Nicole Kidman su Holland: “oggi fare film è davvero difficile, voglio aiutare anche da produttrice”
Nicole Kidman e la regista Mimi Cave spiegano le fascinazioni e le difficoltà celate dietro un thriller sorprendente come Holland.

Se è Nicole Kidman a dire che oggi è davvero difficile produrre un film, forse è davvero il caso di preoccuparsi. La diva, più iperattiva che mai negli ultimi mesi in TV e su grande schermo, sbarca anche in streaming su Prime Video con Holland, pellicola che arriva direttamente in piattaforma e la vede ancora una volta seguire una conduzione femminile.
In Holland Kidman interpreta Nancy, una donna con un passato difficile in una grande città statunitense che si è sposata con l’optometrista Fred Vandergroot (Matthew Macfadyen) per godersi una tranquilla vita di provincia. Tra mulini a vento e feste dei tulipani che si celebrano nel piccolo centro d’origine olandese, Nancy non riesce comunque a lasciarsi alle spalle una sottile inquietudine, che confida al collega, l’insegnante di origini messicane Dave Delgado (Gael García Bernal).
La regista Mimi Cave, fattasi notare con la commedia horror Fresh, torna con un nuovo film che mescola la tranquilla suburbia statunitense con il crimine e la tensione del thriller. Una pellicola che esce direttamente su piattaforma - in Italia in esclusiva su Prime Video - e che non è stato facile produrre, tanto che ha richiesto anche la discesa in campo della stessa Kidman.
Ecco il sunto di cosa hanno raccontato della produzione e della realizzazione di Holland nella conferenza stampa di presentazione:
- Mimi Cave, regista
- Nicole Kidman - attrice
- Gael García Bernal - attore
Holland: Nicole Kidman e Mimi Cave spiegano perché come è nato il loro “thriller olandese”
Nicole, nel passato remoto e recente hai affrontato molti ruoli spiazzanti. La tua decisione di unirti a Holland è nata dallo stesso desiderio di sfidare te stessa?
Mi definisco un'attrice caratterista. Amo creare personaggi ed è quello di cui Mimi e io abbiamo parlato all’inizio di questo progetto, di come in Nancy ci sia un'innocenza che ho trovato davvero attraente, un senso di meraviglia che non avevo davvero avuto la possibilità d’interpretare. Adoro provare a fare cose nuove in prima persona, specie se poi posso anche supportare altre persone che vogliono fare un percorso simile di esplorazione artistica.
Mimi Cave: Voglio dire che guardarla diventare Nancy è stato davvero magnifico e stimolante perché se puoi lavorare con Nicole Kidman o Garcia Bernal è più facile accettare di correre dei rischi nel farlo
Nicole, il tuo personaggio Nancy sembra vivere la perfetta vita di provincia statunitense in un idilliaco paesino del Michigan chiamato Holland, profondamente legato alle tradizioni culturali olandesi. Sotto la superficie però si agita molto altro. Parlaci un po’ di lei.
Nancy è una persona che ha un'idea precisa di cosa significhi vivere una vita idilliaca, dentro una famiglia perfetta, ma c'è anche una certa irrequietezza in lei, un desiderio nascosto di qualcosa di profondamente differente. Penso che sia lì dentro sin dall'inizio. Voglio sottolineare che quando dici mulini a vento e tulipani, non pensi necessariamente a Holland, nel Michigan (ride), il che era parte del fascino di ambientare la storia lì. Come Mimi spiegherà, è ambientato in un contesto che è allo stesso tempo idilliaco e fantastico.
Mimi, parlaci di questa scelta di girare in una location così particolare come Holland, che risulta perfetta per un thriller con queste premesse.
Ieri sera ero proprio a Holland, nel Michigan, per una proiezione in anteprima del film. Abbiamo parlato molto di questo: perché Holland, nel Michigan? Penso che sia simile a molti altri sobborghi negli Stati Uniti, ma ha qualcosa di speciale. Hanno davvero mantenuto questa ricca tradizione europea, olandese, con tutte queste meravigliose tradizioni come la parata del Tulip Time e il mulino a vento. Hanno davvero conservato un pezzo di passato nella loro comunità. Credo di averlo scelto perché è uno sfondo davvero cinematografico che penso aiuti a raccontare visivamente la storia di Nancy e degli altri personaggi.
Gael, il tuo personaggio, Dave, viene coinvolto in questa avventura da Nancy. Cosa vede in lei che lo spinge a seguirla?
C'è qualcosa di misterioso e affascinante tra di loro, e allo stesso tempo una sorta di fiducia e complicità immediate. All'inizio si vede Dave un po' solo, nella peggiore accezione della parola, incapace di connettersi con chi gli sta attorno. Nancy sembra essere l'unica persona che lo guarda, e che riesce a guardargli dentro, in un certo senso. C'è quella connessione immediata, e poi una cosa tira l'altra…
Mimi, questo è un film è una combinazione di generi. Come lo descriveresti?
Penso che tu abbia ragione. Oggiogiorno storie simili vengono raccontate in molti modi diversi, sia in televisione che a teatro o in streaming. La bellezza di ciò che siamo in grado di fare ora è che possiamo incrociare i generi per toccare alcuni tasti emotivi centrali degli spettatori.
