Alita: Angelo della Battaglia

di

Anteprima a cura di Luigi Semplicino

Se è vero che una rondine non fa primavera, è altrettanto vero che la stagione della fioritura è partita con il piede giusto. Così si può rappresentare, in sintesi, l’attesa anteprima di Alita: Angelo della battaglia, l’adattamento cinematografico del manga creato da Yukito Kishiro e riproposto sul grande schermo dal genio pulp Robert Rodriguez, che si è avvalso della sapiente esperienza di James Cameron proveniente dalla realizzazione di Avatar.

Nove spezzoni di film, nove estratti – per altro ancora in lavorazione - che più di una volta hanno fatto spalancare la bocca per la capacità potente di incollare allo schermo, grazie a un character design ispirato, a combattimenti frenetici, a coreografie di battaglia tutt’altro che scontate, ad ambientazioni realizzate maniacalmente, a una colonna sonora davvero incalzante nei momenti concitati e profonda nei momenti chiave.

E3 2018 Trailer

La riproposizione dei personaggi e i loro interpreti sono davvero azzeccati, con Alita, interpretata da Rosa Salazar, che lascia trasparire sia la sua dolcezza, sia la sua innata predisposizione al combattimento, tutto in modo molto naturale, due facce della stessa medaglia che per merito degli sceneggiatori non contrastano mai e che danno profondità al personaggio. Menzione speciale per i villain, davvero esaltanti e ricreati in modo spettacolare, carichi di quella grottesca forza oscura che trasudava sì dai manga, ma resi a schermo anche meglio di come ce li aspettavamo.

Dicevamo, le ambientazioni. La resa visiva è assolutamente incredibile e fa forza sulla suggestione che solo una sapiente commistione tra colori, illuminazione ed effetti speciali sa dare. Spicca, tra tutte, la spettacolare Città di ferro, ricreata in modo credibile, fedele ai dettami originali ed estremamente dettagliata. Abbiamo scovato inoltre brevi riferimenti neanche troppo celati alle ambientazioni di Star Wars, Sin City e Alien, oltre al classico “It’s a trap!”.

La commistione tra le parti girate con la telecamera e quelle ricreate in computer grafica è assolutamente perfette, molto spesso non si riesce a percepire quali siano le parti reali e quali prodotte in 3D, creando una miscela davvero gratificante per gli occhi e una magia visiva come poche altre volte è capitato sul grande schermo.

Come era inevitabile, il mood del film è stato addolcito di molto rispetto al crudo ed esplicito manga, rendendolo più apprezzabile dalle nuove generazioni, pur mantenendo una fedeltà di fondo che non può che far piacere ai fan di lunga data.

Insomma, da quanto abbiamo potuto vedere è un po’ prematuro parlare di miracolo, ma le premesse per un film assolutamente spaccamascella ci sono tutte. Alita merita tutta la vostra attenzione, che siate neofiti della cyborg guerriera o fan di lunga data, e siamo sicuri che uscendo dalla sala qualcosa vi avrà lasciato, soprattutto perché uno dei temi proposti - al di là di ogni visione politica - è l’accettare il diverso per quello che è. Crediamo che il film, come il manga del resto, abbia tutte le carte in regola per lasciarvi molte domande etiche e tanti spunti di riflessione.

Alita: Angelo della Battaglia

DAL CINEMA AL MANGA: LA GENESI DI ALITA

A cura di Giuseppe De Luca

Siamo agli inizi del 1997 e, grazie alla Planet Manga, arriva in Italia un manga sconosciuto al grande pubblico nostrano, ma che aveva riscosso grande successo anche negli Stati Uniti, dove difficilmente il fumetto giapponese riscuoteva i favori del pubblico.

Il nome di quel manga era Alita – Angelo della Battaglia.

In realtà un tentativo di portare il manga in Italia era stato già fatto dalla Granata Press

Con l’uscita del film dedicato ad Alita è alle porte (14 febbraio 2019, segnatevi la data per il San Valentino più bello di sempre) vogliamo spiegarvi cosa ha portato un regista di fama mondiale come James Cameron ad innamorarsi dalla piccola ma letale Cyborg.

Uscito a fine del 1990 in Giappone, il manga di Yukito Kishiro originariamente non aveva questo nome. Infatti il titolo dell’opera giapponese è “Gunnm”, contrazione di “Gun’s Dream” (Sogno di una pistola), che indicava come il progetto iniziale prevedeva che Alita fosse specializzata nella armi da fuoco.

Quando la Viz Communications alla fine del 1994 decise di portare il manga negli Stati Uniti decise di cambiare il nome in Battle Angel Alita, visto che il suono Gunnm era troppo complicato per il pubblico americano, cambiando anche il nome della protagonista da Gally ad Alita.

LA STORIA

In un futuro distopico post-apocalittico ci troviamo nella “città discarica”, un agglomerato urbano nato sui rifiuti della città sospesa Salem.

A frugrare tra le cianfrusaglie gettate dai cittadini di Salem troviamo il dottor Daisuke Ido specializzato in impianti cibernetici) che trova il cyborg Alita, il cui corpo è praticamente distrutto, ma il cui cervello è ancora intatto, anche se in stato di stasi per preservarsi.

Ido decide di portare il corpo del cyborg nel suo laboratorio dove decide di ripararla e donarle un nuovo corpo. Dopo averla svegliata scopre che la ragazza ha perso completamente la memoria e decide di darle il nome del suo gatto morto di recente, per l’appunto  Alita.

Noctis DLC

La storia del manga può essere divisa in 3 parti.

