L'Academy si tinge di Rainbow
di
valentina.barranco
Snobbati. Se questa é la prima parola che vi viene in mente siete nel posto giusto. Le lamentele per il "bianco color" dell'Academy stanno facendo il giro del mondo e, sebbene tra le nomination di quest'anno si noti una certa presenza "arcobaleno", non si può invece non notare l'assenza di suddetti film da alcune categorie, guarda caso le più importanti. Pregiudizio? Un caso? Teorie cospirazioniste? Approfondiamo l'argomento!
Dopo le polemiche scatenate dal fatto che per il secondo anno consecutivo le nomination agli Oscar hanno escluso le persone di colore, l'Academy ha finalmente deciso di ampliare il bacino di votanti (oltre 6000 sì, ma il 90% di essi sono bianchi) ed includere così più donne, più afroamericani, più ispanici e più omosessuali, ma accadrà solo "entro" il 2020. Se alla domanda: "Un attore apertamente gay ha mai vinto un Oscar?" rispondete: "ma ovvio, figuriamoci se non é mai successo!" allora - purtroppo - dobbiamo distruggere la vostra immagine di una Hollywood tutta unicorni e stelle filanti. A sottolinare ciò ci ha pensato l'attore Ian McKellen (Gandalf, Magneto, Holmes...) che, schierandosi dalla parte dei suoi colleghi di colore, ha appunto fatto notare che l'Academy non solo é razzista ma é anche omofoba. McKellen, attivista nel mondo LGBT da anni ormai, ha dichiarato: "Ho tenuto il mio discorso 'Sono orgoglioso di essere il primo uomo apertamente gay a vincere l'Oscar' in due giacche diverse e, per due volte, ho dovuto rimetterlo in tasca". Sfortuna? Concorrenza agguerrita? Visto le grandi esclusioni e "non-vittorie" di questi anni, secondo l'attore, c'é un grosso problema di criterio.
Prima di concentrarci sul presente, volgiamo lo sguardo al passato, solo per un secondo. Vi vengono in mente altri film/attori snobbati dall'Academy perché ritenuti (forse) "scomodi"? Ricordiamo Jaye Davidson con La Moglie del Soldato (1992), nominato come "Miglior Attore Non Protagonista", di nuovo Ian McKellen con Demoni e Dei (1998) nominato come "Miglior Attore" e, ovviamente, il film I Segreti di Brokeback Mountain (2005) che perse l'Oscar come "Miglior Film" contro Crash, considerata da molti una delle più grandi ingiustizie nella storia del famoso premio. Ricordiamo però anche che molti Oscar sono stati vinti da attori/attrici eterosessuali per aver interpretato in maniera eccezionale personaggi gay/lesbiche/trans come Sean Penn in Milk (2008), Tom Hanks in Philadelphia (1993), Hilary Swank in Boys don't Cry (1998), Charlize Theron in Monster (2003) o Jared Leto in Dallas Buyers Club (2013).
Ian McKellen, nella sua amareggiata polemica, si chiede: "Dovrebbero dunque darmi un Oscar per essere un gay che ha interpretato un etero?".
Concentriamoci dunque su questa 83esima edizione degli Academy Awards e diamo un'occhiata alle nomination LGBT di quest'anno. Carol se ne aggiudica sei: Miglior Attrice Protagnista, Miglior Attrice Non Protagonista, Miglior Sceneggiatura Non Originale, Miglior Fotografia, Migliori Costumi e Miglior Colonna Sonora. Il film racconta una storia d'amore delicata, incredibile e forte. Di certo non le solite storie lesbiche che siamo abituati a vedere al cinema. D'altronde, un film con una forte protagonista femminile non vince dal 2004 (parliamo di Million Dollar Baby con Hilary Swank), mentre qui troviamo non una, ma ben due donne protagoniste. E per di più omosessuali! Forse Hollywood non é ancora pronta per qualcosa che non siano camice di flanella e battute sui gatti. Non é ancora pronta per una storia egregiamente raccontata. Le vere storie meglio lasciarle alla tv. Nonostante il passato abbastanza aperto dell'Academy nella scelta di storie e film che raccontino anche la realtà omosessuale, quello che molti si stanno chidendo é: che cosa ha impedito le nomination di Carol come "Miglior Film" ed il suo regista Todd Haynes (tadan! Apertamente gay) come "Miglior Regista"? Mistero. Ma non é un mistero che il film con Cate Blanchett e Rooney Mara sia un capolavoro acclamato da critica e pubblico. Riusciranno le due ad accaparrarsi almeno una statuetta dopo il fallimento ai Golden Globes?
