Freaks Out, l’intervista al regista Gabriele Mainetti

Abbiamo incontrato Gabriele Mainetti, il regista di Freaks Out e Lo chiamavano Jeeg Robot: ecco cosa ci ha raccontato.

In occasione di Etna Comics 2022, abbiamo incontrato Gabriele Mainetti, un regista che con i suoi film ha portato una ventata d’aria fresca nel cinema italiano contemporaneo. Il cineasta italiano ci ha parlato dei protagonisti di Freaks Out. Continua a leggere l’articolo per scoprire tutte le curiosità e non perdere la videointervista.

Chi è Gabriele Mainetti?

Nato nel 1976 e laureato in Storia e Critica del Cinema presso l'Università degli Studi Roma Tre, Gabriele Mainetti è attualmente un celebre regista romano. Dopo aver studiato presso l'Università degli Studi Roma Tre, ha frequentato dei corsi presso la Tisch School of the Arts di New York e alcuni laboratori tenuti a Roma.

Mainetti ha recitato inoltre in diversi film, tra cui Il cielo in una stanza, Un altr'anno e poi cresco, Maestrale e Ultimo stadio. Nel 2015 - con la Goon Films, la sua società di produzione – realizza Lo chiamavano Jeeg Robot, il suo primo lungometraggio, presentato in anteprima alla decima edizione della Festa del Cinema di Roma. Il film ha ricevuto un’accoglienza positiva, conquistando ben 7 David di Donatello (su 16 nomination).

Il suo secondo film - Freaks Out – arriva nel 2021. Questo lungometraggio, che trasporta gli spettatori in un mondo spettacolare e catastrofico, è un’opera estremamente innovativa. Durante la 78ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia vince il Premio Pasinetti speciale, il Leoncino d'oro (assegnato dalla giuria dei giovani di Agiscuola), la Soundtrack Stars Award 2021, il riconoscimento Carlo Lizzani, Sorriso Diverso Venezia Award e il Premio RB Casting per la migliore interpretazione italiana ad Aurora Giovinazzo. Freaks Out si aggiudica inoltre 6 David di Donatello (su 16 candidature).

I protagonisti di Freaks Out: l’intervista a Gabriele Mainetti

Durante l’intervista, abbiamo parlato dei protagonisti di Freaks Out, personaggi che, lacerati nel profondo a causa di diverse situazioni personali e sociali, decidono di interessarsi agli altri.

Intervistatore: “I protagonisti di Freaks Out sono eroi moderni costretti a confrontarsi con l’orrore del passato. Potrebbero questi personaggi rappresentare lo spirito degli eroi popolari di oggi in cerca del proprio posto nel mondo?”

Gabriele Mainetti: “In realtà ho cercato il più possibile, rievocando quel periodo storico, di creare dei personaggi che fossero credibili nel ’43. Però è vero: la penna di chi scrive è di oggi, quindi sono dei personaggi di oggi. Freaks Out, mettendo in collegamento il passato e il futuro, è una dichiarazione che sia io che Nicola (Nicola Guaglianone, n.d.r.) facciamo. Siamo noi che parliamo, le persone nate negli anni ’70. Non è un’operazione filologica del ’43 perché sinceramente è quasi impossibile creare un film perfetto come Roma città aperta. Io lo spero, ma dovrete dirlo solo voi se sono eroi popolari dell’oggi. Perché se i ragazzi, soprattutto, si divertono con questi personaggi significa che allora ce l’abbiamo fatta.”

I protagonisti del film sono alcuni “freak” che, per superare le loro fragilità umane, decidono di formare una famiglia. Mainetti descrive quindi questi individui come personaggi credibili nel ’43, ma – essendo stati creati oggi – presentano caratteristiche attuali.

Io, prendendo la grande lezione di Sergio Leone, non ascolto il cinema americano che sembra sempre sapere cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, con eroi che fanno delle scelte senza problemi. I nostri eroi sono dei codardi, dei vigliacchi, pieni di idiosincrasie, egoiste, un po’ come siamo noi. Poi, ad un certo punto, perché lacerati nel profondo, decidono di interessarsi agli altri, che è la cosa che secondo me avrebbe bisogno questo paese.

Gli eroi di Freaks Out – secondo chi scrive – sono quindi esseri umani “normali”, eroi popolari in cerca del proprio posto nel mondo.

Mainetti premiato agli UZ Awards

Abbiamo anche assistito alla premiazione degli UZ Awards, un evento – legato a Etna Comics – creato per valorizzare opere e personalità di spicco nel mondo dei nuovi media. In questa occasione, Freaks Out (qui la nostra recensione) si è aggiudicato il premio “Best Picture”, “Best Achievement in Directing” a Gabriele Mainetti, “Best Performance in a Motion Picture” ad Aurora Giovinazzo.

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