Come è stato girato La Sirenetta? Il cast racconta la lavorazione

La protagonista Halle Bailey, Javier Bardem, Melissa McCarthy e gli altri interpreti raccontano come è stato girare un film con tante sfide tecniche, tra cui le sequenze subacquee.

di Elisa Giudici

Sono passati ben 5 anni da quando Rob Marshall, regista di La Sirenetta, ha trovato la sua Ariel. Tra pandemia e difficoltà tecniche di realizzazione di un film che prevede molti effetti speciali e molte scene subacquee, La Sirenetta ha avuto una lavorazione insolitamente lunga, dai set ai Pinewood Studios di Londra e sulle spiagge sarde sino alle cabine di doppiaggio per i personaggi di Sebastian, Flounder e Scuttle.

Durante la conferenza stampa di presentazione del film, il cast si è rivelato ancora molto unito e affiatato. I “grandi” Javier Bardem e Melissa McCarthy hanno fatto volentieri da genitori sul set alla giovane protagonista e a Jacob Tremblay, giovanissima voce del pesciolino Flounder. La lavorazione del film è stata impegnativa ma gratificante, allietata dalla voce portentosa di Bailey durante i numeri canori del film.

La Sirenetta, il cast

Ecco cosa ci ha raccontato il cast di La Sirenetta sulla lavorazione del film e sull’emozione provata durante la prima mondiale. Sono intervenuti:

  • Halle Bailey - Ariel
  • Jonah Hauer-King - principe Eric
  • Daveed Diggs - Sebastian
  • Awkwafina - Scuttle
  • Jacob Tremblay - Flounder
  • Javier Bardem - Re Tritone
  • Melissa McCarthy - Ursula

La Sirenetta, le curiosità

Halle Bailey, l’hai già raccontato tante volte, ma vorrei ci dicessi come hai scoperto di essere stata scelta per la parte di Ariel.

Halle Bailey - In quel momento stavo tornando dalla festa di compleanno di mia sorella, avevamo alloggiato in una casa in affitto. Stavo sistemando le mie cose. Vedo una chiamata da un numero sconosciuto sul cellulare. Nemmeno pensavo di rispondere, ma il mio fratellino non la smetteva di cantilenare “rispondi, rispondi, rispondi”. Allora rispondo e sento la voce di Rob Marshall, al telefono, che mi dice: “pronto, parlo con Ariel?” e da quel punto ho singhiozzato non so per quanto.

Tu e Ariel siete simili?

Halle Bailey - Data la lunga lavorazione, il COVID e altri ritardi, sono 5 anni che sono Ariel. Sono stata scelta quando avevo 18 anni, ora ne ho 23. In un certo senso lei ormai è la versione più giovane di me. Di certo abbiamo un carattere simile e lei mi ha aiutato tanto a crescere.

Com’è stato interpretare il padre di Halle Bailey nel film e cosa puoi dirci di re Tritone?

Javier Bardem - Da quando l’ho incontrata ho provato un certo senso di affezione, è stato normalissimo pensarmi come suo padre. Halle Bailey è il tipo di persona che incontri e immediatamente ti affezioni a lei.

Questo personaggio ruota tutto attorno alle paure e insicurezze di un padre che prova un amore immenso per la figlia, tanto da finire per imprigionarla e negarle il suo futuro, per paura di cosa possa accaderle. La madre di Halle Bailey ieri alla prima mi ha fatto notare un particolare molto vero e molto bello di questo film: sia il mio personaggio sia quello della madre di Eric finiscono per imparare qualcosa sull’amore dai loro figli.

Sarà bello per te mostrare il film ai tuoi figli, no?

Javier Bardem - Non vedo l’ora che i miei film lo vedano. È un onore essere in un revival di un classico per famiglie così amato. La mia unica, enorme preoccupazione in merito era rimanere a petto nudo per tutto il film…Rob però mi ha subito rassicurato: tranquillo Javier, ti metterò un’armatura (ride).

Jonah Hauer-King - Deve essere bello avere un film da far vedere ai tuoi figli, voglio dire…non puoi mettere il DVD di Non è un paese per vecchi e guardarlo con loro.

Javier Bardem - Vero! Almeno scopriranno che lavoro davvero e non è una finta la carriera d’attore di cui parlo a casa (ride)

Jacob Tremblay - Succede anche a me! Ci sono tanti film in cui ho recitato che non posso far vedere ai miei cugini.