L'altro importante film che quest'anno rappresenta la comunità LGBT agli Oscar é The Danish Girl, con Eddie Redmayne e Alicia Vikander (sulla cresta dell'onda in questo 2015, dopo Ex_Machina e Operazione U.N.C.L.E.). Premiato al Festival di Venezia con il Queer Lion e il LeonedaMare, il film di Tom Hooper mette in scena con grande tatto e profondità la metamorfosi di un uomo che ha il coraggio di essere se stesso, mostrando al grande pubblico le difficoltà (anche di coppia) che si devono affrontare quando si sente di appartenere ad un genere sbagliato. Quattro sono le candidature per The Danish Girl: Miglior Attore Protagonista, Miglior Attrice Non Protagonista, Miglior Scenografia e Migliori Costumi. Il giovane Redmayne si é già aggiudicato una statuetta lo scorso anno per il suo Stephen Hawking in La Teoria del Tutto e molti hanno storto il naso nel vederlo nuovamente nominato al posto di un Idris Elba (in Beast of No Nation) o un Michael B. Jordan (in Creed - Nato per Combattere). Redmayne é talentuoso, empatico e dalla sua recitazione si evince un grande studio e rispetto del personaggio, ma accanto a DiCaprio, potrebbe non esserci trippa per... orsi.
Ciò che notiamo inoltre é che Hollywood (e l'Academy) ama tenere in considerazione cis-attori (cioé attori/attrici che si identificano nel genere in cui sono nati) che interpretano ruoli transgender, ma non attori realmente trans che interpretano un ruolo trans. E' il caso di Tangerine, presentato in Italia al Torino Film Festival 2015. Il film diretto da Sean Baker ha voluto a tutti i costi vedere la luce: é stato infatti girato interamente con un iPhone 5S e l'uso di una steadicam per stabilizzare le riprese. Visibile su Netflix USA, naturalmente, dove non ci sono solo flanella, gatti e traslochi dopo il secondo appuntamento.
Speriamo di avervi raccontato senza peli sulla lingua come se la stanno passando le "nomination" LGBT di quest'anno, cosa si dice di Hollywood e cosa invece sarebbe bello vedere, un giorno: film apprezzati per le loro storie tanto quanto quelli eterosessuali, da sempre in testa alle candidature più prestigiose come gli Academy Awards e maggiore apertura verso le diversità e le minoranze perché il cinema é fatto di amore, di sogni, di vite e di sofferenze. Non solo quelle di qualcuno in particolare, ma di ogni essere umano sul pianeta Terra.
Oscar é omofobo?
Dopo le polemiche scatenate dal fatto che per il secondo anno consecutivo le nomination agli Oscar hanno escluso le persone di colore, l'Academy ha finalmente deciso di ampliare il bacino di votanti (oltre 6000 sì, ma il 90% di essi sono bianchi) ed includere così più donne, più afroamericani, più ispanici e più omosessuali, ma accadrà solo "entro" il 2020. Se alla domanda: "Un attore apertamente gay ha mai vinto un Oscar?" rispondete: "ma ovvio, figuriamoci se non é mai successo!" allora - purtroppo - dobbiamo distruggere la vostra immagine di una Hollywood tutta unicorni e stelle filanti. A sottolinare ciò ci ha pensato l'attore Ian McKellen (Gandalf, Magneto, Holmes...) che, schierandosi dalla parte dei suoi colleghi di colore, ha appunto fatto notare che l'Academy non solo é razzista ma é anche omofoba. McKellen, attivista nel mondo LGBT da anni ormai, ha dichiarato: "Ho tenuto il mio discorso 'Sono orgoglioso di essere il primo uomo apertamente gay a vincere l'Oscar' in due giacche diverse e, per due volte, ho dovuto rimetterlo in tasca". Sfortuna? Concorrenza agguerrita? Visto le grandi esclusioni e "non-vittorie" di questi anni, secondo l'attore, c'é un grosso problema di criterio.
Prima di concentrarci sul presente, volgiamo lo sguardo al passato, solo per un secondo. Vi vengono in mente altri film/attori snobbati dall'Academy perché ritenuti (forse) "scomodi"? Ricordiamo Jaye Davidson con La Moglie del Soldato (1992), nominato come "Miglior Attore Non Protagonista", di nuovo Ian McKellen con Demoni e Dei (1998) nominato come "Miglior Attore" e, ovviamente, il film I Segreti di Brokeback Mountain (2005) che perse l'Oscar come "Miglior Film" contro Crash, considerata da molti una delle più grandi ingiustizie nella storia del famoso premio. Ricordiamo però anche che molti Oscar sono stati vinti da attori/attrici eterosessuali per aver interpretato in maniera eccezionale personaggi gay/lesbiche/trans come Sean Penn in Milk (2008), Tom Hanks in Philadelphia (1993), Hilary Swank in Boys don't Cry (1998), Charlize Theron in Monster (2003) o Jared Leto in Dallas Buyers Club (2013).
