Le guerre di Lucas, la graphic novel che esplora il processo di creazione di Star Wars: Una nuova speranza

Le sfide e gli ostacoli superati per portare il suo visionario progetto sul grande schermo

Le guerre di Lucas la graphic novel che esplora il processo di creazione di Star Wars Una nuova speranza

C’è oggi, nel pieno del 2024, un qualche dettaglio o aneddoto sulla lavorazione di Star Wars: Una nuova speranza che ancora non sia stata raccontato, commentato, sezionato e tramandato ai posteri? Francamente ne dubito, fatta eccezione forse per la salsa che accompagnava i sandwich delle comparse. Tenendo a mente questa considerazione, il lavoro compiuto da Renaud Roche e Laurent Hopman con Le guerre di Lucas (pubblicato da Bao Publishing) appare ancora più apprezzabile.

Nonostante la proverbiale ritrosia di George Lucas all’auto-celebrazione, la ricostruzione del processo produttivo che ha portato su pellicola l’epopea di una galassia lontana lontana è diventato negli anni un florido filone narrativo, parallelo a quello che racconta le gesta di Luke e gli altri personaggi. I motivi sono disparati e si possono cercare tanto nel culto di Star Wars, cresciuto di film in film abbracciando sempre nuove generazioni, ma anche il particolare momento storico in cui l’opera più celebre di George Lucas ha preso vita. Star Wars è figlio della Nuova Hollywood, ovvero di quel rapporto di scambi personali e professionali che ha legato insieme una nuova generazione di fenomenali e innovativi registi, da Spielberg a Coppola.

Le guerre di Lucas, la graphic novel che esplora il processo di creazione di Star Wars: Una nuova speranza

Per l'establishment di Hollywood, tuttavia, quello di Lucas era il sogno più difficile da comprendere e digerire (e quindi finanziare): un fantasy fantascientifico pieno di orsetti, robot che non parlano, location amene ed effetti speciali all’apparenza irrealizzabili. Averlo realizzato ha di colpo spalancato le porte a una nuova visione del cinema fantastico, che nel tempo l’industria cinematografica statunitense è riuscita a rimasticare e addomesticare, inglobandola nelle proprie logiche produttive. Se oggi insomma siamo abituati a vedere sul grande schermo epiche battaglie tra personaggi in costumi sgargianti su pianeti lontani, la strada è stata spianata dalla silenziosa ostinazione di George Lucas.

Proprio l’unicità dell’opera e della visione di Lucas rappresentano oggi, paradossalmente, il principale ostacolo alla sua narrazione. La somma tra il culto dei Jedi rapidamente esploso e il riconoscimento - questo più recente - del ruolo giocato nella definizione dell’industria cinematografica (e dell’intrattenimento) nei decenni a seguire, ha prodotto un’abbondante e florida produzione di saggi, essay e video dedicati alla ricostruzione degli eventi che hanno portato alla nascita di Star Wars. Per questo motivo l’idea dello sceneggiatore Laurent Hopman e dell’illustratore Reanud Roche di raccontare per immagini il percorso personale e professionale di Lucas per portare Star Wars sul grande schermo è particolarmente complicata e ambiziosa.

La soluzione adottata dal due di autori francesi è al contempo la più banale e la più efficace: sfruttare l’unicità del fumetto e affidarsi al segno per distanziarsi da qualsiasi altra storia sul giovane Lucas già sentita. Nelle ultime pagine del volume sono riportati alcuni studi grafici di Roche per la realizzazione della graphic novel, incluso un primo character design in cui i volti sono caratterizzati da un maggior dettaglio e da un linea molto più fitta, che ricorda in qualche modo le figure di Toppi. Benché nelle corde e nelle mani di Roche ci fosse dunque anche uno stile più realistico, la scelta di sintesi con cui Le guerre di Lucas è stato infine realizzato è figlia non solo della rapidità di realizzazione, ma anche della maggiore naturalezza espressiva che trasferisce ai personaggi. Lo stesso Roche, negli appunti tra gli schizzi, lo definisce “uno stile più sobrio e adatto al tipo di racconto”:

Le guerre di Lucas, la graphic novel che esplora il processo di creazione di Star Wars: Una nuova speranza

Un racconto di racconti, tutti già più o meno noti, che deve scorrere ed emozionare. Mentre Roche mette a frutto la sua esperienza nello storyboarding tracciando su tavola figure nette, graffiate, colte nel pieno del movimento, la colorazione per lo più in lievi tonalità d grigio fa di tutto per lasciare respirare i disegni, sincopando gli eventi con lampi di colori che portano in primo piano ciò che toccano, oggetti o vignette.

Sotto scorre il lavoro occulto di Hopman. Ogni tappa della vita Lucas ricostruita per immagini da Roche è basata sul lavoro di indagine condotto attraverso decine di fonti, ciascuna citata in coda e suddivisa per periodi, persone o temi, che riempiono due pagine di bibliografia in coda al volume. Questa imponente mole di informazioni viene gestita con cura, affidata alle matite di Roche ogni qualvolta sia possibile, secondo il vecchio adagio “show don’t tell”, oppure asciugata per non soffocare la pagina. Ci sono però dei paletti da porre e le prime decine di pagine scorrono un po’ meno fluide rispetto al resto del racconto, che dalla metà in poi ingrana la marcia alta e viaggia senza esitazioni verso il crescendo finale dove può scappare anche qualche occhio lucido.

Sempre in appendice al volume gli autori raccontano come inizialmente avessero immaginato per la copertina un poster coi volti di Lucas, Coppola, Spielberg e gli altri, ricalcando le locandine dei film, per poi optare per la ben più suggestiva immagina di George sulla sedia da regista, sotto i due soli di Tatooine che trovate anche nell’edizione italiana. È solo uno dei tanti segnali di come la coppia di autori maneggi la materia che tratta con una sensibilità rara; ulteriore prova ne sono il ruolo riconosciuto a Marcia Lucas, per decenni lasciata sullo sfondo nonostante il suo contributo al montaggio sia stato fondamentale, e la profonda umanità che riesce a filtrare da tutte le figure rappresentate. Il rischio di risultare didascalici o peggio superflui era alto. Hopman e Roche lo scansano con classe, mettendo insieme quella che può essere considerata un’ottima summa della storia di come il sogno di George Lucas sia diventato uno dei film di maggior successo di sempre; ma anche un’ottima dimostrazione di come il fumetto possa essere usato per rendere ancora nuove storie già sentite.

Le guerre di Lucas, la graphic novel che esplora il processo di creazione di Star Wars: Una nuova speranza

 

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