Nella prima osserviamo come Alita si approccia alla realtà della città discarica, ma soprattutto vediamo i primi accenni del passato della ragazza, che si scopre essere in realtà una fantastica combattente che usa la tecnica del “Panzer Kunst” , arte marziale creata per combattere nemici corazzati e di grosse dimensioni, fondamentale nell’era spaziale con l’arrivo dei cyborg.

In questo periodo Alita conosce anche l’amore (come una vera e propria adolescente anche se in realtà dovrebbe avere oltre 300 anni) e inizia ad interrogarsi sul significato della sua vita e sulle origini della città sospesa Salem.

La seconda parte è quello che viene definito il “Ciclo del Motorball”: dopo alcuni avvenimenti (di cui non facciamo spoiler in questa sede), Alita si ritrova a far parte del circuito professionistico del Motorball, uno sport violento ma altamente spettacolare (che strizza l’occhio al film del 1975 Rollerball).

Grazie alle sue doti di combattente, Alita scala velocemente posizioni nelle classifiche del Motorball, arrivando al grande scontro con il campione della prima divisione, l’imperatore Jashugan.

Conclusa la carriera nel Motorball, ha inizio la terza ed ultima parte della storia, dove Alita conoscerà quella che sarà la sua nemesi, lo scienziato pazzo Desty Nova. Desty Nova non è un vero e proprio “villain” ma, a causa della sua follia, conduce esperimenti inumani atti a dimostrare la veridicità della dottrina del karma, da cui è ossessionato.

La città di Salem ingaggia Alita per rintracciare Desty Nova e catturarlo, al fine di poter sfruttare il suo incredibile genio e le sue invensioni per il bene della popolazione, ma la serie finisce con Alita e Desty Nova lavorare insieme per distruggere la società utopistica ma malata di Salem.

Alita: Angelo della Battaglia

E' indubbio che il successo di Alita sia dovuto a molteplici fattori.

L’ambientazione cyberpunk, gli scontri spettacolari, il disegno altamente dinamico, sicuramente sono importanti, ma se dovessi dirvi il motivo per cui sono follemente innamorato di questo manga è il poter osservare il processo di crescita di Alita, sia mentale che fisica (il passaggio da un corpo cyborg ad un altro). La storia inizia con Alita fondamentalmente ingenua e curiosa di cosa ha da offrire il mondo, ma che piano piano prende progressivamente coscienza di chi fosse e delle sue potenzialità, fino a comprendere quali sono le sue responsabilità che la portano a fare scelte difficili ma coerenti con quello che è diventata. Anche lei, come tutti noi, si pone le classiche domande del “chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo” che l’essere umano  affronta da sempre.

Oltre ad Alita – Angelo della Battaglia, Kishiro ha scritto altre storie legate al mondo di Alita, dandogli una precisa collocazione cronologica agli eventi.

Alita: Last Order è teoricamente un sequel di Alita – Angelo della Battaglia che però non inizia da dove era finita la serie principale, ma da alcuni capitoli prima, di fatto riscrivendo il finale del manga. Anche in questa serie i combattimenti fanno la parte del leone in molte scene (tanto che si svolge un vero e proprio torneo chiamato Z.O.T. – Zenith of all Things), ma soprattutto vengono svelati molti altri retroscena del passato di Alita e della storia della Terra.

Del 2017 invece è Alita: Mars Chronicles. La storia inizia come un prequel di Alita – Angelo della Battaglia, ma già dal secondo volume si collega al finale di Alita: Last Order diventandone quindi un sequel.

DAL MANGA AL CINEMA

Fin da quando il manga è arrivato negli Stati Uniti, tra i suoi più grandi fan vi è sempre stato James Cameron.

Il regista di Aliens, The Abyss, Terminator, Titanic e Avatar è da sempre innamorato di Alita e del suo personaggio, tanto che nel 2000, ha prodotto la serie TV Dark Angel (con una giovanissima Jessica Alba), il cui personaggio Max Guevara ricorda in molti aspetti proprio l’eroina del manga di Kishiro.

Girare un film su Alita è stato sempre un sogno nel cassetto di Cameron, ma in seguito al successo planetario di Avatar, il regista si è trovato costretto a mettere da parte il progetto per dedicarsi ai sequel di quest’ultimo.

Ultimamente ha deciso di ricoprire “semplicemente” il ruolo di produttore e assegnare la regia del film a Robert Rodriguez, il pupillo di Tarantino, già conosciuto per la trilogia del Mariachi, Sin City, Dal Tramonto all’Alba e Spy Kids.

Con un budget da vero e proprio blockbuster , circa 150 milioni di dollari, il film dovrebbe ricoprire gli eventi del manga fino alla fine del ciclo del Motorball, visto che nelle scene del trailer non si scorge la presenza di Desty Nova (presente soprattutto nell’ultima parte del manga), anche se la presenza di Jackie Earle Haley nel cast in un ruolo ancora non precisato potrebbe lasciare qualche speranza di vedere lo scienziato pazzo almeno in qualche spezzone del film, lasciando le porte aperte per un eventuale secondo film per concludere la storia come l’abbiamo conosciuta nel fumetto.

Per chi ha avuto modo di vedere parte del film in preview per la stampa ha già affermato che Alita potrebbe essere un nuovo step della tecnologia CGI di cui Cameron è da sempre stato  un maestro, visto che ogni volta i suoi film hanno rappresentato un’evoluzione di questa tecnologia (Avatar lo abbiamo tutti davanti agli occhi, ma ricordiamoci il T-1000 di Terminator 2).

A questo punto non resta che aspettare il 14 febbraio 2019!

Iscriviti alla Newsletter

Resta aggiornato sul mondo Gamesurf: anteprime, recensioni, prove e tanto altro.

ISCRIVITI