Holland è una corsa davvero divertente perché si augura che tu stia ridendo, e poi cerca di spaventarti, ti lascia col fiato sospeso. Spero che le persone che lo vedranno si lascino trasportare e vadano avanti e indietro in questi diversi generi e abbiano un'esperienza divertente.
Nicole, Nancy indossa abiti molto distintivi all'interno di questo genere. Quanto il tuo guardaroba ha influenzato il modo in cui Nancy si comporta e com'è Nancy?
Avevamo una costumista fantastica, Susan Lyall. Lavorando con lei abbiamo trovato il personaggio attraverso il suo guardaroba. Mimi aveva un'idea molto forte dei colori e del modo in cui i costumi sarebbero stati restrittivi. A volte mi hanno dato una leggera sensazione restrittiva, opposta a scene in cui c'è una liberazione per lei, anche in termini di guardaroba. C'è anche un aspetto divertente, perché per quanto ci siano questi colpi di scena e gli aspetti thriller in Holland, il punto è che è anche divertente, con questi bizzarri outfit che i due protagonisti scelgono per le loro attività “d’investigazione”.
Gael, secondo te quali temi esplora Holland che pensi siano particolarmente rilevanti ora?
Nel contesto attuale colpisce il suo senso comunitario, di un'identità comunitaria, in un certo senso. Holland racconta come questo microcosmo dialoghi con il mondo e l'andirivieni delle persone rende tutto molto particolare, molto interessante e difficile per uno come Dave, in un certo senso.
Nicole, hai un approccio diverso come attrice quando sei anche produttrice del film, come in questo caso?
Cerco di delegare alle persone intorno a me in modo da essere calata nel ruolo di attrice nella situazione, perché è importante che la regista sia la leader. Quando si gira sono lì come sua attrice, e lei mi sta plasmando e formando. Se però c'è una crisi, assolutamente, entro in modalità produttrice.
Abbiamo avuto alcune situazioni in cui ci sono stati alcuni intoppi, come sempre accade in ogni produzione. Allora devi mettere insieme le tue risorse e intervenire per essere in grado di farlo realizzare, di difendere il progetto... è così difficile fare film ora, e quindi essere in grado di dire semplicemente a Mimi “possiamo finanziare e fare realizzare il tuo film” è qualcosa di davvero grande. Amo essere in grado di farlo. Poi intervengo come attrice e dico, ok, plasmami, formami, dammi idee, andiamo, giochiamo, perché quando siamo sul set stiamo recitando e dovrebbe essere divertente. Ci deve essere un elemento di divertimento.
Com'è stato lavorare con un cast così incredibile?
Mimi Cave: Penso che ciò che è davvero entusiasmante di questo cast è che conosciamo tutti i loro volti e abbiamo molta familiarità con il loro lavoro, ma non li abbiamo mai visti insieme prima. Penso che anche loro si sentissero così, che si fossero tutti ammirati da lontano e abbiano avuto modo di passare un po' di tempo insieme a giocare, come dice Nicole, in questo mondo. Quindi, per me, è stato un dono poter lavorare con tutte queste persone incredibilmente talentuose che hanno i curriculum che sapete. È come se stessi intervenendo e guidando la nave, ma sto anche imparando da talenti straordinari. È stato divertente per me vedere crescere il loro rapporto, vederlo crescere sullo schermo mentre giravamo, e vedere alcuni maestri di questo mestiere al lavoro per me.
Gael García Bernal: Per me è stato un tale piacere e un privilegio, davvero, essere con tutti coloro che sono stati coinvolti nel film, ma soprattutto lavorare con Nicole e Matthew. Sentivo che stavo osservando e facendo parte di questo gioco con persone che sono davvero, davvero brave, che si portano il loro percorso artistico in tutto ciò che fanno. Ammiro incredibilmente la carriera di Nicole, e quindi è stato... bello. È stato sempre molto…effervescente. (ride)
Nicole Kidman: È stato così divertente. Ricordo che Gael ha detto di sì e io ho pensato “grazie a Dio”, perché ero davvero entusiasta di creare con lui questa storia d'amore davvero insolita che combina mistero e ironia. Come interprete Gael è incredibilmente aperto e molto disponibile, ovviamente così talentuoso! Ha un pozzo di emozioni e anche la sua comprensione intellettuale delle cose è davvero molto profonda.
Matthew l’avevo visto così tanto in Succession. Essere in grado di vederlo al lavoro è stato incredibile. Lui è inglese ma qui recitava in americano senza perdere per strada il tempismo comico e questo senso oscuro di malizia nella sua interpretazione. In generale, adoro quando siamo tutti insieme a modellare la storia: adoro il cameratismo che c'era su questo set. Pensa che si organizzavano gite di arrampicata sulla roccia durante le pause delle riprese.
Cosa sperate che il pubblico si porti a casa dal film?
Nicole Kidman: Spero che sia una visione inaspettata. Spero che le persone si sintonizzino, premano play e dicano: "Mi siederò sul divano, guarderò questo film e mi divertirò" e vada proprio così, perché in questo momento storico ne abbiamo bisogno.
Mimi Cave: Sono d’accordo. Spero che sembri un po' un film del passato. Ho davvero cercato di creare un senso di nostalgia, quindi spero che le persone possano un po' tuffarsi in quello.