La storia di Mamoru Oshii
Il 18 Gennaio arriverà nelle sale Italiane, e solo per tre giorni quindi prenotate qui il vostro posto al cinema), Garm Wars: l'Ultimo Druido: si tratta dell'ultimo parto della fertile mente dell'autore e regista Mamoru Oshii, il quale per la prima volta nella sua carriera dirige un film realizzato in lingua Inglese, grazie a una coproduzione Nippo-Canadese. Il nome di Oshii é però largamente noto al pubblico Nippofilo (vogliamo dire Otaku? …e diciamolo!) in quanto legato a svariati franchise nel campo degli anime e della Computer Graphic; il regista non é inoltre affatto nuovo alla live-action, ma meglio partire dal principio.
Mamoru Oshii nasce a nel 1951 a Tokyo, si laurea a 25 anni e dopo meno di un anno (trascorso lavorando in radio) sigla un contratto nientemeno che con la prestigiosa Tatsunoko in un periodo in cui l'animazione serializzata sta letteralmente esplodendo in Giappone. Ha così modo di farsi le ossa collaborando come assistente alla regia di alcuni episodi di Gatchman [La Battaglia dei Pianeti], per poi passare sulla sedia del director in alcuni episodi della prolifica multi-serie Time Bokan. La consacrazione al ruolo di regista avviene però solo dopo il passaggio allo studio Pierrot – composto da fuoriusciti della Tatsunoko dopo la morte di Tatsuo Yoshida – dove nel 1981 gli viene affidata la regia generale della serializzazione del manga Urusei Yatsura [Lamù la ragazza dello spazio] di Rumiko Takahashi: sono ben 129 gli episodi di questa serie a portare la sua firma.
Lamù, Ataru e gli altri personaggi concepiti dalla Takahashi costituiscono per Oshii anche un vero e proprio trampolino di lancio nella regia cinematografica e nel ruolo di autore, giacché sono parto della sua mente ben due dei sei lungometraggi dedicati alla serie che studio Pierrot realizzò negli anni successivi: Only You e Beautiful Dreamer. Nel 1983 Oshii scrisse a quattro mani con il suo mentore Hisayuki Toriumi quello che di fatto é considerato il primo OAV: parliamo di Dallos, di cui ideò e diresse tre episodi su quattro.
Dallos segna anche la separazione da Toriyumi per percorrere la propria strada: dopo aver steso la sceneggiatura del suo primo manga Todo no Tsumari, Oshii si getta anima a cuore nella creazione della sua prima opera personale, che sarà illustrata e animata da Yoshitaka Amano (l'artista che viene spesso ricordato soprattutto per il chara-design di svariati videogiochi, tra cui numerosi Final Fantasy). Purtroppo Tenshi no Tamago, lanciato nel 1985, non riscuote un grande successo né di critica né di pubblico: quest'ultimo fatica infatti ad orientarsi nella narrazione onirica e visionaria del regista, già percepita – e apprezzata – nei precedenti lavori ma in questo esacerbata.
L'insuccesso commerciale di Tenshi no Tamago non scoraggia affatto il regista, che vive dal 1986 in poi un periodo assai florido, avviando ben due progetti a lungo termine: la Kerberos Saga, composta inizialmente dal film Live-Action Jigoku no banken: akai megane e dal manga Kenr densetsu ma successivamente continuata su vari formati, ed Headgear, a cui fa capo anche la serie Patlabor. Con questi lavori Oshii si addentra pesantemente nella tematica della fantascienza distopica che permeerà molti suoi lavori futuri, fino all'ultimo Garm Wars: l'idea di un mondo in cui l'umanità sia messa sempre più in pericolo dalla stessa tecnologia che sviluppa in teoria per proteggersi e progredire.
Nel 1995 comincia il sodalizio con lo studio Production I.G., con il musicista Kenji Kawaii e con Bandai Visual – oggi parte di Bandai Namco – nonché con il brand che, senza nulla togliere ai suoi precedenti lavori, é probabilmente considerato il più importante ed acclamato di Oshii: parliamo di Kokaku kidotai, da noi noto come Ghost in the Shell, tratto dall'omonimo manga di Masamune Shirow. Il primo lungometraggio, sceneggiato da Kazunori It , é infatti un successo planetario che spianerà la strada ai sequel del 2004 e del 2008. Ghost in the Shell é considerato un film-cult del cinema Cyberpunk, spesse volte citato da altri autori (ad esempio i due Wachowsky) come fonte di ispirazione. Che Oshii fosse l'uomo giusto per dirigere l'opera era assolutamente palese: il mondo futuristico distopico e la dicotomia reale/virtuale, così simile al binomi reale/sogno, sono infatti i tratti distintivi dell'opera del regista.
