Auguri Ragioniere! Fantozzi compie 50 anni

Un doveroso omaggio al personaggi-icona che ha scritto la storia del cinema italiano

Auguri Ragioniere Fantozzi compie 50 anni

Il 27 marzo 1975 segna una data fondamentale per il cinema e la commedia italiana: esce nelle sale Fantozzi, il primo film dedicato al celebre ragionier Ugo Fantozzi, personaggio nato dalla penna di Paolo Villaggio che l’ha interpretato in tutti i film della fortunata saga. Oggi, nel cinquantesimo anniversario di quel debutto, celebriamo questo caposaldo del cinema italiano, ricordando il cast artistico e tecnico, ripercorrendo la saga cinematografica e riflettendo sull’impatto culturale del personaggio.

Fantozzi

Auguri Ragioniere! Fantozzi compie 50 anni

Fantozzi, il primo film, è diretto da Luciano Salce, regista eclettico con una solida esperienza nella commedia satirica. La sceneggiatura è frutto della collaborazione tra Paolo Villaggio, Leo Benvenuti e Piero De Bernardi, mentre la produzione è affidata a Giovanni Bertolucci e Ugo Tucci.

La fotografia di Erico Menczer, il montaggio di Antonio Siciliano e le musiche composte da Franco Bixio, Fabio Frizzi e Vince Tempera completano l’aspetto tecnico del film, contribuendo al suo inconfondibile stile narrativo. Uno stile destinato a lasciare per sempre il segno nella storia del nostro cinema.

La storia è quella di Ugo Fantozzi, ragioniere, impiegato goffo e sfortunato che lavora per la famigerata Megaditta, un’azienda soffocante e dispotica che rappresenta i giganti dell’industria che non guardano in faccia a nessuno, tantomeno ai loro dipendenti.

La trama è composta da episodi che raccontano le sue disavventure lavorative e personali. Fantozzi è vittima di superiori dispotici, come il Megadirettore Galattico, di colleghi servili o cinici, ma stringe amicizia con Filini (Gigi Reder), altro goffo impiegato della ditta impareggiabile compare di sventure. La sua vita domestica non è migliore: ha una moglie sciatta, Pina (Liù Bosisio) e una figlia dall’aspetto sgradevole, Mariangela (interpretata da un uomo, Plinio Fernando, tanto per dimostrare quanto fosse brutta la povera figliola).

Auguri Ragioniere! Fantozzi compie 50 anni

Tra le scene iconiche ci sono la timbratura del cartellino dopo un’odissea urbana, la tragica partita di calcio aziendale, la crociera con il direttore che lo costringe a remare per ore, la cena con la Contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare (Elena Tricoli) e la disastrosa partita a biliardo con il geometra Calboni (Giuseppe Anatrelli), che di fatto bullizza Fantozzi dalla mattina alla sera.

Il film è una satira feroce sulla condizione del lavoratore medio italiano, oppresso da un sistema aziendale spietato e da una società grottesca. Il finale non lascia speranza: Fantozzi tenta di ribellarsi ma il sistema lo riassorbe, condannandolo a un’eterna sottomissione.

Anna Mazzamauro nei panni della signorina Silvani, collega di Fantozzi e suo irraggiungibile amore platonico, ha scritto la storia insieme al resto del cast, incluso Umberto D’Orsi nei panni del dottor Riccardelli, il “sadico” dirigente appassionato di cinema d’essai protagonista della scena più famosa nel primo dei tanti sequel.

La saga cinematografica

Auguri Ragioniere! Fantozzi compie 50 anni

Il successo del primo film ha dato vita a una delle saghe più longeve della commedia italiana, con una serie di sequel che hanno consolidato la figura di Fantozzi nell’immaginario collettivo:

  1. Il secondo tragico Fantozzi (1976): prosegue le disavventure del ragioniere, sempre diretto da Luciano Salce, con la celebre scena della visione obbligata de La corazzata Potemkin.
  2. Fantozzi contro tutti (1980): diretto da Neri Parenti e Paolo Villaggio, esplora nuove umiliazioni lavorative e personali.
  3. Fantozzi subisce ancora (1983): il ragioniere tenta, invano, di migliorare la sua posizione sociale e professionale per la regia di Neri Parenti.
  4. Superfantozzi (1986): un excursus storico in chiave comica, con Fantozzi presente in epoche diverse, sempre con la regia di Neri Parenti.
  5. Fantozzi va in pensione (1988): Neri Parenti e Paolo Villaggio ci raccontano come l’agognata pensione si riveli solo un’ulteriore fonte di sventura…
  6. Fantozzi alla riscossa (1990): nuove avventure, tra illusioni e delusioni. Neri Parenti alla regia e Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Paolo Villaggio, Neri Parenti, Alessandro Bencivenni e Domenico Saverni a firmare la sceneggiatura.
  7. Fantozzi in paradiso (1993): il ragioniere scopre di avere una malattia terminale e cerca di godersi il poco tempo rimasto, ma Neri Parenti e Paolo Villaggio ci raccontano come perfino dopo aver finito di “soffrire” sulla Terra, per il povero ragioniere non ci sia pace…
  8. Fantozzi - Il ritorno (1996): Fantozzi ritorna sulla Terra dopo essere stato in Paradiso, affrontando situazioni ancora più assurde. L’ultimo film della saga diretto da Neri Parenti, per poi passare al capitolo conclusivo.
  9. Fantozzi 2000 - La clonazione (1999): per la regia di Domenico Taverni, il ragioniere viene riportato in vita grazia alla biotecnologia avanzata, unica speranza per risollevare la Megaditta dalla crisi causata dalla mancanza di servilismo nei nuovi impiegati.

L’impatto culturale di Fantozzi

Auguri Ragioniere! Fantozzi compie 50 anni

Il personaggio di Ugo Fantozzi è diventato l’emblema dell’italiano medio, rappresentando le frustrazioni, le paure e le contraddizioni di una società intrappolata tra sogni di benessere e realtà alienante. Il film ha messo in scena in maniera grottesca la cultura del lavoro degli anni ’70, mostrando la disumanizzazione del sistema aziendale, l’ipocrisia delle relazioni professionali e le infinite vessazioni subite dagli impiegati.

Uno degli aspetti più rivoluzionari del personaggio è il suo linguaggio, con espressioni entrate nel linguaggio comune come “Com’è umano lei” o la storica definizione cinematografica di “cagata pazzesca”, per non parlare della presa in giro dell’uso errato del congiuntivo.

L’efficacia della narrazione di Villaggio è tanto semplice quanto unica: fondere la comicità con una critica sociale aspra, in un mix di umorismo surreale e tragicità, ha trasformato quello che poteva essere “solo” il protagonista di una saga comica in un’icona.

Fantozzi ha avuto un’influenza profonda sulla cultura italiana, diventando un modello di riferimento per il cinema comico successivo. Ha ispirato generazioni di comici e attori, da Carlo Verdone a Checco Zalone, e il suo impatto si riflette ancora oggi nella rappresentazione dell’uomo comune alle prese con una società spietata.

A cinquant’anni dalla sua prima apparizione sul grande schermo, Fantozzi rimane un’icona intramontabile, una figura tragicomica che continua a far ridere e riflettere il pubblico italiano.

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