, assurde le temperature di esercizio da -30° a + 55° C gradi centigradi. Quindi a meno che non ci si trovi in zone estreme, come per esempio Ojmjakon d'inverno nell'est della Siberia (anche -70° gradi), l'uso dello smartphone è garantito. A bordo SO Android 12, per il wireless Wi-Fi 5 e Bluetooth 5.1.
Fotografia
Comparto fotografico più che dignitoso, con sensore principale a risoluzione 50 Megapixel (f/1.8 wide), grandangolare da 8 Megapixel (f/2.2 ultrawide) e macro da 2 Megapixel (f/2.4), camera frontale da 8 Megapixel (f/2.0 wide). La qualità degli scatti è molto buona, con normale calo in condizioni di scarsa luminosità, dove il singolo flash Dual LED potrebbe non essere sufficiente a illuminare la scena.
Attraverso il sensore principale si dispone di alcune modalità speciali come la subacquea (immaginate la praticità di scatti o video senza protezioni, anche in acqua salata!), così come in super-macro, oppure time lapse o rallentatore. Una modalità “Pro” consente di intervenire sulla velocità dell'otturatore così come il controllo ISO dell'esposizione. Scatto massimo 8165 x 6124 pixel, peccato per l'assenza dello scatto panoramico e la risoluzione massima per i video non superiore al 1080p.
Il satellite che fa la differenza
Precessore Dimensity 930 MediaTek 64 bit e 2,4 GHz, variante del Dimensity 900 (4x 2.2 GHz Cortex-A78 + 4x 2.0 GHz Cortex-A55), memoria base da 6 Gigabyte + 128 Gigabyte espandibili tramite la sopradetta scheda SD. Restando in tale ambito, all'interno dell'unità è presente un chip di tipo NTN (Non-Terrestrial Network), per comunicazioni bidirezionali tramite satellite in orbita. Nel caso dell'S75 la comunicazione può avvenire solo di tipo testuale, non vocale, e comunque quando il dispositivo non riceve alcun segnale GMS/Wi-Fi. Per il momento la copertura operativa è relativa al bacino europeo, con inclusione anche di Canada e Stati Uniti, così come il resto del mondo a eccezione di Federazione Russa, Medio Oriente, Cina e India.
Per la connessione satellitare occorre procedere prima con la configurazione una tantum attraverso rete GSM o Wi-Fi. La connessione è attivabile in assenza di qualsiasi altra linea, solo trovandosi all'esterno il più possibile a cielo aperto, con apertura verso ovest. Per sapere se il collegamento è attivo entra in gioco una specifica applicazione che fornisce un grafico stile bussola con il segnale che da rosso passa a verde per comprendere se si sta puntando l'unità in direzione del satellite. Davvero sorprendente considerando che non si impugna un tipico telefono satellitare, eppure si riesce a stabilire un collegamento con un sistema che si trova a circa 35.000 Km di distanza, segnale che tra andata e ritorno di chilometri ne fa circa 70.000.
Test chiamata di soccorso
L'SOS è ovviamente la ragione primaria per cui questo metodo di comunicazione è stato concepito, trovandosi per esempio in località sperdute come in mare aperto piuttosto che in zona montuosa, dove non è presente alcun segnale GSM o Wi-Fi pubblico. Attenzione che le aziende che fanno capo a questo sistema di gestione della messaggistica prendono molto sul serio una chiamata di soccorso. Una volta attivata occorre rispondere a una serie di domande che inquadrano la gravità della situazione: ma se malauguratamente non si completasse tale procedura, ciò verrebbe considerata un'emergenza di alto livello e scatterebbero i soccorsi immediati rilevando l'ultima posizione del telefono. Immaginate un episodio estremo come per esempio una rovinosa caduta, il lancio del segnale di soccorso e la successiva perdita di conoscenza dell'utilizzatore.
Nonostante la distanza il transito della comunicazione è una questione di una manciata di secondi. Tale sistema può venire utilizzato anche per chattare con un proprio interlocutore (che abbia installato sul proprio “comune” smartphone il medesimo applicativo di conversazione), piuttosto che l'invio a intervalli regolari della posizione del telefono sempre verso un preciso destinatario. In futuro ulteriori funzioni verranno integrate per rendere ancora più immediato il monitoraggio della posizione dell'S75. Il nostro test di collegamento ha dimostrato la semplicità nella connessione, anche in condizioni di fitta vegetazione, e comunicazione reale con la centrale soccorso in pochissimi secondi.
Batteria e gestione energetica
La batteria da soli 5000 mAh ci è sembrata sottodimensionata, specie per un rugged con una funzione così importante come la comunicazione satellitare. Un utilizzo urbano medio con circa 30' minuti di conversazione, navigazione rete e social per qualche ora e costante gestione messaggistica WhatsApp con inizio d'uso alle 6.30 del mattino, ha portato il telefono alle 20 ad avere una carica residua al 14%.
Peraltro la velocità di ricarica sia cablata che wireless non va oltre i 15 Watt. Per un uso sereno occorre disporre di power bank, possibilmente con ricarica solare, imprescindibile quando ci si trova in viaggio lontani dalla civiltà.
In conclusione
Oltre che consigliato ai maldestri che hanno perso il conto delle volte che lo smartphone è scivolato di mano o di tasca, questo rugged è pronto ad affrontare avventure per luoghi impervi grazie allo strepitoso livello di protezione, resistenza fino a 5 metri di profondità, guscio incredibilmente robusto e per questo non esattamente un peso piuma. Android 12 è una garanzia e il SoC consente un utilizzo fluido senza rallentamenti.
Più d'ogni altra cosa il CAT S75 comunica tramite messaggi testuali sfruttando il satellite, peculiarità clamorosa per chi si trova spesso per lavoro o diletto in zone meno frequentate del pianeta. Oltre a un pensiero sulla tenuta dello sportello vano SIM in gomma nel corso degli anni, l'unico vero limite ci è sembrato quello della batteria, per cui è vivamente consigliato accompagnare l'unità con adeguato power bank, meglio ancora se a carica solare.