Hugh Jackman rivela come Ryan Reynolds l’ha convinto a rimangiarsi la promessa di non interpretare più Wolverine
Retroscena, battute, camei e i rumor più folli dalla Rete: il cast di Deadpool & Wolverine racconta la lavorazione del film alla stampa e non mancano le sorprese.
Come è nato Deadpool & Wolverine e come hanno fatto Shawn Levy e Hugh Jackman a convincere Hugh Jackman a tornare indietro rispetto alla sua promessa di appendere gli artigli di Logan al chiodo?
Durante la conferenza stampa di presentazione del film, i due interpreti protagonisti, il regista del film e l'interprete del villain del film Cassandra, l'attrice Emma Corrin, hanno raccontato un sacco di dettagli e curiosità dalla lavorazione del terzo capitolo dedicato al "Gesù della Marvel" Deadpool, con per la prima volta Wolverine come stabile compagno di viaggio.
Hanno partecipato all'evento:
- Ryan Reynolds
- Hugh Jackman
- Emma Corrin
- Rob Delaney
- Wendy Jacobson
- Shawn Levy
Mettere insieme così tanti film differenti dell’universo X-Men e di Deadpool, senza contare le lunghe run dei comics, non deve essere stato semplice.
Wendy Jacobson - Avevamo un fantastico story department che ci ha aiutato a tenere insieme una storia lunghissima, fatta di decine di film, di decenni di fumetti, di intricatissime reference pop e nerd. Inoltre avevano due grandi star, che però hanno fatto di tutto per rendere più semplice il processo.
Shawn Levy - Mentre lavoravamo a questo film, mentre eravamo sul set, non volevamo mai che finisse. Trovavamo sempre nuove scene da girare, ci venivano un sacco d’idee strada facendo. Sul set ho cercato di essere un punto di riferimento autorevole, un leader, ma era difficile non lasciare trapelare il fan dentro di me. Nella mia testa ogni tanto guardavo nella direzione di Hugh e urlavo: “Wolverine e Deadpool sono qui nsieme, davanti a me!”.
Come avete fatto a convincere Hugh a tornare nella tuta di Wolverine? Aveva già detto addio al personaggio dopo Logan…
Ryan Reynolds - Diciamo così: ho espresso un desiderio vedendo una stella cadante, anni fa, che Hugh volesse fare un film nei panni come Wolverine, con me al suo fianco come Deadpool. Io continuavo a buttare lì idee ogni volta che ne avevo occasione, avevo una visione molto precisa della versione di Wolverine che volevo al mio fianco. Per anni, ogni volta che ci incontravamo, gli facevo qualche proposta in questo senso, ma mi ha sempre detto no. Intanto io continuavo a proporre cose folli a chiunque, ho chiesto a Disney di fare un film su Bambi dalla prospettiva del cacciatore e loro mi hanno detto “non si scherza con Bambi”.
Hugh Jackman - Alla fine gli ho detto sì perché ero al verde (ride)
Ryan Reynolds - Ma sapete quanto costa la sua skincare routine? È stato costretto!
Hugh Jackman - La cosa buffa è che io avevo detto “non farò più Wolverine” ancor prima che uscisse Logan e lo pensavo sul serio. Cos’era, il 2016? Due settimane dopo sono andato a vedere Deadpool in sala e, a un quarto d’ora dall’inizio, ho pensato: “sono fregato”. Alla fine sono stato io a chiamare Ryan, a proporgli di fare un film insieme. A quel punto gli avevo detto così tante volte no che lui nemmeno mi credeva.
Parlateci un po’ di questo Wolverine che ha convinto Hugh a tornare.
Shawn Levy - Wolverine è il cuore del film, è quello che fa funzionare la pellicola dal punto di vista emozionale, poi io e Ryan ci abbiamo messo il resto, la parte comica ovviamente.
Ryan Reynolds - Noi tre, io Shawn e Hugh, siamo veramente amici, in modo che capita raramente in questo settore. Credo che si veda proprio su schermo, è stata un’esperienza incredibile per noi, come trio.. Alla fine è un film incentrato su questa incredibile amicizia ed è un tema che funziona davvero bene quando lo scrive Shawn, lui trova sempre il tono giusto.
Shawn Levy - Nelle fasi avanzate del film capirete cosa intendiamo dicendo che è un film sull’amicizia, è un film quasi sovversivo per il genere, per quanto punta sul core emozionale.