Ormai entrato di diritto nel gotha dei registi Nipponici, Oshii diventa una figura di spicco di Production I.G.: negli anni successivi Oshii scrive e dirige Remnant 6, per poi gettarsi nella realizzazione di Jin-Roh: Uomini e Lupi, che sarà però diretto dall'allievo Hiroyuki Okiura. Nel frattempo scrive altri Manga (Seraphim: 2-Oku 6661-Man 3336 no tsubasa e altri capitoli della Kerberos Saga) e nel 2000 pubblica il suo romanzo Kemonotachi no yoru da cui poi trarrà il mediometraggio Blood: The Last Vampire, diretto da Hiroyuki Kitakubo. Torna dietro alla macchina da presa per girare Avalon in Polonia e si dedica poi a una mini-serie super-deformed prima di tornare su Ghost in the Shell: Innocence nel 2004, pellicola con vasto impiego di grafica computerizzata che sarà presentata anche al festival di Cannes.
Arriviamo così agli ultimi 10 anni, in cui Oshii ha avuto modo di far parlare ancora di sé. Nel 2008 concorre al Leone d'Oro di Venezia con The Sky Crawlers – I Cavalieri del Cielo, una distopia solo leggermente futuristica in cui i giovani non invecchiano per combattere una guerra infinita voluta dalle industrie bellche; l'anno successivo scrive la sceneggiatura per Miyamoto Musashi soken ni haseru yume (Il Sogno dell'Ultimo Samurai), considerato il primo documentario storico realizzato sottoforma di Anime. Sempre nel 2009 realizza il live-action Assault Girls e l'anno dopo ricopre il ruolo di creative director nell'episodio della serie Halo Legends realizzato da Production I.G..
L'annuncio di Garm Wars arriva nel 2012 ed il primo trailer risale al Settembre 2014, sebbene questo stesse germogliando nella mente di Oshii sin dagli anni '90. Nella sua prima produzione in lingua Inglese troviamo ad attenderci tutti gli elementi propri del suo stile: la distopia, la fantascienza, l'orrore per la guerra mascherato da scene di azione, la spiritualità onirica (o virtuale) e una chiave d'interpretazione impegnativa (forse troppo per alcuni).
L'appuntamento con questo lavoro – mentre Oshii é già al lavoro su Tokyo Mukokuseki Shojo – é dunque per il 18 Gennaio.
Dalla gavetta alla Tatsunoko fino a Dallos
Mamoru Oshii nasce a nel 1951 a Tokyo, si laurea a 25 anni e dopo meno di un anno (trascorso lavorando in radio) sigla un contratto nientemeno che con la prestigiosa Tatsunoko in un periodo in cui l'animazione serializzata sta letteralmente esplodendo in Giappone. Ha così modo di farsi le ossa collaborando come assistente alla regia di alcuni episodi di Gatchman [La Battaglia dei Pianeti], per poi passare sulla sedia del director in alcuni episodi della prolifica multi-serie Time Bokan. La consacrazione al ruolo di regista avviene però solo dopo il passaggio allo studio Pierrot – composto da fuoriusciti della Tatsunoko dopo la morte di Tatsuo Yoshida – dove nel 1981 gli viene affidata la regia generale della serializzazione del manga Urusei Yatsura [Lamù la ragazza dello spazio] di Rumiko Takahashi: sono ben 129 gli episodi di questa serie a portare la sua firma.
Ha modo di farsi le ossa presso la Tatsunoko
Lamù, Ataru e gli altri personaggi concepiti dalla Takahashi costituiscono per Oshii anche un vero e proprio trampolino di lancio nella regia cinematografica e nel ruolo di autore, giacché sono parto della sua mente ben due dei sei lungometraggi dedicati alla serie che studio Pierrot realizzò negli anni successivi: Only You e Beautiful Dreamer. Nel 1983 Oshii scrisse a quattro mani con il suo mentore Hisayuki Toriumi quello che di fatto é considerato il primo OAV: parliamo di Dallos, di cui ideò e diresse tre episodi su quattro.
I primi lavori indipendenti, poi PatLabor
Dallos segna anche la separazione da Toriyumi per percorrere la propria strada: dopo aver steso la sceneggiatura del suo primo manga Todo no Tsumari, Oshii si getta anima a cuore nella creazione della sua prima opera personale, che sarà illustrata e animata da Yoshitaka Amano (l'artista che viene spesso ricordato soprattutto per il chara-design di svariati videogiochi, tra cui numerosi Final Fantasy). Purtroppo Tenshi no Tamago, lanciato nel 1985, non riscuote un grande successo né di critica né di pubblico: quest'ultimo fatica infatti ad orientarsi nella narrazione onirica e visionaria del regista, già percepita – e apprezzata – nei precedenti lavori ma in questo esacerbata.
