Christopher Nolan: il grande illusionista

di Francesca Perozziello
Chiunque abbia visto la trilogia di Batman di Christopher Nolan può dirlo: Nolan incanta lo spettatore come un illusionista con i suoi trucchi. Conosce così bene il cinema e le sue potenzialità, il modo in cui funziona un film e soprattutto il modo in cui funziona la mente dello spettatore, da farti credere qualunque cosa lui voglia. Nell'ultimo capitolo della saga di Batman, Il cavaliere oscuro - Il ritorno, Nolan riesce a ingannarti alla perfezione, lasciandoti fino all'ultimo convinto di aver capito tutto, salvo poi smentire ogni tua certezza. La stessa sensazione che provi con The Prestige, in cui lo stupore finale non lascia posto a nessun commento, se non a un timido: "non me l'aspettavo" .

Non volendo spoilerare più di tanto i finali dei film di Nolan a chi non li avesse ancora visti, posso dire che ogni suo film ti fa sentire vittima della colossale macchina cinematografica e delle sue magie.
La magia più evidente é sicuramente l'uso del tempo, un tempo che si sgretola e che perde consistenza, che diventa come la creta nella mani di uno scultore. Non un tempo lineare, ma un tempo in cui possiamo saltare avanti e indietro, fra futuro e passato, come se niente fosse. In Memento, uno dei suoi primi film, Nolan ricorre così frequentemente ai flashback e ai flashforward, da non farti più capire cosa sia reale e cosa non lo sia. Sei disorientato. Completamente perso nel film.



Un altro elemento costante nei film del regista inglese é il sogno. A partire da Batman/Bruce Wayne, fino ad arrivare a Dom Cobb, il protagonista di Inception interpretato da Leonardo Di Caprio, i personaggi di Nolan hanno con il sogno un legame ossessivo. Il sogno é il territorio in cui il passato torna ad essere concreto e presente, e in cui il futuro é un incubo senza prospettive di salvezza. Ma forse, proprio il tono dark dei film di Nolan é un'importante componente del suo successo.
La cosa che trovo assolutamente unica nei film di Nolan, persino in quelli di Batman, é la ricerca di realismo. Certo, per quanto possa essere realistico che un miliardario si aggiri di notte, vestito da pipistrello, dando la caccia ai criminali della sua città.

Intendo dire che in tutti i suoi film si ha l'impressione che le vicende siano plausibili, verosimili. Non dico che potrebbero capitare al vicino di casa o al primo che passa per la strada, ma sicuramente sono vicende che cercano un richiamo credibile con la realtà di tutti i giorni. Per Batman Begins, come per gli altri due capitoli della saga di Batman, Nolan scelse di non esagerare con i visual effects, preferendo ad essi gli effetti speciali. Per la serie: piuttosto faccio saltare in aria il camion, l'ospedale e anche tutta la città, ma non usò il computer.

Nolan é infatti restio all'utilizzo del digitale, o comunque ad un suo utilizzo totalitario. Sia Il cavaliere oscuro che Il cavaliere oscuro - Il ritorno (rispettivamente, secondo e terzo capitolo della saga di Batman), sono in buona parte girati con la pellicola IMAX, una pellicola da 70 mm, dotata di una risoluzione maggiore rispetto alla tradizionale da 35 mm. Pur di non usare il supporto digitale, ha preferito ricorrere alle nuove possibilità offerte dalla pellicola. Pellicola che, come sappiamo, é destinata a soccombere nella lotta contro il digitale.



Aldilà dell'aspetto tecnico e tecnologico, é evidente che un uso parsimonioso del digitale porta a realizzare situazioni e personaggi molto diversi rispetto a quelli che si possono creare con i VFX. Superman, Iron Man, i Fantastici Quattro e gli altri eroi creati da DC Comics e Marvel sono chiaramente eroi appartenenti a un mondo fantastico, e le loro avventure hanno poco o nulla di plausibile. Il più delle volte si tratta di alieni (Superman), di ragazzi morsi da ragni radioattivi (Spider-Man), o al massimo di miliardari che utilizzano le proprie risorse economiche per rimanere in vita (Iron Man). Bruce Wayne, a differenza di tutti, é un essere umano. Con i suoi limiti, i suoi difetti, con un trauma infantile legato alla perdita dei genitori, e con tutte le debolezze di un uomo. Per quanto si serva del patrimonio di famiglia per l'acquisto di gadget tecnologici utili a migliorare il suo equipaggiamento, Batman é prima di tutto un essere umano.

Penso che Christopher Nolan sia stato fin'ora l'unico, fra i registi che hanno trasposto per il cinema i fumetti dell'Uomo-Pipistrello, ad aver reso giustizia al personaggio. Non voglio con questo sminuire il lavoro di Tim Burton o di Joel Schumacher, ma il modo di fare cinema di Nolan si avvicina maggiormente all'essenza di Batman. Nessuna calzamaglia imbarazzante, nessuna carta di credito Bat-Card e nessun Mr. Freeze con le pantofole a forma di orso polare.
Piuttosto, un Batman che indossa una tuta in kevlar (il materiale dei giubbotti antiproiettile), la cui Bat-Mobile é un carro-armato (nel vero senso della parola), e che si trova ad affrontare un Joker molto diverso da quello di Jack Nicholson.

Heath Ledger ha fatto perdere al personaggio ogni aspetto caricaturale per dare vita ad un Joker controverso, instabile, e assolutamente imprevedibile, un po' come lo sono tutti gli avversari di Batman di questa trilogia. Bane, Ra's al Ghul e il dottor Crane sono contraddistinti dalla stessa follia, una follia che li allontana dallo stereotipo del classico rapinatore o del killer, portandoli ad un livello più pericoloso, più vicino alla sensibilità dello spettatore medio dei giorni nostri. Per molti aspetti, questi “nuovi” nemici (nuovi in quanto rinnovati da Nolan) incarnano la grande paura del cittadino americano: il terrorismo. Consiglio a tutti la visione dei film di Nolan, non solo della trilogia di Batman ma anche di Memento, di The Prestige e del resto della sua produzione. Di registi come Nolan ce ne sono pochi. Può piacere o non piacere, ma di sicuro é uno che lascerà il segno.