Come Barbarella e il metal anni ‘80 hanno plasmato Ant-Man 3: intervista al cast e al regista
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Come si costruisce visivamente un regno subatomico inesplorato anche dalla scienza ufficiale? Come s’interpreta un personaggio di cui esistono infinite versioni l’una in lotta contro l’altra? Sono tante le sfide che Ant-Man and the Wasp: Quantumania ha dovuto affrontare durante i tre anni e mezzo in cui è stato ideato e realizzato.
Il nuovo film che apre la fase 5 del Marvel Cinematic Universe (MCU) si presenta come una pellicola di sapore fantascientifico classico, che porta tre generazioni di Ant-Man e Wasp all’esplorazione del Regno Quantico, con la leggerezza e l’ironia che da sempre contraddistingue i film incentrati su Scott Lang e il suo essere “un tipo normale” diventato supereroe.
Durante la conferenza stampa di presentazione del film, il regista, i produttori e il cast capitanato da Paul Rudd hanno risposto a molte domande sulla realizzazione della pellicola, spiegando di aver tratto ispirazione per il Regno Quantico nei posti più inaspettati.
Scopri cosa è successo nel dietro le quinte di Ant-Man 3 continuando a leggere il nostro approfondimento. Rispondono alle domande su Ant-Man and the Wasp: Quantumania le star del film:
- Paul Rudd - Scott Lang/Ant-Man
- Evangeline Lilly - Hope Van Dyne/Wasp
- Jonathan Majors - Kang il Conquistatore
- Kathryn Newton - Cassie Lang
- Michelle Pfeiffer - Janet Van Dyne/Wasp
- Michael Douglas -Dr. Hank Pym
- Peyton Reed - regista
- Kevin Feige - produttore
- Stephen Broussard - produttore
Nella locandina del film si parla di una dinastia, quella che parte da Hank e Janet. Ci puoi spiegare un po’ questo tema e dirci quali sono gli altri attorno cui ruota il film?
Peyton Reed - Questo film presenta di per sé una dinastia. Ci sono Hank Pym e sua moglie Janet, ci sono gli Ant-Man e Wasp in carica, c’è ovviamente Cassie che è cresciuta circondata da persone straordinarie e comprensibilmente ora vuole diventare una supereroina anche lei. Cassie rimane lo sprone per suo padre Scott, ciò che lo rende davvero un eroe.
*Un altro tema di questo film sono i segreti. Come scopriamo all’inizio di ***Ant-Man and the Wasp: Quantumania, tutti stanno nascondendo qualcosa a Scott e al resto della famiglia. Janet non ha detto agli altri tante cose successe nel Regno Quantico avvenute nei 30 anni in cui è rimasta lì, Cassie e Hank stanno nascondendo qualcosa a Scott riguardo agli esperimenti scientifici che stanno conducendo…ci saranno molte sorprese.
Parlaci un po’ del Regno Quantico, protagonista sin dal titolo.
Peyton Reed - Questo film è molto incentrato sul Regno Quantico, che prima della pellicola conosceva nei dettagli solo Janet. È un film a cui abbiamo lavorato per 3 anni e mezzo, guardando a ogni tipo di fonte per creare questo mondo: le foto dei microscopi subatomici, quelle delle riviste di musica metal anni ’80, ci siamo ispirati anche al Mago di Oz. Ovviamente abbiamo guardato a classici della fantascienza come Barbarella e alle splendide copertine a colori dei tascabili di fantascienza degli anni ’50 e ’60, che hanno un immaginario visivo molto specifico. Abbiamo riunito i migliori artisti visivi a un tavolo e gli abbiamo detto di portarci le loro idee più folli per questo regno. Il film ci porta in questi scenari fantascientifici divertenti e meravigliosi: lo esploriamo per due ore, come in una vera avventura.
Kevin, perché avete scelto proprio questo film come inizio della fase 5 del MCU?
Kevin Feige - Abbiamo scelto Ant-Man and the Wasp: Quantumania come inizio della fase 5 perché volevamo cominciare un nuovo arco narrativo con personaggi già amati dal pubblico.
La famiglia Pym/Lang è un’ottima compagnia per incontrare un villain spaventoso come Kang.
In questo genere di film poi pensiamo alle cose con largo anticipo. Considera che per esempio nel primo film di Ant-Man non si vede il volto della prima Wasp: già all’epoca noi speravamo di andare avanti, di fare altri film e di poter avere Michelle Pfeiffer nel ruolo.
Paul, come ritroviamo il personaggio di Scott in questa terza avventura?
