Geostorm

Gerard Butler è il protagonista di Geostorm, nuova pellicola diretta da Dean Devlin che ci propone una panoramica su un futuro, neanche troppo lontano, dove i popoli della Terra si sono uniti al fine di progettare il Dutch Boy, una macchina satellitare imponente, utile a controllare le condizioni climatiche del pianeta.

In occasione dell’imminente uscita (in sala dal 1 novembre) noi di Gamesurf abbiamo il piacere di incontrare l’attore protagonista del film per fargli un paio di domande.

1) Qual è stato l’aspetto più interessante dello script che l’ha convinta a girare il film?

Probabilmente l’aspetto più interessante riguarda l’epicità della storia. C’è molto drama nel film e anche se stai girando un disaster movie ricco di azione, puoi anche approfondire diversi rapporti che si creano tra i personaggi. Le relazioni familiari sono molto importanti.

Lo stesso protagonista cerca di contenere la sua attitudine piuttosto ribelle, ma allo stesso tempo cerca anche di essere un buon padre e un buon fratello. E non finisce qui. Ci sono anche moltissimi elementi che lo rendono un film dai tratti thriller, ci sono complotti, cospirazioni politiche, insomma non accade così spesso di trovare così tanti generi all’interno di un unico film. È stata una bella avventura per me e spero che lo sia anche per il pubblico.

2) Segue una particolare routine prima di girare le scene?

È importante parlare con il regista e con gli altri attori per capire bene cosa fare. Mi viene in mente Keepers, un thriller psicologico che riporta la storia di tre guardiani di un faro che mano a mano perdono la ragione.  Al fine di prepararsi è stato necessario studiare la psiche umana, documentandomi magari tramite libri specifici. 

Nel caso dei film d’azione, invece, la cosa si fa decisamente più fisica. Capita che si debbano fare moltissimi ciak al giorno, con routine stremanti dove bisogna continuare per ore a correre, venir colpiti, cadere e molto altro. Devi sempre mantenere un livello molto alto.

Devo ringraziare questo tipo di film se sto invecchiando così rapidamente!

3) Nella tua vita di tutti i giorni, cosa fai per salvare il pianeta? 

Cerco di moderare il mio personale utilizzo delle risorse, moderando le emissioni inquinanti e riciclando, limitando il consumo di acqua e luce. È importante fare la propria parte cercando di dare un messaggio positivo alla comunità che ci circonda, basti anche pensare alle tragedie che hanno colpito la città di Houston o i Caraibi.

È importante battersi per l’ambiente e spero che la mia parte, in questo film magari, riesca a rendere più consapevole le persone di quello che sta accadendo intorno a noi.

4) Il suo personaggio ricorda molto quello di Bruce Willis in Armageddon. Ti sei ispirato a qualcuno in particolare? 

Da Bruce Willis ovviamente! Prossima domanda?!

No, ad essere onesto Armageddon è stato uno dei primi film a cui ho fatto un audizione. Ovviamente per una piccola parte, non quella di Bruce Willis! Ma la cosa non andò a buon fine, forse il mio accento texano non era abbastanza convincente., cosa che poi non andò a buon fine, forse per la mia incapacità di simulare un accento texano. 

Per Geostorm ho avuto la possibilità di vedere i veri ambienti della NASA a New Orleans, ho addirittura incontrato molto scienziati e gli astronauti. Quando parliamo di ispirazione, ecco, diciamo che sono state questo insieme di esperienze ad arricchirmi dandomi quella marcia in più per fare una parte convincente.

5) Nel film l’umanità costruisce il Dutch Boy per controllare il clima. Secondo lei noi, nella realtà, saremmo in grado di controllare un potere simile?

Uff! Beh sappiamo che esistono delle tecnologie sviluppate proprio per fare una cosa del genere. Esistono dei dispositivi messi a punto dai russi per tentare di modificare l’andamento delle nubi. Ma quello che vediamo nel film è così immenso che, wow, è totalmente folle e forse non saremo in grado di arrivarci con quell’estensione nel mondo reale. Forse ci arriveremo quando saremo pronti. Quello che credo è che se non siamo in grado di controllare certe tecnologie, in teoria non dovremmo nemmeno consentirne la realizzazione.

