Follow Me – Quando il social gronda sangue

Follow Me racconta di Cole Turner (Keegan Allen), vlogger che per i dieci anni dei suoi successi online si ritrova a festeggiare in quel di Mosca con gli amici più cari. In testa al comitato di benvenuto c'è Alexei (Ronen Rubinstein), figlio di un potente oligarca locale che dopo una notte mondana che ha rischiato di finire male, accompagna tutti all'interno di un'escape room. Presso una lurida prigione bolscevica i ragazzi vengono separati: spetterà inizialmente a Cole risolvere enigmi per aprire serrature, agire su vari meccanismi di tortura e liberare i compagni di un percorso dai risvolti sempre più macabri e sanguinolenti.

All'inseguimento dell'originalità perduta

Inizia come un qualsiasi altro film in cui l'escape room è al centro della scena, con un paio di idee che non avrebbero sfigurato all'interno della saga di Saw – L'enigmista. Poi le atmosfere di Follow Me virano verso la carneficina (online) a pagamento sulla falsariga di Hostel, all'interno di una vicenda che sottotraccia orchestra una elaborata (e sempre meno credibile) messinscena stile The Game di David Fincher. Regia, sceneggiatura e immagini complottano fino a un istante prima della rivelazione finale, rendendo difficile comprendere cosa stia realmente accadendo: una volta ai titoli di coda i conti su quanto accaduto tornano ben poco. La sensazione è quella che non avendo grosse idee originali per la testa sia stato meglio gettare la qualunque nel calderone della storia, non importa quanto credibile, con una prima mezz'ora da buttare via e il resto facilmente dimenticabile. Nel probabile tentativo di raccogliere consensi attingendo a molteplici opere horror più o meno riuscite, ci si ritrova di fronte a un percorso narrativo che tende più a sfiancare che terrorizzare. Benché attuale, la riflessione ultima sul potere di social e piattaforme di comunicazione che spingono all'estremo pur di guadagnare in click è sfilacciata e passa in sordina. Peccato, perché qualche passaggio è più che funzionale e calzante: come i lerci e inquietanti torturatori ante-litteram, assieme a loro i soggetti con le maschere antigas e qualche momento che ammicca al granguignolesco senza avere il coraggio d'essere concretamente feroce. Follow Me (aka No Escape) è il secondo film di Will Wernick, da lui scritto e diretto nel 2020 dopo il poco riuscito Escape Room del 2017. Tra i pochi volti noti del cast quello del bravo attore sovietico Pasha Lychnikoff, che qualcuno forse ricorderà in opere come Miami Vice (2006) o Die Hard - Un buon giorno per morire (2013).

Tecnicamente di alto livello

Girato interamente digitale con camere RED a imprecisata risoluzione, il Blu-ray offre il formato immagine originale 2.35:1 (1920 x 1080/23.97p), codifica AVC/MPEG-4 su BD-50 doppio strato. Eccellente codifica, davvero difficile scorgere accenni di limitazioni nelle sfumature colore, benché grossa parte degli eventi si svolga di notte e in ambienti poco illuminati. La profondità dei neri non colpisce più di tanto, ma tale risultato è da ricondursi alle scelte del direttore della fotografia Jason Goodell (già curatore della luce in Escape Room). Disponibile all'estero anche in versione 4K/UHD ma senza traccia italiana.

DTS lossless 24 bit

Sezione audio molto curata con doppio DTS-HD Master Audio 5.1 canali italiano e inglese, sempre 24 bit. L'ascolto è in grado di enfatizzare ripetutamente la scena, aumentando la tensione del momento tra parlato, effetti e accompagnamento musicale. In presenza di subwoofer lo spettacolo acustico aumenta in corposità e violenza. Particolarmente consigliato passare alla traccia originale per un'avventura più immersiva e connessa al resto del tessuto sonoro.

Extra

Come extra è disponibile il trailer. L'edizione Midnight Factory di Plaion/Koch Media sia DVD che Blu-ray include un interessante libretto di approfondimenti testuali a cura di Nocturno