Goldrake U, il robot di Go Nagai torna in TV in Italia
Era il 4 aprile del 1978 quando Goldrake faceva il suo esordio sulla televisione italiana. All’epoca l’arma-robot giunta dal pianeta Fleed era un alieno tra gli alieni, primo esponente di un’animazione e di una fantascienza ancora sconosciuta al pubblico italiano, al punto da richiedere una breve introduzione affidata alla nota e rassicurante annunciatrice Rai Maria Giovanna Elmi. Il 6 gennaio 2025, a quasi 47 anni dal suo esordio, Goldrake è tornato sulla televisione italiana, ancora una volta su Rai2, forse per nostalgia o forse per provare a rilanciarsi nuovamente come il canale d’avanguardia del pacchetto pubblico.
Goldrake U è un reboot del Goldrake che conosciamo
La scommessa compiuta sul finire dei ‘70 da Rai2, si dice su intuizione di Nicoletta Artom che ne vide alcuni episodi al MIFEM del novembre 1977 alla ricerca di nuovi prodotti per bambini per la Tv di Stato, fu stravinta e la Goldrake-mania dilagante che ne conseguì fu l’apripista per lo sbarco di numerosi altri prodotti d’animazione arrivati da Oriente. Per questo motivo, l’Italia è oggi uno dei pochi luoghi al di fuori del Giappone in cui il mito di Goldrake (Grendizer in originale) è ancora pulsante, insieme a Francia e Arabia Saudita, altri due paesi folgorati dal fascino del robottone ideato da Go Nagai.
Proprio dalla saudita Manga Production in collaborazione con lo Studio Gaina dal Giappone arriva la nuova serie andata in onda su Rai2, Goldrake U, un reboot della serie originale. La strada presa dalla nuova produzione quindi è stata quella di un reset e di una nuova narrazione dell’arrivo di Actarus e del suo letale Goldrake sulla Terra. I nomi coinvolti nel progetto iniziano da Go Nagai, salito a bordo come produttore esecutivo e proseguono con quelli di altri talenti già visti all’opera in altre serie di successo: Mitsuo Fukuda e Shun Kudo alla regia, Ichiro Ockouchi e Tatsuto Higuchi alla sceneggiatura, Ko Inaba, AF_KURO e Junichi Akutsu per il mecha design.
Cosa succede nei primi episodi di Goldrake U
Come detto poco fa, Goldrake U è un reboot, ovvero una nuova serie che non tiene conto di quanto successo in precedenza e fa ripartire la storia da zero, solitamente con qualche variazione rispetto alla versione originale. In questa nuova versione giappo-saudita del mito fondativo di Goldrake, l’incipit ha luogo a Riad dove un oggetto luminoso viene colto mentre si schianta al suolo nel deserto. L’evento non sfugge al Centro Ricerche sull'energia fotonica del Giappone che invia immediatamente Sayaka Yumi e Koji Kabuto dal distaccamento suadita della Fondazione Kabuto a indagare. La coppia riesce a trarre in salvo un giovane, anche grazie all’intervento di Mazinga Z pilotato da Koji stesso, nipote dell'inventore del robot difensore dell’umanità.
Col procedere dei minuti le distanze dall'originale si acuiscono: il ragazzo, ribattezzato Actarus dai suoi salvatori, ha perso la memoria e per qualche tempo vive ignaro alla fattoria di Koji finché un giorno la vista del Mazinga Z risveglia in Actarus il ricordo del suo vero nome, Duke Fleed, e del suo luogo d’origine, il pianeta Fleed da lui distrutto durante uno scatto d’ira al comando di Goldrake. La rivelazione spinge Actarus a decidere per l'eliminazione di Goldrake lanciandolo verso il Sole, ma prima che Koji riesca a dissuaderlo, l’arrivo dell’Esercito dell’Alleanza di Vega in cerca del Goldrake costringe entrambi a entrare in azione. La battaglia che ne segue illustra la superiorità di Goldrake tanto agli umani quanto agli invasori.
Come detto, non solo l’Arabia Saudita è stata colpita dalla Goldrake-mania, ma anche la Francia, ed ecco che l’attacco dell’Esercito di Vega del secondo episodio è scatenato proprio sulla Francia. In precedenza, Actarus era stato colpito da un attacco di panico a bordo di Goldrake ed è precipitato insieme a Koji. Qui il giovane alieno ha tempo di raccontare un po’ più delle sue origini e scopriamo che il suo gesto d’ira è stato generato dal tradimento di Cassado, che ha ucciso i genitori di Duke Fleed per impossessarsi del suo Goldrake.
Salvato dagli alleati, Actarus decide di tornare sul Goldrake per difendere l’umanità, non prima però di aver indossato un anello bomba controllato da Koji, nel caso dovesse perdere nuovamente il controllo. Lo scontro però da Parigi si sposta a Roma (entrambi omaggi espliciti della produzione alla fanbase) dove Actaurs/Duke Fleed si scontra con Cassado, riuscendo a catturarlo. Quest’ultimo, tuttavia, riesce a contattare la sua serva Naida e a farla giungere sulla terra per aiutarlo e uccidere Actarus. Il quarto episodio, questa volta ambientato in Giappone, è quasi interamente dedicato a Naida e al suo valoroso sacrificio.
Le nostre prime impressioni su Goldrake U
Le reazioni sgomente dei fan di vecchia data d’oltralpe che si potevano intercettare su internet sono presto spiegate: Goldrake U è piuttosto distante dalla serie originale, sia nello svolgimento degli eventi, sia per come vengono affrontati (anche se già nel terzo/quarto episodio pare che alcune distanze narrative vadano ricucendosi). Manga Production e Gaina hanno confezionato un prodotto che di certo richiama l’originale, ma è pensato per soddisfare i gusti più moderni: inevitabile volendo avere qualche speranza di esportare il prodotto oltre la manciata di paesi coinvolti. I valori produttivi messi in campo sono buoni, ma non eccelsi al livello di altre produzioni recenti (pensiamo a DanDaDan o il remake di Ranma su Netflix), ma a fronte di qualche sequenza un po’ povera come il surreale GP di Riad dove Actarus batte le storpiature di leggendari piloti di moto, altre scene di combattimento invece risultano invece piacevoli e a tratti spettacolari.
Il limite principale di Goldrake U è il suo muoversi a cavallo tra due momenti nel tempo ormai distanti, come il 1978 e il 2025, nel tentativo di piacere a un pubblico più vasto ed eterogeneo possibile. E se sul versante dell’animazione la sintesi in qualche modo trova una propria strada, con elementi come i fermo immagine a fine puntata che si avvertono come citazioni e omaggi, sul piano della narrazione si registra qualche attrito in più tra il dramma personale di Actarus e l’ingenuità di un tempo con cui viene vissuto: l’esempio lampante è il surreale scambio tra Actarus e Koji sull’anello-bomba, in cui la promessa di ucciderlo è accompagnata da espressioni sorridenti e soddisfatte. Ma soprattutto, oggi Goldrake non ha l’impatto rivoluzionario che poteva avere nel 1978 e intorno si possono trovare su tutti i principali servizi serie d’animazione di qualunque genere e di qualità ben superiore a questo Goldrake U. L’operazione però non è fallimentare e se siete appassionati del robottone e non vivete la nostalgia come una guerra di religione può risultare una visione interessante.