Hugh Jackman - Ho fatto tantissimi film con Wolverine e proponevo sempre di includere certe parti del personaggio che pensavo fossero essenziali, ma nessuno mi aveva mai dato retta. Loro l’hanno fatto, sono stati molto generosi nel loro modo di scrivere. Mi hanno tolto questo “prurito attoriale”, ho questo monologo che sentirete che…ha più subordinate e periodi complessi di quelli che ho pronunciato in interi film. (ride)
Qualche anticipazione sul personaggio di Cassandra?
Emma Corrin - Quando Shawn me lo ha presentato di Cassandra ho pensato che fosse l’offerta della vita. Tra l’altro dovevo andare a un meeting con lui, stavo lavorando in teatro a Londra e avevo fatto un peeling chimico e la mia faccia era rossa, ma così rossa che non volevo nemmeno incontrarlo. Non fatelo mai! Poi ho googlato Cassandra e vedendo qualche immagine del personaggio ho detto “ma sì, dirò di sì, sembra interessante”.
Non so se la descriverei come una villain: direi che fa quello che vuole, quando vuole, senza farsi troppi problemi. Quando andavo a farmi il truccare mi mettevano la calotta per rendermi calva, poi dovevo metter giù il telefono e mi applicavano queste lunghe dita e da quel punto non potevo più prendere in mano o fare nulla da sola. Dovevano aiutarmi anche per per andare al bagno…un’esperienza che ti regala molta umiltà (ride).
Come ti sei preparata al ruolo, data la parentela con il professor X?
Emma Corrin - Ho riguardato i film con Charles Xavier interpretato da Patrick Stewart e da James McAvoy. La parte difficile, anche per me, era far vedere questa intensa attività celebrale. Ti devi proprio sforzare, non è come flettere un muscolo in favore di cinepresa.
Alla fine del film c’è un piccolo montaggio di scene che rimandano alla prima volta in cui avete indossato i rispettivi costumi.
Ryan Reynolds - La prima volta che ho messo la tuta mi sono portato dietro una troupe per vedere come apparivo nelle riprese. Ma ho capito subito che non era un problema, era come essere un pagliaccio. Da quella prima volta è sempre stato così: cambia il modo in cui ti muovi, il manierismo, la voce…è molto intuitivo per me “diventare” Deadpool.
Shawn Levy - Questo è il motivo per cui sapevamo fin dall’inizio che non c’era un’alternativa a Ryan, che incorpora così alla perfezione tutto il modo di fare ed essere di Deadpool.
Questo film deve lottare contro molte cose: la difficoltà crescente di portare gli spettatori in sala, ma anche una certa stanchezza rispetto al filone dei cinecomics.
Ryan Reynolds- Il primo Deadpool ha avuto un perfetto, è arrivato nelle sale nel momento giusto, culturalmente parlando. Secondo me questo film ha la stessa fortuna, Deadpool che pensa di essere il Gesù della Marvel? In questo clima politico? Abbiamo scritto quella parte anni fa e ora sembra un commentario della situazione più ampia sociale attuale.
Shawn Levy - Lo sciopero ci ha aiutato enormemente. So che suona folle, ma ci ha interrotto esattamente a metà, abbiamo avuto modo di prendere quanto già fatto e revisionarlo tutto e ripartire con una nuova consapevolezza. Credo che troppi soldi danneggino la creatività di questo settore, quindi tra la crisi Marvel e quello stop degli sceneggiatori siamo tornati sul set con interi nuovi archi narrativi da sfruttare.
Emma Corrin - Anche io ho visto dopo lo stop le parti che erano già state montate ed era pazzesco. C’era il montato e poi dei fermo immagini con scritto “Cassandra qui”. Era incredibile.
Hugh - Credo che la risposta stia in come questo film sia sartoriale nel dare al suo pubblico divertimento e anche qualcosa di hot. Credo che per questo motivo anche il mio Wolverine apparirà molto diverso al pubblico. Volevo lasciare, ma poi ho voluto disperatamente tornare con questo progetto e per questo ho cercato di godermi ogni singolo giorno sul set.
Anni fa un fan mi regalò un poster con tutti i costumi di Wolverine. L’ho appeso nella mia camera da letto in australiana e dopo aver girato questo film l’ho riguardato e penso che stavolta li abbiamo coperti tutti.
Qual è il rumor più folle e falso di cui avete letto in queste ore?
Ryan Reynolds - Il cameo di Re Carlo nel film. Ci abbiamo pensato, per un momento abbiamo tentato di farlo succedere, abbiamo pensando di farlo succedere per mezz’ora (ride)
Shawn Levy - Wolverine che balla nudo. Non c’è nel film, ma l’idea di qualcosa di simile c’era in una delle prime bozze, con Hugh che faceva un numero alla Elton John.