Intervista a Caparezza: «il mio futuro non è ancora scritto» | Etna Comics 2023

Il racconto del rapper e cantautore

In occasione di Etna Comics 2023 – l’evento catanese dedicato alla cultura pop –, abbiamo incontrato Caparezza. Tempo, futuro artistico e passioni: queste sono alcune delle tematiche trattate nella nostra intervista.

Chi è Caparezza?

“Sono fuori dal tunnel, el, el, el del divertimento, quando esco di casa mi annoio”: basta leggere questo semplice verso per pensare all’artista che – con le sue parole, la sua musica, il suo stile e la sua originalità – è riuscito a conquistare gli ascoltatori italiani. Nato a Molfetta nel 1973, Caparezza è un rapper e cantautore.

Michele Salvemini – questo è il vero nome del rapper – inizia la carriera musicale utilizzando il nome “Mikimix” (tra il 1995 e il 1998). Alla fine del ventesimo secolo, si fa crescere il pizzetto e la capigliatura (riccia e vaporosa). Cambia il nome in Caparezza e costruisce la sua fantastica carriera, riscuotendo un enorme successo da critica e pubblico.

L’intervista a Caparezza

Abbiamo incontrato Caparezza (trovate il video completo in questo articolo): a seguire trovi la nostra chiacchierata.

Come descriveresti l'evoluzione del tuo stile musicale e dei tuoi testi?

Si chiama “tempo”, tempo che si abbatte su di me. Io ho sempre più chiara l’idea di chi sia il governatore del mondo: è zeit, il tempo. Crescendo si cambia ed è giusto che cambi tutto intorno a te, anche il tuo gusto, il tuo approccio e, nel mio caso, anche la musica. Non mi sentirei a mio agio a dire, parlare e atteggiarmi come se avessi 20 anni in meno: quest’anno ne compio la bellezza di 50 anni. Sì, portati benissimo, non c’è bisogno che tu lo dica. Voglio fortemente che le cose che faccio mi appartengano e che appartengano a come vedo io la mia età. 

Come è stato il processo creativo per la realizzazione di Exuvia? C'è stata qualche sfida particolare?

È stato un bel casino perché con il passare degli anni – per quanto mi riguarda, perché è sempre una questione personale – si perde un po’ quella meraviglia, quello stupore verso la creatività in generale, nel mio caso verso la musica. È perché ne ho abusato e le mie orecchie lo testimoniano: io sono stato un ascoltatore compulsivo di musica, tra l’altro sempre quella “recente”, non mi sono mai arroccato nei miei gusti. Sono arrivato al punto che non ascoltavo la musica per piacere, ma solo per trovare qualcosa da utilizzare, quasi a scopo didattico. Questo mi ha fatto perdere molta lucidità in termini creativi: è stato molto difficile mettere i pezzi di Exuvia al loro posto. Ma, proprio per queste difficoltà, credo che sia il disco che ascolterò di più, dei miei. Tra l’altro, ho la fortuna di poter fare in ogni tour la maggior parte dei pezzi dell’ultimo album, è un lusso. E ringrazio voi che venite e non vi lamentate: questo significa che quello che ho fatto è ancora interessante.

Nel film "Che bella giornata" hai fatto un'apparizione. Hai intenzione di continuare a esplorare questo campo?

Ho intenzione di fare una setta – dice scherzosamente Michele -, dopo l’apparizione. Con i film “ho dato”: è stata una bella esperienza, ma non mi sento proprio a mio agio.

Cosa possiamo aspettarci dal tuo futuro artistico?

Non lo so, però a me piace scrivere. Anche la materia che ho scelto dal punto di vista musicale ha molto a che fare con la scrittura, credo di essere molto più conosciuto per la scrittura che per la musica, nonostante mi occupi anche di quello. Quindi, credo che qualsiasi cosa abbia a che fare con la penna e un foglio

Come è nata la collaborazione tra Caparezza e Simone Bianchi per la versione pop-up dell'album Exuvia?

Noi ci siamo incontrati in uno studio televisivo. Fa molto ridere questa cosa perché non è roba da tutti i giorni. Ovviamente lo conoscevo di fama (riferendosi a Simone Bianchi, n.d.r.), ci conoscevamo e stimavamo reciprocamente, abbiamo iniziato una frequentazione fatta di telefonate e concerti, cose così. E poi, quando ho avuto questa idea di tirar fuori una nuova veste di Exuvia che si concretizzasse nella versione pop-up, avevo bisogno di un disegnatore e ho puntato subito su Simone, che è un eccellente illustratore. Inoltre, c’è una grande sintonia di carattere ed è venuta fuori un’opera molto spontanea. Abbiamo iniziato a presentarla nelle fiere del fumetto. Io, in questi eventi, traggo molta energia perché sono lì come appassionato… non devo cantare.

Avete già pensato a future collaborazioni?

Il futuro non è ancora scritto, almeno per quanto mi riguarda. Ma neanche immaginato…

Sei un videogiocatore? Qual è il gioco che ti ha cambiato la vita?

Lo ero! Cambiato la vita? Nessuno. I titoli che posso citare io sono preistoria. Ti dico il primo stampato nella memoria: Asteroid, il cabinato. Quando era arrivato a Molfetta, guardavo questo cabinato, un tristissimo triangolo con degli asteroidi, ma nella mia testa era Hollywood. E quindi ho pensato: ma cosa è questa cosa? Era proprio una cosa nuova. Ti cito quello perché è stato proprio il “big bang”.

La conferenza di Caparezza

Abbiamo anche partecipato alla conferenza: ecco tante curiosità!

Exuvia, la tracklist

  1. Canthology (feat. Matthew Marcantonio)
  2. Fugadà
  3. Una voce (skit)
  4. El sendero (feat. Mishel Domenssain) (Michele Salvemini, Michael Domenzain Suárez)
  5. Campione dei novanta (Michele Salvemini, Oscar Giammarinaro, Martino Tempesta, Alessandro Rella)
  6. La matrigna (skit)
  7. Contronatura
  8. Eterno paradosso
  9. Marco e Ludo (skit)
  10. La scelta
  11. Azzera pace
  12. Eyes Wide Shut
  13. Ghost Memo (skit)
  14. Come Pripyat
  15. Il mondo dopo Lewis Carroll
  16. Pi Esse (skit)
  17. Zeit!
  18. La certa
  19. Exuvia