Melissa, da mamma com’è stato far parte di questo cast nel ruolo della cattiva?

Melissa McCarthy - È la prima volta che i miei figli mi hanno chiesto di venire a una prima, senza essere costretti intendo (ride). Durante la proiezione erano così rapiti, il film gli è piaciuto anche se io faccio la cattiva. Questo per dire quanto sia atteso anche dai più piccoli.

Non mi è spiaciuto fare la cattiva perché alla fine questo film rende i protagonisti della fiaba umani, ricchi di emozioni e problemi che li rendono simili a noi.

Jonah Hauer-King - È vero, Eric e Ariel sono persone di cui si capiscono i problemi anche fuori dal set. Di questo film amo come permetta ai due protagonisti di capire davvero cosa sia davvero l’amore, cosa significhi stare insieme. Ritrae bene quel passaggio dall’amicizia a un’intesa più stretta.

Qual è stata la sfida più difficile nel interpretare Ursula?

Melissa McCarthy - La cosa più impegnativa sul set è stato non commuovermi quando Halle iniziava a cantare. Mantenevo il contegno per non sembrare pazza. Per fortuna arrivava sempre Rob Marshall, tutto vestito di cashmere, sempre pronto a salutare e sostenere tutti. È una cosa importante. Rob è una sorta di cheerleader gentile, per gli interpreti e per la troupe.

Per te invece Halle?

Halle Bailey - I primi giorni nella vasca dell’acqua per le riprese subacquee. Il primo giorno di riprese abbiamo girato il naufragio a inizio film. Ai Pinewood Studios quando accendono le luci e i fuochi, fanno i tuoni in lontananza  e muovono l’acqua…è intenso, sembra di stare davvero in mare. Quindi io il primo giorno ero in acqua con Jonah, tentando di salvarlo dall’annegamento. Ero lì che dicevo tra me e me “su, sono una sirena, questo è un gioco da ragazzi” ma lui era intralciato dagli stivali e continuava a pestarmi la coda…è stato un’esperienza che ci ha unito (ride).

Awkwafina, nel film doppi Scuttle. Immagino sia diverso come impegno di quando sei fisicamente sul set.

Awkwafina - Di solito quando si doppia si è da soli, nella prima cabina. Rob invece ha fatto incontrare il cast, anche chi come me aveva un personaggio creato con la CG. Ho apprezzato tantissimo questa scelta, anche se ovviamente c’è meno pressione quando presti solo la voce,

Beh, vorrei dirti che mi alleno appena sveglia e poi arrivo sul set, ma la verità è che quando devo doppiare, mi sveglio, mi metto qualcosa addosso e arrivo in studio…indossando un paio di Crocs (ride).


Questo cast racchiude tante etnie e nazionalità differenti. Cosa ne pensi?

Awkwafina - Questo cast riflette il mondo in cui viviamo oggi. Credo che ognuno meriti di vedersi rappresentato al cinema e La sirenetta riesce a farlo.

Jacob, tu sei così giovane…come ti sei rapportato con l’originale animato? Lo conoscevi?

Jacob Tremblay - Io sono nato molto tempo dopo l’uscita de La sirenetta ma non ricordo un momento della mia vita in cui non sapevo dell’esistenza del film animato. Nel corso delle riprese Flounder è diventato importante, lo sento un po’ parte di me. Ci ho lavorato molto per fare il personaggio mio.

È anche il tuo debutto di cantante giusto?

Jacob Tremblay - Sì, è stata la mia prima volta come cantante, quindi ho lavorato con un vocal coach per riscaldare la voce. L’ho trovato molto divertente, ma all’inizio ero nervoso. Dopo un po’ però tutti mi hanno sostenuto e dato consigli e l’ho trovato abbastanza naturale.

Daveed, tu interpreti Sebastian in un film che è molto più mainstream delle produzioni in cui lavori di solito, giusto?

Daveed Diggs - Questo film è enorme come produzione, ma la lavorazione aveva l’approccio dei piccoli film d’autore, quantomeno durante tutta la preparazione. Io non sono abituato a vedere poster giganteschi del film di cui faccio parte spuntare ovunque, è strano vedere prendere vita un mondo che per molto tempo è esistito solo nella nostra testa.