Paul Rudd - All’inizio di questo film Scott si sta godendo il suo giro della vittoria attorno al campo, perché ha contribuito in maniera fondamentale al salvataggio della Terra durante gli ultimi film degli Avengers. È concentrato sul godersi il momento, ha anche scritto un suo libro in merito. Ora però vorrebbe passare più tempo con la sua famiglia. Si rende conto che si è perso per strada ancora più tempo con la figlia, per colpa del blip. Ora desidera solo fare il papà, confrontarsi con le idee di una figlia ormai 18enne, che pensa in maniera diversa da lui.
Quello che mi piace del personaggio di Scott è che lui è proprio un tizio normale, uno che si chiede ancora: ma che ci faccio qui? Scott ha delle riserve, delle qualità umane. Vorrebbe solo fare il padre.
Evangeline, anche il personaggio di Hope è in continua evoluzione. Dove la ritroviamo nel terzo film?
Evangeline Lilly - Il mio personaggio nel primo film è freddo, distante. Ora Hope ha un sacco di relazioni: sta con Scott, fa da mamma adottiva a Cassie. Soprattutto, sta ricostruendo un rapporto con la madre che ha perso 30 anni prima e ritrovato di recente. A differenza di quanto sognava da bimba, quando in pratica voleva che la mamma tornasse e fosse la sua amica e giocasse con lei, creare il rapporto con la madre da adulta le pone molte sfide.
Janet in questo film ricopre un ruolo da protagonista e si dà molto da fare. Come ti sei preparata?
Michelle Pfeiffer - Mi piace che Janet in questo film abbia più scene d’azione, mi piace che lei sia così combattente, astuta, letale. Lei è davvero una tosta. Non so quanto posso dire del mio personaggio senza fare spoiler. Vediamo… diciamo che dopo essere tornata sulla Terra, dopo aver speso 30 anni intrappolata nel Regno Quantico, l’approccio di Janet è la segretezza. Lei ha deciso che vuole tenere tutto per sé, ha buoni motivi per farlo e inoltre non ha intenzione di tornarci, nel Regno Quantico. Invece va diversamente. Un’altra cosa che voglio dire è: le persone hanno dei bisogni…dopo 30 anni nel Regno Quantico. Forse Janet ha fatto delle scelte discutibili, ma bisogna essere comprensibili come la sua famiglia, che scoprirà molte cose a riguardo del periodo trascorso là sotto.
Michael, tu invece come sei arrivato sul set, che ti vede ancora una volta nei panni di un supereroe e scienziato un po’ attempato?
Michael Douglas - Penso che la serie di Ant-Man, come molti altri film Marvel, punti a portare su schermo la vulnerabilità di questi personaggi, la debolezza che si nasconde dietro il loro aspetto di supereroi. Per me che in passato ho fatto molti film riservati al pubblico adulto è divertente relazionarmi con una platea ben più giovane e trasversale. Il ruolo di Hank lo porto avanti con molta ironia. A differenza di Michelle io non mi sono dovuto nemmeno preparare fisicamente. Ho solo cercato di arrivare nella forma migliore, poi mi è bastato guardare nella direzione di Janet e Hope con sguardo di sincera ammirazione - il che non è stato difficile - e lasciarmi salvare.
Jonathan, il ruolo di Kang invece è decisamente più centrale e impegnativo. Stavolta interpreti un altro Kang…ma come si fa a interpretare tante copie di uno stesso personaggio?
Jonathan Majors - Ci sono diverse versioni di Kang, che stanno in mondi diversi, hanno piani differenti, caratteri dissimili…sono in pratica personaggi differenti. Quando li interpreto penso che tutti abbiano però un gene comune, il gene Kang. Il Kang di questo film in particolare è un esule, bloccato nel Regno Quantico e davvero scontento a riguardo. Per interpretarlo abbiamo lavorato un po’ come ai tempi di Shakespeare: noi tutti e il regista eravamo in una stanza, insieme, costruendo i dettagli del personaggio con un continuo confronto. Per me il punto è lavorare duro e fare quello che mi dice il regista.
Come è stato entrare nell’universo Marvel nel ruolo di Cassie?
Kathryn Newton - Durante un’intervista mi è stato chiesto qual è il primo film Marvel che ho visto e ho risposto Iron Man. È il primo film Marvel Studios, l’ho visto quando avevo 8 anni. Da quel punto in poi diventare una superoina in un film Marvel è stato il mio sogno. Chiunque veniva a scuola con me alle superiori ricorda che lo dicevo, in continuazione. E ora il mio sogno è diventato realtà. Ieri sera ho rivisto Ant-Man and the Wasp: Quantumania per la seconda volta, mi sono rivista nelle scene… ancora non ci credo, sono ìsorpresa come quando mi hanno telefonato per dirmi che la parte di Cassie era mia.
Il film Ant-Man and the Wasp: Quantumania uscirà nei cinema italiani il 15 febbraio 2023.