Festival di Locarno 2024: 5 motivi per cui siamo gasati

Gli eventi, i film e gli ospiti del Festival di Locarno 2024 sono davvero tantissimo: ne abbiamo selezionato 5 per cui ci è scattato l’hype.

di Elisa Giudici

L’appuntamento, come sempre, è agostano. Dal 7 al 17 agosto 2024, nel cuore delle alpi svizzere e del continente europeo, il meglio del cinema passato e presente è racchiuso in uno degli appuntamenti festivalieri estivi imperdibili in Europa.

Dopo le prime, gustose anteprime, oggi è stato presentato l’intero programma del Festival di Locarno 2024, con tutti i film nelle sezioni principali, fuori concorso e gli ospiti che riceveranno premi e tributi. Un cartellone con centinaia i film ed eventi, in cui è facile perdersi.

Segue quindi una veloce selezione degli eventi più valevoli di hype di questa edizione, che valgono da soli una trasferta estiva in terra elvetica. Se non potrete seguirli in loco, non vi preoccupate: ve li racconterò qui su Gamesurf, con recensionie speciali in anteprima.

Festival di Locano 2024: 5 film, ospiti ed eventi da non perdere

1 - The Fall e gli altri titoli imperdibili di Piazza Grande

Lo schermo all’aperto più grande d’Europa, la piazza cittadina con migliaia di sedioline gialle e nere, il pubblico che fa il tutto esaurito ogni sera: il cuore del Festival di Locarno rimane Piazza Grande, con le proposte più stuzzicanti e accessibili.

La sorpresa più bella arriva proprio da questa sezione: 8 agosto verrà proiettata l’edizione restaurata del visionario capolavoro del regista di culto Tarsem, La caduta. Qualche giorno più tardi c’è un’altra edizione restaurata imperdibile: quella di La signora di Shanghai di Orson Wells, per non parlare dell’osannatissima pellicola iraniana The Seed of the Sacred Fig. Mohammad Rasoulof, ricercato dalle autorità iraniane per questo film coraggiosissimo, ha incantato il Festival di Cannes.

Senza dimenticare l'apertura in Piazza Grande, con un quid italiano: Le Déluge di Gianluca Jodice, girato nelle residenze sabaude del Piemonte, sarà il film di apertura dell'edizione. A dirigere questo racconto degli ultimi giorni di vista di Maria Antonietta e consorte c'è il regista de Il cattivo poeta. 

2- Le “ospitate” di Ben Burtt e Jane Campion

In attesa di capire quali star e registi saranno presenti in Piazza Grande per presentare i propri lavori, due nomi di sicuro impatto hanno già confermato la loro presenza in terra elvetica e, da soli, valgono il viaggio oltre confine.

Il primo è quello della leggendaria regista neozelandese Jane Campion, prima Palma d’Oro femminile della storia del Festival di Cannes, tra le pochissime registe ad aver vinto un Oscar alla regia con il superbo Il potere del cane. I suoi film hanno ispirato una generazione di cineaste che ora segue il sue esempio ma, complice la sua attitudine senza compromessi e sempre spiazzante, raccolgono fan inaspettati come Quentin Tarantino. In Piazza Grande presenterà la versione restaurata di Lezioni di piano. Considerando che è una regista dai tempi molto lunghi e partecipa a pochi, selezionati eventi in giro per il mondo, è un’occasione unica per sentirla parlare del suo cinema.

Il nome di Ben Burtt, anche lui premio Oscar, non è altrettanto famoso, ma è certo che abbiate estrema familiarità con il suo lavoro. Sapreste riprodurre il suono di una spada laser o il bip di R2–D2, o ancora l’ansito di Darth Vader? A creare queste sonorità a dir poco iconiche, è stato proprio lui, Ben Burtt, probabilmente il sound designer la cui opera è più celebre al mondo. Riceverà il Vision Award TicinoModa. Un’occasione unica per scoprire un lavoro essenziale nella costruzione di un film, ma spesso dimenticato dal pubblico.

