Mafia: Terra Madre ti trascina in una storia brutale e avvincente di crimine organizzato, ambientata nella Sicilia del primo Novecento. Nei panni di Enzo Favara, un uomo temprato dalla durezza della vita nelle solfare, dovrai lottare per sopravvivere e dimostrare il tuo valore all’interno della spietata famiglia criminale di Don Torrisi. In un mondo dove la fedeltà è tutto e il sacrificio è il prezzo da pagare, ogni scelta influenzerà il tuo destino.
Un mondo spietato e autentico
Immergiti nella straordinaria ricostruzione della Sicilia rurale e urbana di inizio secolo. Tra paesaggi mozzafiato e vicoli oscuri, l’autenticità è la chiave: il gioco, sviluppato con l’Unreal Engine 5, cattura ogni dettaglio, dai campi arati ai lastricati dei borghi. L’intera esperienza è resa ancora più coinvolgente grazie al doppiaggio completamente in siciliano, che ti immergerà nel periodo storico come mai prima d’ora.
Armi, strategie e inseguimenti
Per dimostrare la tua fedeltà al codice della famiglia Torrisi, dovrai padroneggiare un arsenale di armi d’epoca, tra cui coltelli, lupare e pistole, affrontando scontri violenti e ad alto rischio. Ma il crimine non si ferma alla forza bruta: che tu sia a cavallo, al volante di un’automobile d’epoca o in fuga tra le colline, ogni azione richiederà astuzia e determinazione.
La famiglia è sacrificio
Con il suo giuramento, Enzo abbraccia un destino fatto di potere, responsabilità e pericoli. Entrare nella famiglia Torrisi non significa solo ottenere una via d’uscita dalla povertà, ma anche accettare il peso di un codice d’onore che richiede fedeltà assoluta. Nel mondo di Mafia: Terra Madre, la famiglia è tutto, e proteggere ciò che conta di più richiederà ogni fibra del tuo essere.
Un’esperienza imperdibile per l’estate 2025
In arrivo nell’estate del 2025, Mafia: Terra Madre offre un racconto cinematografico unico nel panorama videoludico. Preparati a vivere un dramma criminale intenso e realistico che ti porterà nel cuore di una delle epoche più affascinanti e oscure della storia italiana.