Dobbiamo valutare attentamente i rischi prima di fare qualsiasi cosa, perché ogni volta che sviluppiamo qualcosa siamo potenzialmente molto vulnerabili. Pensiamo a cosa è successo con i droni. Quando sono nati, una decina di anni fa, non pensavamo all’uso smisurato che ne facciamo oggi. In sostanza ogni tecnologia può essere utilizzata per fini meno nobili di quelli per cui sono state progettate.

6) Capita spesso di vederti impegnato in film d’azione. Ma in uno di questi, ti piacerebbe essere salvato da una donna?

Ovviamente sì, perché no?! Ultimamente ho visto al cinema Wonder Woman e … WOW! Gal è stata veramente straordinaria. Quindi non mi sentirei minimamente in difficoltà a farmi salvare da una donna forte come lei, che magari alla fine mi dice guardandomi negli occhi: ora che siamo salvi, partiamo per un viaggio insieme. Sarebbe bello farsi salvare da qualcuno così.

7) Nel film interpreti la parte di una persona che sembra in grado di fare praticamente tutto. Nel mondo reale, però, chi sono i tuoi eroi? 

Non credo che il mio personaggio sia in grado di fare tutto. Parlando di veri eroi, se posso essere sincero, penso alla figura di mia madre. Ha tirato su tre figli da sola, lasciando il Canada con pochi dollari in tasca, nessun titolo di studio e dei bambini da allevare. Ha seguito un sacco di corsi serali e ci ha educato impartendoci i veri valori della vita, nonché l’importanza del duro lavoro.

È grazie a lei che ho studiato legge da adolescente, solo che poi l’ho abbandonato per la carriera di attore.

8) Una volta hai detto che avresti fatto qualcosa anche nel mondo della musica. Stiamo ancora aspettando!

Ho così tanti impegni che non ho praticamente il tempo di fare nulla. Diciamo che mi piacerebbe, ma bisogna veramente trovare il momento giusto per fare tutto e farlo soprattutto bene.

9) Il particolare rapporto conflittuale tra i due fratelli, nel film, si basa su un suo vissuto personale? 

Il rapporto conflittuale tra i due fratelli nel film è splendido. Con Jim abbiamo provato a ricostruire il passato e la storia di questi due fratelli, pensando anche al loro rapporto con i familiari più stretti (la perdita del padre, etc) ma è curioso come il cliché del fratello maggiore protettivo verso il minore sia completamente ribaltato. 

Qui il maggiore si fa guidare dal minore. Devo dire che un po’ questo lo ritrovo nella mia realtà personale: anche io ho un fratello maggiore che si è sempre ficcato nei guai e toccava a me tirarlo fuori.

10) Se tu avessi la possibilità di tornare indietro nel tempo. Quale consiglio daresti a un Gerard Butler più giovane?

Oh my god! È difficile dirvi qualche potrebbe essere il consiglio da dare a una mia versione più giovane. Ci sono momenti quando reciti in cui devi aumentare peso, poi perderlo velocemente, sembra quasi che fare l’attore abbia raggiunto una soglia estrema dove bisogna cercare di andare sempre oltre il limite, magari per mantenere il ruolo da interpretare

L’importante, appena finito di fare la tua parte nel film, è quello di riuscire a prendersi del tempo per sé stessi.

11) C’è qualche progetto a cui stai lavorando di cui vuoi parlarci? 

Potrei iniziare da Hunter Killer, un film che parla dello scontro tra russi e americani totalmente ambientato dentro dei sottomarini. C’è il già citato Keepers, thriller basato su una storia vera in cui recito al fianco dell’attore scozzese Peter Mullan. Oppure ho interpretato un poliziotto sotto copertura in Den of Thieves, con 50 Cent, O’Shea Jackson Jr. e Pablo Schreiber. Questo film è una sorta di mix tra Heat – La Sfida e The Town, con qualche colpo di scena che ricorda I Soliti Sospetti.

Mi è capitato di fare un cameo anche in All-Star Weekend, una commedia in uscita con Jamie Foxx, Robert Downey Jr. e Benicio del Toro, dove interpreto la parte di uno spacciatore di droga russo. Sto lavorando a Dragon Trainer 3 tornando a interpretare il ruolo di Stoick, oppure c’è anche Angels Has Fallen, le cui riprese cominceranno al più presto.

Insomma, ho veramente moltissimo lavoro da fare!