3 - Gli italiani di peso: Paolo Cognetti e Marco Tullio Giordana

Lo scrittore di “Le otto montagne” Paolo Cognetti torna a raccontarci le sue amate montagne e in particolare il monte Rosa. Lo fa con Fiore mio, un film che ha scritto, diretto e interpretato, in cui ci guida in prima persona su per i sentieri e attraverso gli incontri montanari, seguito dal fedele, inseparabile cane Laika. Inoltre il film presenterà un brano inedito scritto dall’amico cantautore Vasco Brondi, che firma l’intera colonna sonora della pellicola.

La cornice per Cognetti sarà quella più maestosa: Piazza Grande. Intanto Nexo Studios ha già venduto i diritti di distribuzione in mezzo mondo.

Locarno farà da cornice anche a un altro grande nome del cinema italiano, amatissimo dai festival europei: Marco Tullio Giordana, che presenterà fuori concorso La vita accanto. Il regista di La meglio gioventù porta su grande schermo un film che adatta liberamente l’omonimo romanzo di successo di Mariapia Veladiano, incentrato su una ragazzina il cui viso è deturpato da una grossa macchia rossa, divisa tra un notevole talento musicale e antichi dissapori che avvelenano la sua famiglia. Nel cast Sonia Bergamasco, Sara Ciocca e Michela Cescon.

4 - La retrospettiva “The Lady with the Torch”

Per il centenario dello studios Columbia Pictures (quello, appunto, con la donna che regge una torcia come simbolo), in collaborazione con Sony Pictures, sbarca a Locarno una retrospettiva vastissima e davvero eccitante, che riprende quanto già fatto dal Festival di Cannes.

Dagli inizi del cinema sonoro ai tardi anni ‘50, la selezione curata da Ehsan Khoshbakht include decine di film dell’epoca d’oro della Columbia. Dai capolavori finalmente ripresentati al pubblico a gemme poco note, tutte da riscoprire. I nomi di registi e interpreti coinvolti sono in grado di far aumentare la salivazione di ogni cinefilo amante del cinema degli studios “vintage”: Howard Hawks, Frank Borzage, Fritz Lang, Frank Capra, George Stevens e John Ford sono sono alcuni dei cineasti omaggiati.

Inoltre Locarno avrà modo di mostrare film attraverso stampe su pellicola d’archivio molto rare, in possesso di Sony e di mostrare in anteprima i restauri di pellicole storiche che tornano al loro antico splendore.

5 - Il concorso principale (e gli italiani in corsa per il Pardo d’oro)

Sono 17 le opere presenti nel concorso principale del Festival di Locarno 77, ovvero quelle che si contenderanno il premio più ambito: il Pardo d’Oro. Come sempre in anni recenti a Locarno, bisognerà vedere le pellicole, perché il concorso punta a mettere in evidenza talenti in cerca di consacrazione.

Svogliando i nomi coinvolti però si notano almeno due firme illustri: il prolifico regista coreano Hong Sangsoo (che quest’anno era in concorso anche alla Berlinale) e il cinese Wang Bing con Youth (Hard Times), la seconda parte del suo ciclo di documentari dedicato ai giovanissimi lavoratori della manifattura cinese. Il primo, oceanico capitolo di Youth aveva entusiasmato anche Luca Guadagnino qualche anno fa a Cannes.

Due i titoli italiani che avranno modo di farsi notare: Luce di Silvia Luzi e Luca Bellino e Sulla terra leggeri di Sara Fgaier. Il primo si fa notare come opera seconda scritta in presa diretta, giorno per giorno, utilizzzando luoghi reali come set e interpreti non professionisti. Il secondo racconta la storia di un professore che vive solo in una villa sul mare e cerca di riscoprire il suo passato e i suoi legami dopo che un attacco di amnesia gli ha cancellato la memoria.