Ian McKellen, nella sua amareggiata polemica, si chiede: "Dovrebbero dunque darmi un Oscar per essere un gay che ha interpretato un etero?".
Una ragazza danese di nome Carol
Concentriamoci dunque su questa 83esima edizione degli Academy Awards e diamo un'occhiata alle nomination LGBT di quest'anno. Carol se ne aggiudica sei: Miglior Attrice Protagnista, Miglior Attrice Non Protagonista, Miglior Sceneggiatura Non Originale, Miglior Fotografia, Migliori Costumi e Miglior Colonna Sonora. Il film racconta una storia d'amore delicata, incredibile e forte. Di certo non le solite storie lesbiche che siamo abituati a vedere al cinema. D'altronde, un film con una forte protagonista femminile non vince dal 2004 (parliamo di Million Dollar Baby con Hilary Swank), mentre qui troviamo non una, ma ben due donne protagoniste. E per di più omosessuali! Forse Hollywood non é ancora pronta per qualcosa che non siano camice di flanella e battute sui gatti. Non é ancora pronta per una storia egregiamente raccontata. Le vere storie meglio lasciarle alla tv. Nonostante il passato abbastanza aperto dell'Academy nella scelta di storie e film che raccontino anche la realtà omosessuale, quello che molti si stanno chidendo é: che cosa ha impedito le nomination di Carol come "Miglior Film" ed il suo regista Todd Haynes (tadan! Apertamente gay) come "Miglior Regista"? Mistero. Ma non é un mistero che il film con Cate Blanchett e Rooney Mara sia un capolavoro acclamato da critica e pubblico. Riusciranno le due ad accaparrarsi almeno una statuetta dopo il fallimento ai Golden Globes?
L'altro importante film che quest'anno rappresenta la comunità LGBT agli Oscar é The Danish Girl, con Eddie Redmayne e Alicia Vikander (sulla cresta dell'onda in questo 2015, dopo Ex_Machina e Operazione U.N.C.L.E.). Premiato al Festival di Venezia con il Queer Lion e il LeonedaMare, il film di Tom Hooper mette in scena con grande tatto e profondità la metamorfosi di un uomo che ha il coraggio di essere se stesso, mostrando al grande pubblico le difficoltà (anche di coppia) che si devono affrontare quando si sente di appartenere ad un genere sbagliato. Quattro sono le candidature per The Danish Girl: Miglior Attore Protagonista, Miglior Attrice Non Protagonista, Miglior Scenografia e Migliori Costumi. Il giovane Redmayne si é già aggiudicato una statuetta lo scorso anno per il suo Stephen Hawking in La Teoria del Tutto e molti hanno storto il naso nel vederlo nuovamente nominato al posto di un Idris Elba (in Beast of No Nation) o un Michael B. Jordan (in Creed - Nato per Combattere). Redmayne é talentuoso, empatico e dalla sua recitazione si evince un grande studio e rispetto del personaggio, ma accanto a DiCaprio, potrebbe non esserci trippa per... orsi.
Ciò che notiamo inoltre é che Hollywood (e l'Academy) ama tenere in considerazione cis-attori (cioé attori/attrici che si identificano nel genere in cui sono nati) che interpretano ruoli transgender, ma non attori realmente trans che interpretano un ruolo trans. E' il caso di Tangerine, presentato in Italia al Torino Film Festival 2015. Il film diretto da Sean Baker ha voluto a tutti i costi vedere la luce: é stato infatti girato interamente con un iPhone 5S e l'uso di una steadicam per stabilizzare le riprese. Visibile su Netflix USA, naturalmente, dove non ci sono solo flanella, gatti e traslochi dopo il secondo appuntamento.
Siamo fiduciosi
Speriamo di avervi raccontato senza peli sulla lingua come se la stanno passando le "nomination" LGBT di quest'anno, cosa si dice di Hollywood e cosa invece sarebbe bello vedere, un giorno: film apprezzati per le loro storie tanto quanto quelli eterosessuali, da sempre in testa alle candidature più prestigiose come gli Academy Awards e maggiore apertura verso le diversità e le minoranze perché il cinema é fatto di amore, di sogni, di vite e di sofferenze. Non solo quelle di qualcuno in particolare, ma di ogni essere umano sul pianeta Terra.