Gli horror mi fanno paura, ma amo follemente il mio lavoro: Jamie Lee Curtis racconta Halloween Kills.
Gli horror mi fanno paura, ma amo follemente il mio lavoro: Jamie Lee Curtis racconta Halloween Kills.
Le verrà consegnato il Leone d'Oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia 78. Una scelta anticonvenzionale rispetto al solito, che omaggia un'icona dell'horror che ha dovuto lottare contro tutti: contro gli studios, le paure, le femministe.
Il personaggio di Laurie Strode è stato cruciale, ma ha provocato anche sofferenza alla sua interprete Jamie Lee Curtis. L'attrice nel 2021 è l'interprete di un'icona femminista al cinema, una sopravvissuta al dolore e al trauma che lotta per la sua salvezza e contro la sua paura. All'epoca del primo film Halloween – La notte delle streghe (1978) però venne attaccata dai movimenti di liberazione della donna:
Per me è sempre stato incredibile come Laurie come personaggio fosse odiato dai movimenti femministi e solo oggi si riconosca la sua intelligenza, la sua capacità di lottare contro le avversità come elementi positivi, controcorrente all'epoca e attualissimi.
Nel mondo degli appassionati degli horror invece Laurie è un'istituzione, tanto da tornare nei capitoli della nuova trilogia di Halloween. In Halloween Kills la vediamo sospesa tra il desiderio di farla finita con Myers e la nascita di una nuova consapevolezza circa la vera natura dell'assassino seriale. Sul perché Laurie sia tanto amata però non ha dubbi:
Siamo tutti umani. Tutti amano Laurie perché ogni spettatore si identifica nel suo trauma. Ognuno di noi ha un Michael con cui fare i conti, un Uomo Nero con cui combatte dentro di sé. Può essere una persona, una situazione, un ricordo traumatico. Laurie suscita empatia in quella parte del nostro animo.
Un altro elemento vincente di questa longevissima saga (dodici capitoli, un tredicesimo già annunciato e in arrivo l'anno prossimo) secondo la sua attrice simbolo è la sua veridicità. Gli anni passano, ma Halloween rimane lontana da effetti visivi digitali e CGI, dandole un grado di brutalità altrove ignoto:
La brutalità di questo film non è una costruzione, è ricreata sul set, realisticamente. Gli attori girano tutte le scene: i combattimenti, le fughe, la violenza. In post produzione si fa pochissimo. Anche i cadaveri sono fatti col trucco, ma sono lì sul set, ricoperti di sangue. Non ci sono tanti effetti digitali e credo sia questo il segreto del successo della serie.
In Halloween Kills sono tanti i ritorni di personaggi cult dei primi film oltre all'inossidabile Laurie. C'è il dottor Loomis, c'è lo sceriffo Beckett. Il tentativo è quello di coinvolgere i vecchi fan tentando di creare una nuova leva di giovani appassionati, da convertire al senso originale del personaggio creato da Debra Hill e John Carpenter.
Se John Carpenter è ancora coinvolto nel progetto di Halloween (ha composto le musiche di questo film), la sua compagna dell'epoca, co-sceneggiatrice e produttrice Debra Hill viene ricordata da Curtis come una figura chiave per rendere Halloween ciò che è ora:
Voglio parlare di lei, voglio ricordare Debra: Laurie esiste grazie a lei, partner, co-sceneggiatrice e produttrice di Halloween al fianco di Carpenter. Le donne della trilogia originale sono così personaggi così forti e indimenticabili e proprio grazie a lei. Non credo Laurie sarebbe esistita così come la conosciamo senza di lei. Halloween come serie di film le deve tantissimo.
Venezia quindi di prepara a festeggiare una vera icona del cinema horror, che però è molto meno tosta di quanto si potrebbe pensare. Jamie Lee Curtis non guarda tanti film horror perché la spaventano...e forse é proprio questa la sua arma segreta:
Non ho mai studiato recitazione, sono un'attrice che si basa solo sull'esperienza, senza formazione. Prima di un film mi preparo emotivamente, cerco d'immedesimarmi nelle emozioni del personaggio. Odio questo genere di film slasher perché nella vita io sono una persona che si spaventa davvero facilmente. Forse il mio successo come scream queen è dovuta proprio a questo: io mi spavento per davvero, la mia reazione è genuina.