L'insuccesso commerciale di Tenshi no Tamago non scoraggia affatto il regista, che vive dal 1986 in poi un periodo assai florido, avviando ben due progetti a lungo termine: la Kerberos Saga, composta inizialmente dal film Live-Action Jigoku no banken: akai megane e dal manga Kenr densetsu ma successivamente continuata su vari formati, ed Headgear, a cui fa capo anche la serie Patlabor. Con questi lavori Oshii si addentra pesantemente nella tematica della fantascienza distopica che permeerà molti suoi lavori futuri, fino all'ultimo Garm Wars: l'idea di un mondo in cui l'umanità sia messa sempre più in pericolo dalla stessa tecnologia che sviluppa in teoria per proteggersi e progredire.
Ghost in the Shell e la maturità artistica
Nel 1995 comincia il sodalizio con lo studio Production I.G., con il musicista Kenji Kawaii e con Bandai Visual – oggi parte di Bandai Namco – nonché con il brand che, senza nulla togliere ai suoi precedenti lavori, é probabilmente considerato il più importante ed acclamato di Oshii: parliamo di Kokaku kidotai, da noi noto come Ghost in the Shell, tratto dall'omonimo manga di Masamune Shirow. Il primo lungometraggio, sceneggiato da Kazunori It , é infatti un successo planetario che spianerà la strada ai sequel del 2004 e del 2008. Ghost in the Shell é considerato un film-cult del cinema Cyberpunk, spesse volte citato da altri autori (ad esempio i due Wachowsky) come fonte di ispirazione. Che Oshii fosse l'uomo giusto per dirigere l'opera era assolutamente palese: il mondo futuristico distopico e la dicotomia reale/virtuale, così simile al binomi reale/sogno, sono infatti i tratti distintivi dell'opera del regista.
L'uomo giusto per dirigere Ghost in the Shell
Ormai entrato di diritto nel gotha dei registi Nipponici, Oshii diventa una figura di spicco di Production I.G.: negli anni successivi Oshii scrive e dirige Remnant 6, per poi gettarsi nella realizzazione di Jin-Roh: Uomini e Lupi, che sarà però diretto dall'allievo Hiroyuki Okiura. Nel frattempo scrive altri Manga (Seraphim: 2-Oku 6661-Man 3336 no tsubasa e altri capitoli della Kerberos Saga) e nel 2000 pubblica il suo romanzo Kemonotachi no yoru da cui poi trarrà il mediometraggio Blood: The Last Vampire, diretto da Hiroyuki Kitakubo. Torna dietro alla macchina da presa per girare Avalon in Polonia e si dedica poi a una mini-serie super-deformed prima di tornare su Ghost in the Shell: Innocence nel 2004, pellicola con vasto impiego di grafica computerizzata che sarà presentata anche al festival di Cannes.
Le opere più recenti
Arriviamo così agli ultimi 10 anni, in cui Oshii ha avuto modo di far parlare ancora di sé. Nel 2008 concorre al Leone d'Oro di Venezia con The Sky Crawlers – I Cavalieri del Cielo, una distopia solo leggermente futuristica in cui i giovani non invecchiano per combattere una guerra infinita voluta dalle industrie bellche; l'anno successivo scrive la sceneggiatura per Miyamoto Musashi soken ni haseru yume (Il Sogno dell'Ultimo Samurai), considerato il primo documentario storico realizzato sottoforma di Anime. Sempre nel 2009 realizza il live-action Assault Girls e l'anno dopo ricopre il ruolo di creative director nell'episodio della serie Halo Legends realizzato da Production I.G..
L'annuncio di Garm Wars arriva nel 2012 ed il primo trailer risale al Settembre 2014, sebbene questo stesse germogliando nella mente di Oshii sin dagli anni '90. Nella sua prima produzione in lingua Inglese troviamo ad attenderci tutti gli elementi propri del suo stile: la distopia, la fantascienza, l'orrore per la guerra mascherato da scene di azione, la spiritualità onirica (o virtuale) e una chiave d'interpretazione impegnativa (forse troppo per alcuni).
L'appuntamento con questo lavoro – mentre Oshii é già al lavoro su Tokyo Mukokuseki Shojo – é dunque per il 18 Gennaio.